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L'Editoriale » Intanto, nel mondo reale, ci sono problemi veri…
Appello all’ONU contro le mutilazioni femminili
di Alessandro Bottero
Mentre il mondo del fumetto si preoccupa se il cofanetto di Preacher esiste o no, o se gli autori delle grafic novel possono sperare di campare di rendita realizzando un volume ogni tre anni, nel mondo reale ci sono cose un po’ più serie.
Sapete bene, se ci seguite dall’inizio, che quando mi gira parto per la tangente, e uso sfacciatamente questi editoriali per sbattere in faccia a tutti qualcosa che riteniamo serio. È successo con l’attentato in cui morirono sei alpini in Afghanistan, è successo con la campagna contro la pedofilia, è successo con il video contro le molestie sulle donne, e succede anche oggi. Oggi l’editoriale serve a sensibilizzare tutti circa un appello all’Onu per mettere al bando in tutto il mondo le mutilazioni genitali femminili. Questo il testo pubblicato ieri dall’Herald Tribune.
“Noi, firmatari di questo appello, attivisti dei diritti umani, cittadini di ogni parte del mondo, uniti, dopo anni di lotta affinché le mutilazioni genitali femminili vengano riconosciute e condannate come violazione del diritto umano all'integrità fisica, e consapevoli che una messa al bando da parte delle Nazioni Unite darà forza e slancio rinnovati agli sforzi ancora necessari per metter fine a tali pratiche in tutto il mondo,
chiediamo alla 65esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite di adottare una Risoluzione che metta al bando le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo;
chiediamo a tutti i governi, a tutte le organizzazioni internazionali e regionali di sostenere e promuovere l'adozione di tale Risoluzione entro il 2010;
invitiamo tutti i cittadini del mondo a sostenere questa iniziativa e a firmare l'appello per porre fine a questa diffusa e sistematica forma di violenza perpetrata contro le donne e le ragazze, in violazione del loro fondamentale diritto all'integrità fisica e personale".
Tra le firmatarie di quest’appello Clio Napolitano, la moglie del Presidente della Repubblica, che ha promosso l’appello insieme ad altre quattro first lady africane: Chantal De Souza Yayi, del Benin; Mariana Mane Sanha, della Guinea Bissau; Janet Kataha Museveni, dell'Uganda; Chantal Compaore', del Burkina Faso. Seguono le firme di Moushira Khattab, Ministro della Famiglia e della Demografia dell'Egitto; Raid Fahmi, Ministro della Scienza e della Tecnologia dell'Iraq; Maha Mint Mouknass, Ministro degli Esteri della Mauritania; Hicham El Tall, Ministro della Giustizia di Giordania; Mariam Lamizana, Presidente del Comitato Inter-Africano; Emma Bonino, Vice Presidente del Senato in Italia.
Io non so se della cosa non ve ne freghi nulla, perché qui si deve parlare di fumetti e di quanti peli del naso ha Alan Moore, e se si prova a riflettere un attimo sul mondo reale a qualcuno viene l’orticaria. So solo che su questo sito leggo questo “Negli ultimi anni, l’immigrazione ha portato anche in Italia l’orrore delle mutilazioni genitali femminili. Dall’Africa e del Medio Oriente arrivano donne che hanno subito infibulazioni, escissioni e clitoridectomie e bambine candidate alla stessa sorte delle loro madri, con operazioni fatte qui, in ambulatori improvvisati all’interno delle comunità, o durante viaggi in patria.
Il ministero della Salute stima 90 mila vittime, tra reali e potenziali, soprattutto immigrate egiziane e nigeriane.”
Allora, se anche solo un lettore che viene qui iniziasse a pensare a cosa succede in giro, questo editoriale sarebbe un successo.