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L'Intervista » Francesco Settembre: Narnia Fumetto no more, la versione di Antani
di Alessandro Bottero
Ci sono manifestazioni a fumetti enormi, e altre meno enormi. Ce ne sono di fredde, di organizzate, di commerciali, di assolutamente professionali fino al midollo e anche di più. E ciascuna ti invita, ti blandisce, cerca di sedurti con promesse di vario genere. Ma alla resa dei conti ognuna è unica e irripetibile, e quando una svanisce la perdita è per tutti. Narnia Fumetto non è la manifestazione più grande, né quella con più visitatori. Ma Narnia Fumetto esisteva. Aveva carne e sangue. E il fatto che in questi giorni nel 2014 non si terrà la nuova edizione, non è una bella cosa. Per nessuno. E allora ci siamo detti “Perché non chiedere direttamente a Francesco Settembre, organizzatore e dittatore unico di Narnia Fumetto, cosa è successo?”. Ed ecco cosa ci ha risposto.
Prima di parlare di cosa è accaduto per l’edizione 2014 dobbiamo necessariamente contestualizzare il tutto. Cos’è stato Narnia Fumetto fino ad oggi?
Una bella esperienza.
Insieme ad un gruppo di appassionati, divenuti poi associazione, abbiamo provato a mettere insieme idee e proposte, per realizzare, nella nostra provincia, quello che ritenevamo fosse "il meglio possibile". Nata Narnia Fumetto (2006), che doveva fare - nelle previsioni del comune - trecento ingressi, per arrivare, invece, a sfiorare i duemila, poi è toccato a Fumetterni (2009 e 2010).
Ad oggi, NF, era diventata - consentitemelo! - un gioiellino: organizzata con poco, credo che l'ingrediente principale (il cuore), l'abbia portata ad essere uno degli eventi meglio riusciti del centro italia. Soprattutto in proporzione alla grandezza del centro nel quale veniva realizzata...
All'inizio dell'estate tramite il tuo blog hai diffuso un comunicato dove dichiari ufficialmente che Narnia fumetto 2014 non si terrà. Puoi dirci perché?
Le strutture, i fondi ed i tempi non consentivano di far crescere la manifestazione.
Non quest'anno.
Quali sono le promesse, o se preferisci “assicurazioni”, che avevi ricevuto e che non sono state mantenute?
Diciamo che speravamo in aiuti più robusti.
Non polemizziamo col Comune, che ha fatto - credo e spero - quello che ha potuto.
Ma altri enti hanno latitato troppo...
Qual è il senso di una manifestazione come Narnia Fumetto, oggettivamente più piccola come dimensioni rispetto a nomi storici come Romics o Lucca Comics?
Diffondere la cultura del fumetto e della lettura.
Se, oltre a Lucca, organizziamo altri dieci eventi di qualità, che raggiungono anche persone diverse, non togliamo niente a quell'eventone, pur dando tantissimo in termini qualitativi al fumetto ed alle realtà locali. E non solo.
E poi, scusa: Lucca ha l'esclusiva del fumetto, in Italia?
Ci sono tanti eventi più piccoli di Lucca (ancora per poco, magari) che culturalmente la superano o stanno per farlo: Etna Comics, il Comicon di Napoli.
E tanti altri, che sono in zone "desertiche", nelle quali nessuno investe, in termini di fumetto, se non pochi negozianti: vogliamo parlare di Teramo Comix?
Anni fa avevi provato ad organizzare anche una manifestazione a Terni, e anche quella dopo pochi anni è naufragata tra promesse mai mantenute. È l’Umbria in sé che non è favorevole alle manifestazioni a fumetti?
Si, e Terni poteva dare tanto di più.
Ma sono storie diverse: a Terni c'è una amministrazione sorda agli eventi culturali.
A Narni no.
I problemi non sono "in Umbria", ma nel sud della regione. Come per tutto: figli dell'egemonia culturale e politica di Perugia, che è comune, provincia più grande e capoluogo di regione.