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L'Editoriale » Abbeverarsi a questa fonte
di Alessandro Bottero
Una gentile chiarificazione per i nostri amici che regolarmente scassano ‘e ball.
Visto che stiamo rimettendo in moto la macchina è il caso che con molta gentilezza, bonomia e serenità d’animo si ribadisca un concetto chiarissimo, ma che per qualche oscuro motivo ancora non entra nella testa di chi critica Fumetto d’Autore: le testate giornalistiche e i giornalisti non devono rivelare le proprie fonti. Punto. Chiaro? Sono sei anni che alcuni (pochi ma rumorosi) insiste nel dire che “siccome non ci dite nome, cognome, codice fiscale e altro su chi vi da i dati di vendita o le notizie allora siete dei buffoni”. Nel corso di questo anno e qualche mese quando nella mia pagina facebook scrivevo su dati di vendita me lo sono sentito dire più volte. Siccome non dico CHI mi da i dati allora quello che scrivo è squalificato. Come potrebbe dire un famoso curatore “Sono attendibile come Libero”. Peccato però che quando ci fu il rilancio di Dylan Dog e Libero intervistò il famoso curatore allora Libero era attendibile (Perché uno non rilascia interviste da giornali che ritenne non attendibili, giusto? Ah, l’attendibilità a comando, che bella cosa…). Beh, il punto è che gli addetti ai lavori e le persone con un minimo di materia grigia o forse è meglio dire le persone NON PREVENUTE sanno benissimo chele fonti non si citano.
E la cosa accade di continuo nei giornali e nelle riviste. L’ultimo esempio è del 13 settembre. Su Repubblica è apparso un articolo dove si dice che hacker russi hanno bucato il sito della Wada e hanno scoperto che molti atleti USA facevano uso di sostanze illecite. Ne riportiamo uno stralcio che forse può interessare ai minus habens che ancora si ostinano a non voler capire cosa diciamo_
«“Se l'autenticità delle carte fosse confermata - spiega a Repubblica una fonte autorevole - non ci sarebbe alcun illecito. Certo risulta comunque quantomeno singolare che una atleta di quel livello abbia gareggiato alle olimpiadi sotto gli effetti di una terapia che di solito si prescrive ai narcolettici ".
Dalle carte hackerate sarebbe risultata positiva alle anfetamine Elena Delle Donne, star del basket americano. Gli hacker russi che hanno firmato il blitz nei database della Wada sono gli stessi che hanno rivelato le mail di Hillary Clinton e che alcuni mesi fa ebbero accesso sempre al database dell'agenzia antidoping mondiale. Fonti di Repubblica confermano l'autenticità di una buona parte dei documenti.»
Ora a me pare che Repubblica, ossia il primo o secondo giornale per diffusione in Italia – e amato da tutti perché parla sempre male di Berlusconi quindi non è certo Libero, e quindi (per la seconda volta) è attendibile - non dica NOME E CONGOME delle fonti da lei consultate, ma dica “Fonti autorevoli”. E i lettori non scrivono nei commenti “Buffoni!!!! Ci dovete dire i nomi delle fonti”.
Allora mi spiegate una volta per tutte, perché dovrei dare retta a una decina di dementi che fanno ammuina sui social chiedendo che io riveli le mie fonti, e addirittura dovrei dar loro ragione e dire “Avete ragione. Sono un buffone e non dovete prendermi sul serio”. Quando me lo spiegherete allora poi scrivete anche a Repubblica e ditegli che devono rivelare la loro fonte autorevole sul caso Wada.
Ps. Ecco la FONTE dell’articolo