- Categoria: Recensioni
- Scritto da Claudio Valenti
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Defenders of Europe n.1
Defenders of Europe n.1
titolo: Che squadra!
Testi: Fabrizio De Fabritiis
Disegni: Aurelio Mazzarra, Walter Baiamonte.
Colori: Michele Nucera.
Ed. Emmetre Edizioni, Spillato, Colore, 32 pp.
Strano destino quello dei supereroi made in italy. In passato si sono avuti parecchi tentativi di risposte italiane ai supereroi americani, e in genere quasi tutte insoddisfacenti; il più delle volte si negavano le basi culturali nostrane per applicare uno stile tutto fatto di supercolorazioni, anatomie strabordanti e pose improbabili.
Defenders of Europe invece tenta una strada del tutto diversa. Sfogliando le pagine patinate del piccolo albo, si ha la sensazione innanzitutto di un approccio giocoso al tema: gli autori vogliono divertirsi e far divertire. Stupisce la scelta vincente di porre al centro della narrazione non già un misterioso vigilante o un muscoloso energumeno, bensì un mezzo mascalzone, furbastro, un piccoletto di nome Edward White - Agente Man in Black con il volto preso di peso da Jack Black (attore in diversi film tra cui School of Rock).
L'idea di partenza è ottima, in quanto non ci si prende troppo sul serio, e non si vuole scimmiottare per niente la concorrenza USA. Anzi, questo Edward White sa tanto proprio di cultura nostrana, con i suoi ammiccamenti, il porsi un pò gigione, un pò clown, pronto probabilmente a fregarti alla prima occasione.
I giudizi sulla trama non possono che essere superficiali, basati su questo piccolo numero 1; la squadra di questi super eroi europei risulta sacrificata nella caratterizzazione, apparendo più che altro in una fugace comparsata durante uno scontro a Parigi, nella quale notiamo con piacere la presenza di Comandante Italia, personaggio già apparso in varie occasioni insieme a Capitan Nova (ex Capitan Novara).
La trama contiene vari sbalzi cronologici portando avanti ed indietro il lettore, ma sempre con ordine, senza confondere la sequela di azioni, ed i dialoghi scorrono senza appensantire la lettura.
I disegni a volte appaiono un pò caricaturali ma sono funzionali al testo, mentre in certe vignette vi è un uso della linea di contorno un pò appesantito, soluzione probabilmente inutile vista la presenza del colore, ma che non guasta nel complesso la visione delle figure.
Da sottolineare la notevole prima tavola che regala un piacevole "movimento di macchina" molto cinematografico e dinamico, mentre risulta un pò confusa la breve sequenza di combattimento.
Ma i rischi in questo tipo di produzioni erano ben altri: si poteva incorrere in cento luoghi comuni, si potevano scopiazzare anni ed anni di esperienze precedenti, o si poteva scadere nella stupidaggine più insulsa, dunque in fondo l'operazione può dirsi azzeccata.
In definitiva un interessante primo numero per chi vuol allontanarsi dai grigiori e le tristezze delle ultime grafic novel, e scivolare verso una sorta di Golden Age all'italiana.