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Airboy: la "Golden Age" che ritorna e parla anche un po' italiano
[17/02/2012] » Gianluca Piredda, insieme a Chuck Dixon e Ben Dunn firma la nuova incarnazione dello storico personaggio dell'età dell'oro del fumetto americano.
Francesco Greco per Il Giornale di Puglia
«La “Golden Age” del fumetto Usa passa per l’Italia. Precisamente per la penna di Gianluca Piredda, giornalista e scrittore, sulla scena del mondo editoriale da oltre 20 anni. Ecco il background in anteprima. L’Anctartic Press, che da oltre un quarto di secolo è uno degli editori più attivi sul mercato americano, ha annunciato l’uscita di una serie di “Airboy”, personaggio della “Golden Age” nato nel 1941. Spiega Piredda: “La Golden Age è il periodo d’oro del fumetto Usa, durò circa un ventennio, dalla seconda metà degli anni ’30 alla seconda metà degli anni ‘50”.
Per riproporre “Airboy” gli americani hanno puntato su un tris di autori di fama mondiale. Le storie sono scritte a quattro mani. Portano le firme di Chuck Dixon, noto agli appassionati per averlo rilanciato nel 1986 dopo un periodo di sosta, ma soprattutto per aver ridato freschezza a un altro personaggio molto popolare: Batman. Dixon firma anche “G I Joe” e “Transformers”. Accanto a questa celebrità gli americani hanno chiamato appunto l’italiano Piredda, che negli Usa e nel mondo da oltre 10 anni è conosciuto e apprezzato per “Winds of Winter”, una grafic novel fantasy che presto diventerà una serie per il mercato britannico, “Free Fall”, che la critica Usa definisce “il prototipo del thriller del XXI secolo”, “Areala”, il personaggio che ha avuto più successo all’Antarctic Press e oltre a questo firma anche “Ninja High School”; inoltre ha ideato “Magaverse”, la versione manga del fumetto Marvel.
Ben Dunn è il disegnatore-creatore della storia detta “mangaricano”, ovvero lo stile che ibrida il disegno giapponese col tratto americano, è trendy per le nuove generazioni e ha influenzato molti brand. “Airboy: Deadeye” sarà pronto per aprile. E’ composto da 5 storie, che poi finiranno in un unico volume. “E’ ambientata nel Giappone post-bellico”, chiarisce meglio Piredda, contento di lavorare con i grandi del fumetto Usa. La miniserie sarà distribuita in tutti i paesi di lingua inglese. Ma avrà altre edizioni, forse anche in Italia. Dixon e Piredda, che lavorano in team anche ad altri progetti, hanno intenzione di non abbandonare “Airboy”, e stanno lavorando anche a un’idea che sarà lanciata sul mercato italiano. Su cui vige il più rigoroso top-secret.
Piredda ha 35 anni, è nato e vive in Sardegna (Sassari): “Non ho mai lasciato la mia terra –sorride – le nuove tecnologie ti offrono un ufficio virtuale comodamente sfruttabile. Faccio un lavoro
Airboy fu creato nel 1942 da Charles Biro, Dick Wood, and Al Camy e apparve per la prima volta su Air Fighters Comics #2 pubblicato dalla Hillman. Dal numero 11 del secondo volume (cioè del secondo anno di pubblicazioni) Air Fighters Comics divenne Airboy Comics che durò sino al numero 4 del decimo volume. In pratica Airboy, editorialmente parlando, riuscì praticamente a vivere quasi tutta la Golden Age.
Airboy era in realtà David Nelson II ("Davy"), il figlio di un esperto pilota ed eccellente aviatore a sua volta. David indossò un'uniforme per salire a bordo di un prototipo di aereo creato dal suo amico Francis Martier, un monaco francescano, che fu ucciso durante il volo di test del velivolo. David decise allora di chiamare l'aereoplano "Birdie" e assunse così l'identità di Airboy. Così nacque Airboy che aiutò gli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1986 la Eclipse dedico al personaggio una serie moderna durata 50 numeri e scritta principalmente da Chuck Dixon. A vestire i panni di Airboy però questa volta era il figlio di Davy.
Dopo una breve apparizione per la Moonstone tra il 2007 e il 2010, Airboy ora torna a volare per la Antarctic Press e parla anche un pò italiano.