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L'Editoriale » Roma Comics & Games terza edizione
di Alessandro Bottero
La settimana prossima, dal 1 al 3 marzo, si terrà la terza edizione di Roma Comics, una manifestazione che piano piano, anno dopo anno, si rivela sempre più viva e vitale. Sicuramente non ai livelli di pubblico dei pesi massimi del settore, come Lucca, Romics, o Il Comicon a Oltremare, Roma Comics è però riuscita a trovare una sua identità abbastanza precisa con un mix di proposte interessanti dell’editoria più indipendente e un Cosplay meno ingessato e più ruspante delle manifestazioni più mastodontiche. Come sempre l’evento si svolge al Palalottomatica, e l’obiettivo è confermare i 25.000 spettatori circa che l’anno scorso hanno affollato l’evento.
Fumetto d’Autore è Media Partner per il secondo anno consecutivo, segno di un rapporto di stima reciproca e riconoscimento delle capacitò professionali e giornalistiche del sito. Non è cosa da poco, in tempi in cui anche i più feroci fustigatori di costumi in realtà basano la loro autorevolezza su titoli e lauree millantati. Come diceva Pietro Nenni “A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura”. Ma a parte questo, essere Media Partner significa che anche questa volta seguiremo la manifestazione, cercando di tenervi aggiornati su cosa succede. Ad esempio è sicuro che sarà presente la casa editrice Voilier Edizioni, assente da manifestazioni a Roma da qualche tempo, ed è anche sicuro che Pierpaolo Pasquini presenterà il nuovo episodio della sua serie Shadowplay.
Il discorso di Roma Comics però permette di ampliare il discorso a tutto questo avvio d’anno fieristico. Roma Comics è solo la prima. A brevissimo ci sarà anche Mantova, e poi ad aprile Romics edizione primaverile, per poi ritrovarci con Napoli Comicon, gli incontri professionali di Fullcomics, e così via. L’anno scorso le mostre (malgrado in pubblico tutti gli operatori lo neghino, dicendo “HO venduto tantissimo!!!”) sono andate male. L’unica, paradossalmente, dove un po’ si è vendicchiato è stata proprio Roma Comics, esattamente quella snobbata dagli editori più cool. Se ci mettiamo un aumento dal 2012 a oggi dei costi degli Stand, un aumento delle spese di TRASPORTO (spostarsi con una macchina o un furgoncino per portare la merce in vendita alle mostre) con il costo del carburante adesso incide di almeno 400 euro tra andata e ritorno per una distanza media, diciamo Roma-Lucca), e un aumento anche delle spese di ALLOGGIO in loco, è fin troppo facile prevedere che se già nel 2012 si era arrivati a raschiare il fondo del barile, oggi stiamo tranquillamente erodendo il legno del FONDO del barile.
Per farla molto chiara: se mi aumenti tutto, ossia tasse, carburante, e ogni possibile accidentaccio che ti viene in mente per fare cassa e spremere i soldi dalle tasche dei singoli (cosa fatta dal governo Monti, inutile negarlo), è giocoforza che i gestori di strutture che hanno necessità di consumare elettricità, riscaldamento, servizi, personale per poter funzionare (le strutture fieristiche) abbiano aumentato i costi. La cosa INEVITABILMENTE si ripercuoterà sulle manifestazioni. Sentivo che per organizzare una mostra mercato di un medio livello, periodo quattro giorni, in una piazza ancora non toccata, partendo da zero e puntando a un programma di buona qualità servono minimo 300.000 euro, l’appoggio della politica locale, e sponsor che anticipino questi soldi. Parlo di una manifestazione che nasce, in un centro medio piccolo, e che non aspira da subito a fare 200.000 presenze, ok? 300.000 euro di budget è realistico, e chi organizza manifestazioni lo sa. Ovvio che per le mostre più grandi il budget necessario cresce.
Domanda: si raggiungerà mai un punto in cui il budget necessario a mantenere in vita la struttura così come si è evoluta sia maggiore della quantità possibile di incasso, per cui il mero mantenimento in vita della struttura è dispendioso a priori e impossibile da reggere nel medio periodo? Mi spiego: se per ricavare una quantità di energia pari a 10, tu ne impieghi 20, alla fine hai usato più energia di quella che hai prodotto, quindi nei fatti il tuo saldo è passivo.
Se per mantenere il tipo di organizzazione a cui si sono abituati i lettori è necessario tenere in vita una struttura che costa diciamo un milione di euro, quando il massimo incasso possibile dalla manifestazione organizzata è di 500.000 euro, allora è meglio smettere di farla.
E i lettori? E chi ci va? O mettono loro i 500.000 che mancano, o si attaccano.
Perché lo dico? Perché prevedo che i vari direttori artistici e/o culturali e/o organizzativi delle varie manifestazioni si troveranno a far ei conti con costi di gestione/esistenza cresciuti a fronte di un possibile incasso minore, e quindi penso che le manifestazioni diventeranno più austere. E già so che il solito appassionato stracciaXXXle che passa la giornata a scrivere sui forum dirà “ma che programma povero!!!!!” senza capire minimamente che i dindi mancano per tutti. Anche per chi organizza manifestazioni.
Sono prevenuto? No. Dopo qualche anno di osservazione ormai conosco bene i miei polli.
Ci si vede a Roma Comics!
In copertina, un'immagine della prima edizione di Roma Comics & Games.