- Categoria: Editoriali
- Scritto da Super User
- Visite: 11304
L'Editoriale » I Mali Oscuri dell’editoria n.1: il Fatturato!
di Alessandro Bottero
Credete che fare l’editore sia un lavoro facile? Credete che gli editori viaggino in comode Porsche, e che alloggino in alberghi di lusso, mentre gli autori o i gestori di fumetterie fanno la fame? Credete che gli editori vivano in un empireo, incontrando solo supermodelle, e bevendo Dom Perignon del ’59, dopo una tartina al caviale?
Le cose sono due: o cambiate pusher, perché la roba che vi da è evidentemente tagliata col sapone per piatti, o tornate coi piedi per terra e capite cosa sia veramente fare l’editore.
Fare l’editore è uno dei mestieri più belli al mondo, perché dà vita a ciò che prima non c’era, ma al tempo è uno dei più pericolosi,perché corri il rischio di rimanere vittima del Mali Oscuri. Oggi parleremo di uno di loro: il Fatturato!
C’era un tempo felice in cui il fatturato non esisteva. Contavano due cose: la soddisfazione di quel che si faceva, e le vendite. Ma non gli ordini, le prenotazioni, il numero di collane.. no, le vendite vere. Quelle copia per copia, quelle di quello che compra il tuo libro e dice “ahpperò, e questo è assai bellino, nevvero?”. Poi è arrivata la grande finanza, il marchetting, le marchette, la contabilità creativa, gli anticipi della distribuzione, la trimestrale di cassa, e tutte queste menate da hedge found, che poi uno si chiede perché prima l’Albania, poi l’Argentina, e ora la Grecia. Mao aveva ragione: gli intellettuali dovrebbero andare tutti nei villaggi ad imparare dai contadini! Soprattutto gli economisti. Ma non divaghiamo.
A un certo punto arriva il Fatturato, e tu editore ti dici “Scusa??”. E non capisci, perché non lo sai, che non importa a nessuno se non vendi. Quello che importa è che tu produca libri, sempre più libri, decine di libri, titoli su titoli, perché poi il FATTURATO non si calcola sulle copie davvero vendute, ma su quelle che ti hanno PRENOTATO, e che il distributore manda in giro. “Caro signor Bottero il suo fatturato è cresciuto!” “Certo. Ho pubblicato centro libri. Ma quante copie ho venduto?” “Meno dell’anno scorso! Ma lei non si preoccupi. Non vorrà mica fermare la produzione! Vuole forse che le CALI IL FATTURATO? Allora le dovremo abbassare lo sconto!”.
E tu, ingenuo e pacioso editore, che credi che tutti siano contenti di pubblicare beui libri e non hai capito che ai distributori, ai venditori, non gliene frega assolutamente gnnnnnniente se un libro è bello o meno, ti ammazzi di lavoro, produci, metti in cantiere libri. E il tuo FATTURATO cresce perché il distributore ti ordina libri su libri, e tu stampi, e mandi, e i libri girano, girano, girano, e poi tornano a te, come figli teneri e che non riescono a staccarsi dai genitori.
Ma non erano stati distribuiti? Non avevo un fatturato in crescita?
“Certo, ma che c’entra? Ormai questi li abbiamo già fatturati. È storia vecchia. Queste sono le rese, che lei pagherà in futuro. MA nel frattempo il suo fatturato deve crescere. Dove sono gli altri libri?”
E tu a questo punto capisci. Sei in trappola. Il distributore ti anticipa soldi se proprio non potrà farne a meno, e le rese che tornano tenere ed affezionate, verranno da lui usate per reclamare indietro i soldi che ti ha dato.
E allora tu per salvarti tenti la mossa della disperazione. Aumenti le uscite, cerchi di buttare più acqua nel catino, di quanta ne esca dal buco sul fondo. Ma non puoi mai vincere contro il FATTURATO, perché poi chi scrive i libri vuole soldi, chi li stampa vuole soldi, perché TU hai bisogno di soldi per vivere.
E allora alla fine fasi il botto. Fallisci. Schiatti. Muori. In Italia il ciclo vitale della piccola editoria è frenetico. Case editrici muoiono e nascono nel giro di pochi anni. Tutto per colpa del FATTURATO, che spinge a produrre, a pubblicare, a tirare fuori titoli su titoli, prima per ingenuità, poi per disperata necessità,e alla fine per rimandare il più possibile il momento della morte.
Volete sapere quando è il caso di sparare un colpo in fonte a qualcuno? Quando inizia a parlare di FATTURATO. Potrebbe essere contagioso.