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Sergio Badino e Ivo Milazzo: dalla Resistenza a De Andrè
[06/03/2010] » Fullcomics 2010 - Giorno 2 - Ore 17.30
Come da programma di Fullcomics 6, si è svolta alle ore 15,00, presso la “Sala delle Capriate”, la conferenza “Dalla Resistenza a De André: l’evoluzione del fumetto in Liguria”.
L’incontro ha avuto come relatori il disegnatore Ivo Milazzo e lo sceneggiatore Sergio Badino.
Lo storico disegnatore di Ken Parker ha anche introdotto brevemente il suo ultimo lavoro, realizzato in collaborazione con lo sceneggiatore Fabrizio Calzia, “Uomo Faber”, pubblicato da La Repubblica – L’Espresso, in cui si parla di un De André inedito alla ricerca del padre. Un bel esperimento narrativo, maturo e ricco di pathos.
- Una biografia di De André cantante, come da tutti conosciuto – dice Milazzo – non avrebbe giovato a nessuno, non avrebbe aggiunto nulla, per il lettore, verso la figura di un uomo già di per sé estremamente noto. Con Calzia siamo partiti da una dichiarazione fatta da De André a Vincenzo Mollica, in un’intervista negli anni ’80, in cui raccontava che gli sarebbe piaciuto ritrovare suo padre, da poco scomparso; inoltre la stessa Dori Ghezzi ha insistito perché fosse trattata un’immagine inedita del marito, completamente diversa da quella del personaggio televisivo, e quindi timido, nervoso e persino un po’ impacciato. –
Da qui si è passati a effettuare un breve excursus sul fumetto come media, fin dalle sue prime apparizioni in Italia, considerato come una sottocultura, tanto che per dargli una dignità e una certa elevazione, venne sin dal principio accompagnato a delle didascalie poetiche in rima.
Oggi, per fortuna, esistono delle realtà editoriali nuove, le quali pubblicano autori interessanti, che propongono sperimentazioni; le loro storie vanno oltre il tratto e la cultura popolare classica, che ha subito l’imprinting americano sin dal dopoguerra. Esiste quindi una modalità di esprimersi molto più libera, che ha provveduto a riscattare anche culturalmente il fumetto.
Secondo Milazzo, il fumetto italiano oggi, risente ancora del precedente retaggio culturale e oscilla tra l’ipercultura di coloro che sono considerati “mostri sacri”, di nicchia, come Pratt, Crepax, Pazienza e Manara e la cultura popolare. Il lettore, secondo quanto egli afferma, dovrebbe essere educato a riscoprire il fumetto come opera culturale, da acquistare in libreria.
Secondo Badino invece, fare fumetto oggi significa ancora doversi legare alle richieste del mercato, soprattutto per uno sceneggiatore. Per svolgere questa attività dal punto di vista professionale, è più facile essere inseriti in una realtà popolare che non autoriale, che è legata all’audacia degli editori e non sempre riscuote il parere positivo del grosso pubblico, nonostante la qualità.
Sergio Badino, ha brevemente illustrato il suo recente progetto editoriale, dal titolo “Tavole di Resistenza”: una serie di tavole realizzate dagli allievi del suo corso di sceneggiatura presso l’Accademia delle Belle Arti; 20 sceneggiature e 20 tavole degli allievi del corso di grafica, per raccontare Liberazione e Resistenza.