- Categoria: Editoriali
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Editoriale - Bonelli: il “nuovo” che avanza?
di Alessandro Bottero
I fatti: negli ultimi mesi la Bonelli ha fatto partire le seguenti miniserie Darwin, Mister No il ritorno, Magico Vento, Zagor le origini.
Ora qui non stiamo parlando della validità o meno di queste miniserie. Sicuramente saranno ottime, e personalmente, visto che sono frutto del lavoro di persone che ci hanno messo tempo, fatica e impegno, spero sinceramente che vendano abbastanza da rientrare perlomeno delle spese.
Detto questo però una critica che voglia essere rompipalle come deve essere la critica seria non può non far notare come questo sia un segnale negativo per la politica editoriale Bonelli. Il nuovo che avanza è la riproposta del vecchio che non avanzava più ai suoi tempi?
Chiarisco: Si dice da sempre che è necessario tentare strade nuove, che è necessario innovare, che è necessario trovare modi per attirare nuovi lettori per ridare vita al settore. E la strada è riproporre personaggi che avevano esaurito il loro ciclo vitale nelle edicole, o prodotti rivolti agli appassionati iperspecializzati?
Ripercorriamo con occhi cinici e spietati il passato recente.
Four Hoods: fiasco
Bonelli Kids: fiasco
Dragonero adventures: fiasco
Cartone animato di Dragonero: in un limbo da cui non si sa se uscirà mai
Sembra quasi che i tentativi di rivolgersi a un pubblico nuovo e più giovane siano andati incontro a musate terrificanti, e quindi ci si rivolge allo zoccolo duro e puro degli irriducibili lettori bonelliani, che mano a mano che il tempo passa invecchia e si radicalizza nel suo volere fumetti “come quelli di una volta”.
È un caso che invece di dedicare una testata a Kit Willer si sia deciso di realizzare una sorta di Untold Stories of Tex Willer?
È un caso che tornino in edicola Mister No e Magico Vento, personaggi che personalmente apprezzo (più il primo del secondo), ma io ho 57 anni, e non sono un “lettore della nuova generazione”. Amo Mister No perché un fumetto di avventura classico, senza masturbazioni mentali sperimentaloidi. E se con Mister No si pensa di attirare lettori under 25, si sbaglia. Ci si rivolte a chi già legge fumetti e a chi vuole UN tipo di fumetto preciso. Ancora di più con Zagor le Origini. Non attiri i ragazzi con Zagor le Origini. Attiri una parte dei lettori di Zagor, che amano un genere di fumetto ben preciso, delimitato e impervio alla sperimentazione.
La mia impressione è che i tentativo di provare strade nuove siano falliti miseramente, e ci si sia rivolti al fumetto classico, proponendo prodotti per lettori over 40.
È vero, potremmo discutere di Mercurio Loi, Odessa, Cani Sciolti e altro. E lo faremo. Ma per adesso lasciatemi dire che se il nuovo che avanza è questo la sensazione è di un ripiegamento su pubblico dei fedelissimi, per mungerlo ancora di più.