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L'horror dylaniato di Andrea Cavaletto
[25/04/2010] » Lanciano nel Fumetto 2010 - Giorno 2 - ore 11.00
Gli incontri di Lanciano nel Fumetto, iniziano nella seconda giornata della manifestazione con un’interessante intervista ad Andrea Cavaletto, uno degli ospiti della manifestazione.
Come è iniziato il tuo percorso nel mondo del fumetto?
Ho cominciato frequentando lo IED, la scuola di design torinese, seguendo il corso di grafica, completato poi con una specializzazione in illustrazione; quest’ultimo corso era tenuto da Frezzato.
In quel periodo ho sviluppato una mia particolare tecnica di colorazione, che prevedeva l’uso di solventi (in particolare la trielina). Inizialmente, i lavori che ne risultavano, erano di sicuro molto interessanti, tuttavia la tecnica presentava un problema, legato al fatto che in quel periodo non esistevano programmi di fotoritocco particolarmente all’avanguardia come oggi, per cui i lavori fatti (molti realizzati mediante lo scioglimento di fotografie) dovevano essere precisi e non potevano essere corretti o modificati. Attualmente la mia tecnica è stata perfezionata grazie all’integrazione con appositi programmi di grafica.
Dopo la scuola torinese, in ogni caso, la mia prima pubblicazione è avvenuta su riviste come Cyberosia e Publishing, collegate alla casa editrice americana Atomeka. Con loro ho anche pubblicato il primo graphic novel, dal titolo Worldhouse.
Altre storie brevi le ho realizzate per Nicola Pesce Editore, come autore completo, ma ho anche lavorato come sceneggiatore, affiancato ad altri importanti disegnatori, come Gabriele Dell’Otto (per “Monstars”) e altri.
Preferisci il lavoro di disegnatore o quello di sceneggiatore?
Se devo essere sincero, quello di sceneggiatore. Mi piace però illustrare. Ho iniziato a realizzare storie a fumetti, proprio per poter avere un mezzo più diretto e veloce per sottoporre agli editori le mie sceneggiature.
Attualmente ho anche avviato una collaborazione, sia come autore, sia come sceneggiatore soltanto, per E-effe edizioni. Ho realizzato un tin-up di poche pagine, per Calavera e Faust e a breve uscirà un volume di Carmilla, realizzato da Enrico Teodorani, sua mia sceneggiatura.
Cosa ci puoi raccontare, invece, della tua recente collaborazione con Bonelli?
Innanzitutto, la mia passione per il fumetto è iniziata proprio con Bonelli, da bambino sfogliavo le storie di Tex e Zagor, come anche alcuni fumetti della Corno. Il primo fumetto realmente letto, però, è Dylan Dog ed è infatti per questa testata che ho cominciato di recente a collaborare come sceneggiatore. La storia che uscirà a breve è per Dylan Dog maxi, ed è intitolata Il popolo delle nebbie. Seguirà poi la storia La stagione delle piogge ed è in lavorazione una terza.
La foto a corredo dell'articolo è di Serena Vittorini.