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RESIDENZA ARCADIA (BAO)
di Matilde Losani. Guardando la copertina ho pensato si trattasse di una storia incentrata sulla vita di alcuni anziani imprigionati nel loro piccolo mondo, costruito ad arte all'interno di una casa di cura con il nome “Residenza Arcadia”. Leggendolo, invece, scopro che si tratta di qualcosa di diverso: le prime pagine iniziano con un litigio delirante tra una coppia di coniugi, che si conclude con un fucile difettoso che ad un certo punto spara dei colpi verso una porta chiusa. Era la famiglia Falini. Non importa cosa sia successo e dove siano andati, l'importante è che i nuovi inquilini non abbiano anche loro un fucile e che non siano dei giovani rumorosi. Queste le preoccupazioni dei residenti storici del palazzo, persi dietro l'ipocrisia della civile convivenza, i pettegolezzi nel riserbo della propria abitazione e l'elaborazione di piani malvagi per preservare la loro serenità e i loro valori.
Tutto sembra destinato ad essere stravolto dall'arrivo di nuovi inquilini, che non possono essere accettati perché diversi... devono essere mandato via, in qualche modo, perché la diversità dagli schemi prestabiliti e dal regime del partito è pericolosa, in quanto contamina e corrompe gli animi. Ma il tempo passerà e solo allora si saprà cosa resterà delle loro azioni e di Residenza Arcadia.
Una gran bella storia, che soddisfa e consente al lettore di soffermarsi sul proprio atteggiamento verso la diversità, che si tratti di nazionalità, cultura, abitudini, tendenze sessuali, credo politico e religioso. La domanda che mi pongo è se accolgo ciò che è diverso da me per arricchire la mia esistenza o come Mirta tremo dietro lo spioncino per la paura di esserne travolta? Ottima caratterizzazione dei personaggi, mai banali o scontati, eppure così tremendamente veri.
RESIDENZA ARCADIA di Daniel Cuello, BAO Publishing, colori, cartonato, Euro 20,00.