- Categoria: Fumetti
- Scritto da Super User
- Visite: 6339
La Panini censura Mussolini (e Paperon de Paperoni)?
Pare che il sonno dei fan italiani più duri e puri dei comics americani sia stato turbato da una omissione dell'editore Panini.
Infatti sembra che ai fan più attenti non sia sfuggito il fatto che il volume "Le grandi storie di guerra", che a detta dell'editore modenese, dovrebbe contenere l'integrale collana antologica di storie di guerra intitolata "Battlefield", serie del 1952 di 11 numeri marchiata Atlas (l'antesignana della Marvel che conosciamo) sia in realtà orfano di una storiella.
Per l'esattezza a mancare all'appello dei completisti sarebbe la prima storia del numero 8 originale intitolata "Il Duce the Leader" realizzata da Bill Everett. Secondo il portale GCD la storia in questione aveva come protagonista Benito Mussolini, aveva le caratteristiche di una biografia e raccontava l'ascesa al potere e la morte del "Duce" al termine della Seconda Guerra Mondiale.
La storia è invece presente nel Masterworks pubblicato dalla Marvel nel 2011 di cui il volume oggetto dello "scandalo" è la versione italiana.
Come mai questa omissione filologica da parte di Panini? Siamo davanti al solito vizio italiano di censurare il ventennio anche quando a raccontarlo sono gli americani? Oppure è solo una semplice svista editoriale? Ah, saperlo.
I fan comunque lamentano un doppio danno: da una parte viene venduto un prodotto come integrale quando in realtà non lo è, e dall'altro non possiamo godere in lingua italiana di una storia a fumetti che in realtà è una testimonianza storica di come negli anni '50 venisse visto Mussolini e il fascismo dagli americani.
La Panini recentemente non è comunque nuova ad eventuali aggiustamenti "politically correct". Ne sa qualcosa anche Carl Barks. Nel numero di Topolino in edicola ad aprile scorso, infatti, si utilizza come copertina un omaggio al quadro a olio “Always Another Rainbow” di Carl Barks, padre putativo dei paperi. Ma l'omaggio made in Panini viene edulcorato "cancellando" il fucile in spalla a Paperon de Paperoni. Forse nell'era degli smartphone liberamente in mano ai ragazzini è meglio non fare vedere un arma da fuoco al pubblico di Topolino? Ah, saperlo.
Davvero strano tutto questo, se si pensa che il megadirettore di Panini, cioè l'inossidabile M.M. Lupoi, non perda mai occasione sui suoi personali profili social di ricordarci quanto la libertà e la democrazia siano importanti.