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L'Editoriale » La Panini Comics rileva Topolino e altre testate Disney Italia
di Alessandro Bottero
Il 28 maggio Fumetto d’Autore pubblicava QUESTO editoriale, riprendendo una notizia apparsa sul blog di Laura Scarpa. Subito i soliti idioti si divertivano a dire che come al solito ci eravamo inventati tutto e che non era vero nulla. Anzi, i più simpatici dicevano che la notizia che la Panini stesse per rilevare Topolino era solo l’ultima di una serie di notizie false dette da Fumetto d’Autore, e da me in particolare.
Ora vorrei solo che questi idioti ammettessero che la notizia era vera che e che Fumetto d’Autore è stato il primo sito di informazione a riprendere la notizia lanciata da Laura Scarpa, mentre gli altri, per paura di dare fastidio alla Panini e alla Disney tenevano la bocca chiusa.
E vorrei anche che questi idioti si arrendessero ed ammettessero che Fumetto d’Autore se dice delle cose le dice perché le sa, perché ha delle fonti che gliele riportano, e che non si inventa nulla, né i dati di vendita, né le ipotesi di futuro sulle serie da edicola.
E vorrei anche un minimo di onestà intellettuale da parte di tutti quelli che non perdono occasione per accusarci di dire bugie, perché scrivessero sui loro blog o in forum a larga diffusione che Fumetto d’Autore aveva ragione.
Ma tanto so già che l’onestà intellettuale è merce molto rara nel sottobosco internettiano, e quindi non mi aspetto nulla. Chi è onesto lo sarà anche ora, e chi è un cialtrone (e sono in tanti) lo sarà anche stavolta.
Sulla notizia poco da dire. La Panini Comics e la Disney Italia hanno raggiunto un accordo preliminare perché la Panini pubblichi Topolino e altre testate.
Una cosa che però non si dice è che da qualche anno i più informati sanno che la Panini Comics è, come si dice in gergo “Disponibile ad una acquisizione” o per dirla in parole povere stanno cercando qualcuno che la compri. Anzi, se vi interessa il prezzo per acquisirla è sceso di molto ultimamente, quasi della metà (ovviamente non lo dico, perché se dicessi a quale prezzo sono arrivati qualcuno potrebbe incazzarsi e accusarmi di impicciarmi degli affari suoi)
È molto probabile che questa mossa serve ad accrescere il fatturato (più testate prodotte e pubblicate = crescita del fatturato aziendale), per apparire più accattivante agli occhi di acquirenti interessati, molto probabilmente stranieri.
Le vendite in edicola di Topolino sono in caduta libera e non si vedono modi per invertire la tendenza, quindi non è il mercato delle edicole ad attirare la Panini. Cos’è allora? Semplice: gli abbonamenti.
Gli abbonati sono stabili e agli occhi di un’azienda rappresentano un gruppo di clienti forti su cui lavorare con campagne mirate. In fin dei conti l’abbonato è uno che ha fatto una scelta precisa, legandosi alla casa editrice, ed affidandogli tutta una serie di dati personali su cui poter costruire offerte ulteriori personalizzate. Avere a disposizione l’elenco degli abbonati a Topolino, pari a molte decine di migliaia, permette alla Panini di poter studiare campagne promozionali di abbinamento tra Topolino e i prodotti Marvel, ad esempio, ampliando potenzialmente il parco lettori delle testate Marvel pubblicate in edicola ad almeno altri 50.000 lettori, cosa che ad esempio la RW Lion si sogna.
Un’altra domanda che ci si dovrebbe porre è: ma se la Walt Disney fosse SODDISFATTA delle vendite delle riviste perché cavolo dovrebbe cederle ad altri? Se io editore ho una rivista in edicola che vende BENE e mi fa GUADAGNARE, perché dovrei darla ad un altro editore?
Se lo faccio è perché la rivista o la sezione riviste che cedo ai miei occhi non è più conveniente, e quindi ritengo più conveniente per me cederla ad altri. Il dato di fatto quindi è che Topolino e il resto della sezione riviste non sono più ritenuti economicamente soddisfacenti dalla Disney Italia, e quindi li cedono ad altri. Quindi il dato è che Topolino e le altre riviste non vendevano abbastanza da soddisfare la Disney Italia. Spero che su questo siate d’accordo, perché se Topolino vendeva talmente tanto da essere un prodotto economicamente soddisfacente e nonostante questo la Disney Italia l’ha ceduto alla Panini , l’unica conclusione possibile è che i dirigenti della Disney Italia siano dei coglioni che cedono ad altri le cose che funzionano. Il dato quindi è che Topolino in edicola non funzionava (per la Disney Italia). Funziona per la Panini perché la Panini ha aspettative di venduto minori, e quindi i dati che non vanno bene alla Disney Italia per la Panini vanno bene.
Un’altra cosa che ci dice questo accordo, corollario di quanto detto prima, è che molto difficilmente la Disney Italia pubblicherà lei in prima persona i fumetti della Marvel. Seguite il ragionamento:
è un dato di fatto che i fumetti Panini Comics/Marvel in edicola vendano meno di Topolino. È vero che Topolino ha dei costi di produzione più alti, ma la differenza di venduto è elevata.
SE la Disney Italia non ha più ritenuto soddisfacenti i numeri di Topolino, ancora meno può ritenere soddisfacenti i numeri delle testate Marvel, che sono inferiori a quelli di topolino
SE La Disney Italia trova soddisfacente concedere la licenza alla Panini per vendere in edicola Topolino
ALLORA La Disney Italia troverà a maggior ragione soddisfacente incassare i soldi per la licenza concessa alla panini di pubblicare i personaggi Marvel
Mettiamo insieme i pezzi
-Panini Comics “Disponibile ad acquisizione” da tempo, ossia alla ricerca di un acquirente
-Panini Comics che da due anni a questa parte espande il numero di uscite in edicola, per aumentare il fatturato (non il ricavo, ma il fatturato) del gruppo
- Disney Italia che decide di dismettere il settore riviste, perché non lo ritiene più economicamente soddisfacente
-Panini Comics che forte di un rapporto già esistente con la Disney per quel che riguarda la licenza dei personaggi Marvel, si propone per rilevare la sezione riviste
-Disney Italia che accetta
-Panini Comics che si ritrova con un parco testate aumentato, un fatturato accresciuto, una posizione leader anche nel settore scolastica e pre-teen, e un parco abbonati su cui lavorare per promuovere tutto il resto della sua produzione.