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C’è rumor(s) e rumor(s)
di Alessandro Bottero
Un editoriale? No. Una precisazione, o meglio "il punto di vista del direttore su un caso specifico" o meglio ancora "un corsivo".
Esistono cose chiamate “voci di corridoio”, o anche magari “rumors”. Le voci che gironzolano qui e lì, e spesso ci azzeccano, a volte no, ma che in ogni caso fanno sempre piacere. Tranne quando ci riguardano. Ma non è di questo che voglio parlare. I rumor(s) sono appunto questo. Rumori di fondo, a volte chiari, a volte sfuocati, a volte inviati apposta per interposta persona. Ieri abbiamo riportato uno di questi rumor(s) che riguardava il perchè la Bao non avrebbe preso i diritti DC e quanto sarebbe costato prendere questi diritti. Della querelle Bermejo si sapeva, e quindi era facile imbastire un qualcosa di appetitoso, come se potesse essere vero che decisioni editoriali che muovono soldi, e impegnano uomini e risorse per anni, si possano basare sul fatto che la traduzione di una autobiografia sia sbagliata o meno. Al tempo stesso il gioco delle cifre è quello più divertente di tutti. Quanto ha venduto? Quanto ti pagano? Quanto mi dai? Quanto incassa Pinco? Quanto costa quel volume? Numeri, cifre, soldi. E allora una bella cifra sostanziosa appaga il desiderio di “adesso arrivano quelli con i soldi che investono tanto in pubblicità e promozione, e mi fanno anche pagare poco i volumi”. Insomma chi investe un sacco di soldi è bravo, bello e buono. E allora esageriamo, no? Spariamo cifre assurde, proclamiamo cifre irreali, perché è un gioco. Il gioco del rumor(s) di agosto, in cui tutti si cade. Chi li diffonde e chi ci crede. La BAO fuori gioco per Bermejo? Vi prego…. Cifre assurde spese per i diritti DC Comics? Ma davvero ci avete creduto? È un rumor(s), baby. E la realtà è sempre diversa.







