- Categoria: Osservatorio Tex
- Scritto da Redazione
- Visite: 15375
RECENSIONE TEX INEDITO NUMERO 685: “I DIFENSORI DI SILVER BOW”
di Lorenzo Barruscotto
Inizia a fare freschetto anche dalle nostre parti, amigos, e quindi la storia di cui parliamo oggi non potrebbe essere più calzante.
Mi sento in dovere di avvertirvi, però: man mano che sfogliate le pagine, potreste perfino sentire il bisogno di aggiungere uno strato ai vostri vestiti.
Ma ad onor del vero non sarebbe tutta colpa della neve che ammanta le case ed i boschi nel ghiacciato territorio di Silver Bow, luogo dove Tex e Carson stanno svolgendo una delicata indagine: potrebbe trattarsi del freddo gelo della paura che rischia di afferrare i vostri cuori con un'angosciosa stretta, facendo scendere, nonostante le rigide temperature invernali, grosse gocce di sudore sulla vostra fronte.
Il piccolo villaggio minerario è stato infatti cinto d'assedio, ma non si tratta di pellerossa ribelli o di una banda di fuorilegge.
Per quanto possa sembrare inverosimile, sono due uomini, due soli uomini a tenere in scacco l'intera popolazione. Anche se chiamare uomini individui del genere non è del tutto corretto: sono molto più simili a veri e propri lupi, belve assetate di sangue e guidate da un solo ottenebrante proposito, la vendetta.
Gli avversari dei Nostri si chiamano “Wolfman” Lang e War Cry, rispettivamente un selvaggio trapper senza scrupoli né coscienza ed un indiano, altrettanto feroce, suo compagno di caccia.
Apparentemente l'intento di Wolfman potrebbe essere anche comprensibile, per quanto i suoi metodi siano inumani e del tutto ripugnanti: diciamo che, sulla carta, vuole vendicare l'omicidio del fratello minore, trovato morto nella main street del paese, con un buco calibro 45 in pieno petto.
La verità però non è così semplice: innanzitutto il “fratellino” era una emerita carogna, un bandito ed un assassino, simpatico quanto il calcio di un mulo sotto la cintura e con due dita di pelo sullo stomaco, ma soprattutto “l'uomo lupo” a ben guardare non è spinto da sentimenti di amore fraterno. O quanto meno non solo. Sembra quasi che si tratti piuttosto di una mera questione di principio, un marcare il territorio proprio come farebbe un animale selvaggio, in modo che il suo nome venga temuto ancora più di quanto già non sia.
Nell'albo precedente, nella prima parte di questa avventura, egli stesso ha espresso questo concetto affermando che per quanto non gli fosse così affezionato, era pur sempre suo fratello. Se mai un uomo del genere possa avere la capacità di provare affetto per qualcuno o qualcosa, che non siano il suo micidiale fucile Sharps od il suo terribile coltello.
Intanto sul fronte interno i due Rangers, per sbrogliare la matassa che diventa sempre più intricata, si sono accollati il difficile compito di scovare l'assassino del più giovane dei Lang al fine di interrompere la scia di morti orrendamente sfigurati o scalpati che i nemici stanno seminando per spingere gli abitanti a consegnare il colpevole.
Con buona pace di chi aveva imprudentemente ceduto alla tentazione di avanzare le più disparate ipotesi calandosi nei panni di un improvvisato agente Pinkerton, sentenziando che l'assassino era “certamente” quel personaggio piuttosto che quest'altro, bisogna rimarcare il concetto che nulla è mai come sembra e che prima di puntare il dito è necessario fugare ogni dubbio, se non si vuole fare un enorme buco nell'acqua.
Specialmente se quel buco può diventare una desolata e solitaria tomba nella foresta, come in questo caso.
Ruju fa crescere la tensione al pari della nostra curiosità dosando da maestro flashback e cambi di scena, dando un taglio cinematografico a questo thriller di carta ed inchiostro, coadiuvato dal gran lavoro di Font, il quale riesce a stuzzicare il nostro fiuto di detective: osservando bene le espressioni di alcuni protagonisti della storia, splendidamente rese dall'artista, ad un certo punto, il nostro istinto, forte dell'esperienza data da innumerevoli avventure vissute al fianco di Aquila della Notte, si sbilancia e ci suggerisce il nome del vero colpevole… starà a voi, pards, dargli ascolto e verificare se quella vocina aveva ragione oppure non pronunciarvi facendovi trasportare dalla vicenda, aspettando di vedere come si conclude.
Sarà in ogni caso impossibile non farsi coinvolgere dagli incalzanti dialoghi, ben incastonati nelle tavole da un sapiente lavoro di lettering ad opera di Luca Corda, tra Tex e Carson che ragionano sulle numerose incongruenze riscontrate interrogando i testimoni e non devo essere io a dirvi quanto solitamente sia preciso il fiuto di due mastini del loro calibro.
Avrete sensazioni contrastanti, tornerete indietro per rileggere meglio un passaggio e verificare un particolare che alla prima occhiata forse vi era sfuggito, credetemi.
Da me, come al solito, non saprete nulla di preciso che possa togliervi il gusto di scoprire da soli cosa vi attende alla fine di questa innevata pista.
Stavolta non basterà drizzare le orecchie al fine di percepire ogni minimo rumore, per quanto ovattato, proveniente dal folto degli alberi, non sarà sufficiente contare sulle Colt per risolvere la situazione, non servirà, se è mai servito, sperare nella buona volontà della gente: dovrete tenervi pronti a correre allo scoperto senza indugi appena avrete udito un grido di aiuto provenire da un vicolo, dovrete fare affidamento sulla vostra rapidità di riflessi per schivare sibilanti e soprattutto vicinissimi pugnali e come se non bastasse sarete costretti a sbucciarvi le nocche contro le immancabili teste dure.
La paura della morte infatti può perfino spingere a non temere una pistola puntata, quella stessa paura che, per un tragico controsenso, porterebbe dritti tra le fiamme dell'inferno se la mano che impugna la suddetta pistola non fosse quella di uomini guidati solamente da rigore morale e senso del dovere.
Tex e Carson dovranno mettere in campo tutta la loro autorità di uomini di legge per tenere a freno i “bravi cittadini” di Silver Bow, i quali, come avrete già compreso dalla emozionante copertina ad opera di Villa, puntando sulla superiorità numerica al pari di un gruppo di iene, faranno del loro meglio per confermare quel vecchio adagio secondo cui il peggiore animale di tutti è proprio l'uomo.
Tra i principali fomentatori della folla che vorrebbe sacrificare un altro essere umano, un concittadino, per salvare la propria sporca pellaccia, gettandolo in pasto a Wolfman ed al suo degno compare, troviamo qualcuno che invece era apparso come un tipo innocuo, anzi neanche antipatico nonostante il suo lavoro non proprio trasparente, che invece adesso arriverà a perdere non solo la faccia ma un bene molto più prezioso, e la cosa peggiore è che non riuscirà neanche a rendersene conto.
D'altra parte fortunatamente esistono ancora uomini veri con il cuore al posto giusto che si oppongono alla prepotenza e che seguono la strada dell'onore, sollevando la testa davanti alla violenza inutile ed alla bassezza più bieca.
E voi da che parte vi schiererete? Sarete in grado di mantenere i nervi a posto e ragionare lucidamente senza cedere al panico?
Riuscirete a sostenere il magnetico sguardo di Tex che vi scruta l'anima, talmente diretto e risoluto da disarmarvi con una semplice occhiata?
Forza, chiudete bene la vostra giacca ed infilate i guanti: meglio che le dita non vi tremino dal freddo quando sarà necessario maneggiare un'arma… Tenete gli occhi bene aperti, poiché in territori così selvaggi, la mancanza di esperienza seppur animata da buona fede si paga talvolta con la morte e di fronte ad una crudeltà talmente brutale da far vacillare anche chi non è di stomaco debole, la parola fine verrà scritta in rosso sulla neve, dopo uno scontro spietato quanto inevitabile.
Inoltre tutte le idee e le impressioni che ci siamo fatti, per quanto plausibili e fondate, non sono altro che sospetti e bisognerà letteralmente aspettare l'ultima pagina per confermarli o meno.
Ciò che vedrete potrà lasciarvi attoniti e far correre un inaspettato brivido lungo la vostra schiena ma non dimenticate che i contendenti sono uomini fuori dal comune ed, inutile negarlo, entrambi sono anche dannatamente in gamba.
Stavolta non potremo esserci durante la resa dei conti, perché si tratterà di una lotta troppo dura per noi, e solamente un uomo d'acciaio temprato dal fuoco di innumerevoli battaglie mortali al servizio della giustizia può avere qualche chance di uscirne vivo.
Ma non crediate di esservi fatti un'idea precisa sul finale.
Nel West come nella vita di tutti i giorni, la realtà ha comunque sempre molta più fantasia di voi ed ancora una volta potrebbe sorprendervi.
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Alfonso Font
Copertina: Claudio Villa
Lettering: Luca Corda