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L'Editoriale » Kick-Ass 2: forse non avevamo torto…
di Alessandro Bottero
Vi ricordate quando mesi fa dissi (QUI) che Kick-Ass 2 a mio avviso era un fumetto concettualmente sbagliato, perché si beava di una violenza volutamente eccessiva (rileggendolo per vedere se sbagliavo sono arrivato alla conclusione che non sbagliavo, e che in realtà qui siamo di fronte a un uso meramente commerciale e pornografico della violenza)? All’epoca mi beccai le critiche dei critici raffinati perché non avrei capito che era una raffinata raffigurazione della violenza reale, una sublimazione. O per dirla più banalmente “Botté, quelli sono pupazzi disegnati. Non bambini veri!”
Ok. Adesso Jim Carrey, che recita nel film tratto da Kick Ass 2 ha detto su twitter quanto segue: "L'ho girato a un mese dalla strage di Sandy Hook e ora in tutta coscienza non posso sopportare quel livello di violenza - ha scritto - i recenti eventi hanno provocato un cambiamento nel mio cuore".
Anche Carrey è uno che non capisce che quelli sono solo bambini disegnati? Carrey non capisce che quello che ha fatto è un film e non è la vota vera? Anche Carrey è uno che non capisce niente?
Non credo. Credo che il punto sia che se da un lato ovviamente (lo ripeto perché è sempre meglio essere espliciti) vi è la massima libertà dell’artista, dall’altro l’artista non vive in un vuoto pneumatico e chiedersi quale sia il perché o il senso dell’opera che sta realizzando non sia poi del tutto sbagliato.
È ovvio che è sbagliato stabilire un legame diretto di causa ed effetto tra cinema, fumetti, serie TV o altro e risultati sulla società, ma un legame INDIRETTO tra opere e costruzione di un humus di contenuti che pervadono la società in cui appare l’opera X non è possibile negarlo. Se l’arte o l’intrattenimento non avessero il MINIMO effetto/influenza sulla società in cui appaiono, allora l’arte perderebbe tutto il suo senso, e si limiterebbe ad espressione nemmeno privata, ma puramente individuale ed inaccessibile ad altri.
Scusate tanto ma se è lecito far vedere dei bambini massacrati da una sventagliata di mitra, allora perché non è lecito anche far vedere in un fumetto persone che evadono le tasse, o che non rilasciano la ricevuta fiscale, o altri comportamenti chela società stigmatizza e che vivono benissimo lo stesso? Ossia, per chiarire, se diciamo che è lecito mostrare l’efferatezza della violenza, anche in assenza di una sanzione per la perpetra, perché non è lecito mostrare chi va contro i comportamenti socialmente stigmatizzati e la fa franca? Perché Tex non può più fumare? Perché non ci sono personaggi dei fumetti che fumano al ristorante fregandosene delle leggi? Perché non ci sono personaggi che dicono “voglio essere pagato in nero perché non voglio pagare le tasse”?
Perché? Perché in questo caso non vogliamo che il fumetto dia un’immagine positiva di atteggiamenti che la società stigmatizza e che danno fastidio anche a noi.
Invece con Kick-Ass 2 sventagliare di pallottole dei bambini era artistico.
Ora Carrey dice di aver cambiato idea, e si becca la replica piccata di Millar che dice che tutte le sequenze che vedremo sul grande schermo erano già nella sceneggiatura, letta e approvata da Carrey 18 mesi fa.
E allora? Non si può cambiare idea e non condividere più quello che si è fatto?