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- Scritto da Giuseppe Pollicelli
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Addio a Talus Taylor, il papà dei Barbapapà
di Giuseppe Pollicelli*
Il loro nome rimanda allo zucchero filato («barbe à papa» in francese) e, in effetti, è da 45 anni che i Barbapapà addolciscono di molto le giornate di milioni di bambini in tutto il mondo. Il 19 febbraio (ma lo si è saputo solo ieri) è morto a 82 anni Talus Taylor, uno dei due ideatori dei nove celeberrimi esserini colorati capaci di trasformarsi «come gli va» (così cantava Roberto Vecchioni nella storica sigla italiana del cartone animato). Nato a San Francisco nel 1933, Taylor - professore di scienze con trascorsi hippie - crea i Barbapapà nel 1970 a Parigi, dove aveva conosciuto la futura moglie Annette Tison, co-autrice della saga a fumetti. «Ero un giovane insegnante di matematica», ha raccontato Taylor, «e Annette era una studentessa di architettura alla Sorbona. In un bistrot francese, mentre gli studenti parlavano di filosofia e rivoluzione, io cercavo di conquistare Annette e cominciai a fare disegni semplici sulla tovaglia. Sono così nati i personaggi e anche il mio matrimonio». Irresistibili per i fanciulli grazie alla loro forma tondeggiante continuamente modificantesi, alle loro avventure spesso venate di ecologismo e alla loro rassicurante fisionomia di famiglia numerosa e felice, i Barbapapà sono ancora oggi tradotti in trenta diversi Paesi e rappresentano un fenomeno di costume capace perfino di generare, in Italia, un neologismo registrato da anni in tutti i dizionari: la parola «barbatrucco».
*Articolo pubblicato su “Libero” del 3 marzo 2015. Per gentile concessione dell'autore.