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Quelli del Comicon negano i contributi pubblici assegnatigli
Il Direttore Generale Claudio Curcio: «contiamo solo sulle nostre forze». E allora chi li ha presi tutti quei soldi pubblici documentati (700mila euro in 3 anni)? Mistero buffo napoletano.
Ieri Fumetto d'Autore ha fatto un nuovo clamoroso scoop sui contributi percepiti dal Napoli Comicon. Dopo avere documentato già l'anno scorso più di 500mila euro, ora abbiamo raccontato di altri 200mila euro destinati al salone internazionale del fumetto che si svolge ogni anno nel capoluogo partenopeo. Sempre ieri nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, in via Cappella Vecchia, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2013 del Comicon, che si svolgerà dal 25 al 28 aprile alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore alla cultura del Comune di Napoli Antonella Di Nocera, l’organizzatore di Comicon Claudio Curcio, il presidente della Mostra D’Oltremare Andrea Rea e il presidente del'Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli.
«La nostra è una manifestazione che ha la capacità di attirare pubblico anche da fuori regione e senza spendere milioni di euro - ha detto il direttore generale Claudio Curcio ricordando le 50mila presenze del 2012 - la organizziamo contando solo sulle nostre forze, e ringraziamo l'assessore comunale Antonella Di Nocera che ci è sempre stata vicino». Per Di Nocera «Comicon è un esempio formidabile di impresa culturale napoletana, un modello che ha pochi eguali in Italia». Andrea Rea, presidente della Mostra d'Oltremare ricorda che «sono queste le manifestazioni che ci interessano, non siamo un banale ente fieristico». (fonte ANSA).
E i documentati 700mila (arrotondati per difetto) di contributi pubblici destinati al Comicon in questi anni dove sono finiti? Come mai Curcio non ne fa alcuna menzione sostenendo che il salone partenopeo del fumetto lo organizzano solo con le loro forze? E anche qui ci sarebbero da fare dei distinguo visto che agli organizzatori del Comicon sono riconducibili una società cooperativa (Visiona, beneficiaria degli ultimi 200.000 euro), una associazione culturale (Comicon, che dal sito sembra la vera organizzatrice dell’evento) e una ditta individuale dello stesso Claudio Curcio (Factamanent che funge da segreteria organizzativa del salone). Cioè due soggetti no profit e una società a scopo di lucro. In questo gioco di scatole cinesi, chi organizza davvero cosa? Ah, capirlo.
E ancora: fate caso all’accenno di Curcio sul fatto che il Comicon ha «la capacità di attirare pubblico anche da fuori regione» e comparatelo con la motivazione con cui la Regione ha assegnato gli ultimi 200mila euro a quelli del Comicon: «per la creazione e la gestione di festival e/o eventi internazionali a sfondo culturale, finalizzati a mobilitare significativi flussi di visitatori e turisti, anche al fine di destagionalizzare i flussi di visita e allungare la stagione turistica».
Ancora più curioso, tra l’altro notare il fatto che Curcio ringrazi poi lo stesso assessore Di Nocera che alcuni giorni fa (fonte La Repubblica cronaca di Napoli del 14/04/2013 – articolo di Alessio Gemma), a proposito del finanziamento totale da cui provengono gli ultimi contributi destinati al Comicon, si era spesa così rivolgendosi all’indirizzo della Regione Campania: «l’industria della cultura è boccheggiante: questi 5 milioni (di cui 200mila euro sono destinati a Visiona – ndr) fanno riferimento a un bando scaduto a luglio 2011». Cioè, nella Napoli della rivoluzione arancione del sindaco De Magistris, come funziona? Si parla ancora un politichese di altri tempi in cui si dice di non contare sui soldi pubblici e poi si ringrazia l’assessore che si è esposta nei confronti della Regione, guarda caso, a favore dello sblocco dell’ultimo finanziamento percepito? Se non è una sceneggiata napoletana, poco ci manca.
E dire che l’assessore regionale Miraglia aveva spiegato a proposito di questi 5 milioni (di cui 200mila destinati a Visiona): «Vorrei accontentare tutti, ma con quei soldi creiamo un indotto economico intorno a iniziative che richiamano l’imprenditoria privata per dare un contributo e non per sfruttare solo il capitale pubblico».
A questo punto è ancor più lecito chiedersi: perché Curcio e i tipi del Comicon glissano sui contributi percepiti e vogliono fare a tutti i costi la parte degli imprenditori privati che hanno fatto tutto con le loro forze? Si vergognano forse di prendere i soldi del contribuente per fare gli imprenditori?
O forse è meglio che non si sappia troppo in giro che in mezzo ci sono i soldi pubblici (e nemmeno pochi) perché sennò poi dai vari volontari che permettono ogni anno al Comicon di andare in scena poi possono iniziare ad arrivare richieste economiche? Ah, saperlo.
Se qualcuno volesse intervenire su questo buffo mistero napoletano dei contributi del Comicon documentati ma negati, Fumetto d’Autore è a disposizione di chiunque voglia dire la propria.
Ps: cioè la conferenza stampa di presentazione del Comicon 2013 si svolge presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti della Campania con la partecipazione del presidente e nessuno dei giornalisti locali presenti – presidente compreso - è in grado di ricordare a Curcio degli ultimi contributi pubblici loro assegnati proprio qualche giorno fa?
Sotto due immagini che sintetizzano il Comicon 2012. Corridoi degli editori vuoti e il prato della mostra di Oltremare pieno. Esattamente lo "sfondo culturale" che auspicava la Regione Campania quando ha aperto i cordoni della borsa, vero?