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Monolith (Bonelli)
di Matilde Losani. Leggo il titolo. Guardo il disegno di copertina. Mi soffermo sui nomi degli autori.
Mmm... anzi... mumble mumble... chiedo soccorso al mio libraio di fiducia, perché qui c'è qualcosa che non mi quadra, ma la mia fonte del sapere fumettistico è già pronta a far sgorgare le sue rinfrescanti acque e a soddisfare questa mia nuova sete: “Monolith fa da apripista alla Bonelli per la distribuzione di cartonati nelle librerie specializzate in fumetti, ossia le fumetterie. Nonostante ciò, il volume è stato presentato in anteprima a Lucca, con quasi tre mesi di anticipo rispetto alla distribuzione ufficiale”. Ed io: “Ah, ecco... ”.
Inizio dalla inaspettata quanto utile introduzione a firma di Roberto Recchioni, noto per essere sceneggiatore e curatore della testata fanta-horror “Dylan Dog” (a cui ho dedicato anni di lettura e batticuori adolescenziali), ma che riveste oggi i panni del creatore (suo il soggetto e la sceneggiatura insieme a Mauro Uzzeo) di questo graphic novel (ossia fumetto con il nome fashion adatto ai salotti altolocati...).
La storia: una madre (Sandra), con un recente trascorso da tossicodipendente, decide di prendersi una pausa dall'asfissiante marito (Carl), preoccupato che le cattive abitudini della moglie possano riemergere, mettendo in pericolo se stessa e il loro amato figlioletto (David). Inizia l'alterco coniugale, che culmina con la fuga on the road e conseguente inseguimento: lei alla guida di un'automobile ad un passo dalla rottamazione, lui troneggiante sulla super-tecnologica Monolith, presentata all'inizio del racconto attraverso una pubblicità televisiva in onda su uno schermo piatto dalle dimensioni esagerate, davanti al quale si sgranano gli occhi del piccolo David. Evitato per un soffio un incidente stradale (di cui non ho ben compreso le dinamiche...), Sandra risulta tanto sconvolta quanto infuriata con il marito, a cui addossa la responsabilità del pericolo appena scampato. Lui ammette di aver esagerato, riconoscendo che lei ha tutto il diritto di cambiare aria per un po', ma le chiede di farlo in sicurezza, usando la Monolith, dotata di riconoscimento vocale, apertura automatizzata tramite smartphone, GPS e tanto altro ancora, il tutto sotto la supervisione dell'assistente personale virtuale, Irma. Inizia così il viaggio di Sandra, David ed Irma, ma le cose prendono improvvisamente una brutta piega …
Appena finito di leggere il volume, penso che mi piace, MA … a metabolizzazione avvenuta, iniziano a sorgere dei dubbi sul suo effettivo valore.
La storia pecca di originalità, quantomeno nel quadro generale, in quanto l'automobile di ultima generazione che si trasforma in una trappola pericolosa è un canovaccio narrativo usato ed abusato. E ancora … ad un occhio attento (diversamente da quello di un lettore di “primo pelo”) potrebbe non sfuggire l'esasperato uso della tecnica digitale, che tende a spersonalizzare il disegno e far apparire innaturali e sproporzionate le dimensioni di quanto rappresentato.
Per essere smentita, non posso che attendere pazientemente l'uscita del secondo volume, nonché la distribuzione del film nelle sale cinematografiche (ebbene sì, un fumetto tutto italiano trasposto su pellicola e diretto dal giovane regista romano Ivan Silvestrini).
MONOLITH – Primo tempo
di Recchioni – Uzzeo – LRNZ, Sergio Bonelli Editore, cartonato, € 16,00