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L'Avvenire chiede scusa a Neil Gaiman a nome dei giornalisti italiani
Sul quotidiano La Repubblica. il 21 luglio 2012, l’inviato del giornale diretto da Ezio Mauro, il giornalista Angelo Aquaro a proposito della tragica sparatoria avvenuta vicino a Denver ad opera di un folle durante una prima del terzi film di Batman scrisse quanto segue:
«"È orribile" dice adesso Neil Gaiman, che non è un testimone scampato al massacro: è il papà di Batman, e forse anche della follia di un fuoricorso di neuroscienze che ha macchiato di sangue perfino il sogno dei supereroi.»
Alle fesserie scritte da Acquaro risponde così Umberto Folena sulla sua rubrica "Quanto Basta", pubblicata sul quotidiano L'Avvenire.
«Caro Neil Gaiman, non posso non darti del tu. Ho trascorso troppe ore, tutte troppo piacevoli, in tua compagnia per poter fare altrimenti. E poiché chi ti ha gettato addosso una palata di fango non lo fa, sono io a chiederti scusa a nome dei giornalisti italiani. Un collega della Repubblica, a proposito della strage di Aurora, in Colorado, ha scritto: «"È orribile", dice adesso Neil Gaiman, che non è un testimone scampato al massacro: è il papà di Batman, e forse anche della follia di un fuoricorso di neuroscienze...». Tu, Gaiman, colpevole del massacro! Tu papà di Batman! Sarebbe come dire che Umberto Eco è il papà del Corsaro Nero. Allora, per chi non lo sapesse, tu sei un narratore sopraffino, per bambini, ragazzi e adulti, dalla fantasia scatenata: "Nessun dove", "Stardust", "American Gods"... Li ho letti tutti e li consiglio. Il collega non rettificherà mai e il suo direttore non gli dirà niente... Tu hai replicato, con ironia: «Folle. Personalmente ritengo che i colpevoli del massacro siano i giornalisti italiani». Ben ci sta. Ma molti di noi sono diversi, molto diversi. Migliori. Scusa.»
Nell'immagine una foto di scena del terzo film di Batman che ritrae il cavaliere oscuro contro Bane, il villain del terzo capitolo della saga dell'uomo pipistrello.