La copertina è accattivante e rivela da subito la sostanza della storia narrata in questo manga: Ryuko (龍子), una donna bella quanto pericolosa, abituata alle armi e alla violenza, in quanto figlia di un importante boss della Yakuza, che ha saputo spingere la propria influenza al di là del confine nipponico fino a giungere in Medio Oriente.
A seguito di un golpe in Forossoyah ai danni del re Jibril, l'unica speranza per salvare la neonata principessa Barrel è – paradossalmente - quella di affidarla alle cure della malavita ed in particolare di Ryuko, la quale si impegna a proteggere la piccola, avendo fatto delle “obbligazioni morali” il perno della propria esistenza. Proprio questa sua intransigibilità “morale” la porterà ad uccidere suo padre, avido al punto da voltare le spalle a Jibril ed eliminare l'indifesa Barrel.
È sufficiente questa introduzione a dare un'idea precisa del rigore impresso nella personalità della protagonista, che, dopo 18 anni da quegli eventi, si trova costretta a rivelare la verità a Barrel (dopo che questa si era coalizzata con Sasori per fare il colpaccio della loro vita e allontanarsi da Ryuko...). 
Tuttavia, questa non sarà l'unica verità a venire a galla: Ryuko scoprirà che – quantomeno in parte – l'avidità del padre era motivata dal recuperare quanto più denaro possibile allo scopo di pagare il riscatto per la liberazione di sua moglie, creduta morta dalla figlia. A quel punto la mafiosa dai tacchi vertiginosi e il tatuaggio del dragone, non può esimersi dal ritornare in Giappone e risolvere una volta per tutte la questione.
Tra continui flash back e salti nel presente, si dispiega davanti agli occhi del lettore l'iter che ha condotto una donna a diventare simbolo della convivenza, non sempre pacifica, delle contraddizioni che si insidiano nell'animo umano. Un piccolo gioiello che non può mancare sulle librerie degli appassionati del buon fumetto...

RYUKO di Eldo Yoshimizu, BAO Publishing, cartonato, b/n, miniserie di 2, Euro 17,00.