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L'Editoriale. Di Magister, Magisteri e Magisteriale
di Alessandro Bottero. Notizia di cui si parla ovviamente: Roberto Recchioni è il Magister per l’edizione del 2017 di Napoli Comicon , che avrà come tema il fumetto nell’epoca digitale.
Bene. Parliamone. Alcune precisazioni. Massimo rispetto e ovvio diritto di scegliere chi si vuole per una qualsiasi onorificenza. Se l’organizzazione del Napoli Comicon ha deciso che Roberto Recchioni era la persona più indicata per incarnare la figura del Magister di una manifestazione dedicata al fumetto e al digitale liberissimi. È casa loro e possono nominare chi vogliono. Anche Topo Gigio. Non c’è un referendum su scala nazionale o una scelta lasciata alla votazione del pubblico. . È una decisione presa da chi organizza e gestisce un evento, che ha tutti i diritti di nominare chi vuole.
Detto questo però c’è anche la libertà, una volta che la decisione onorificenza è resa pubblica – e questa nomina è pubblica, in quanto è addirittura sul manifesto ufficiale, quello della ragazza in mutande. Se vedete bene in basso a destra c’è “Magister: Rrobe’, nemmeno il nome, perché la sigla ormai vale come il nome – la libertà, dicevo di esprimere perplessità. Non POLEMICHE, ma perplessità. Perplessità personali, che restano nella sfera delle opinioni e non vogliono impedire a chi si organizza un evento di nominare Magister chi vuole, ma che rimuginando sul dato e sulla figura del Magister in sé e sul “Fumetto nell’era digitale” in senso GLOBALE arrivano a delle perplessità che – mi spiace dirvelo, non si dissipano.
Tanto per cominciare cosa significa Magister? Il Magister nella mia visione del mondo, ma posso essere vecchio e noioso, è un Maestro. Ossia uno che padroneggia a tal punto il suo campo da essere a un tempo modello e INSEGNANTE (ossia uno capace di TRASMETTERE le conoscenze dalla sua alle nuovo generazioni). Il Magister è colui che possiede la conoscenza e la consapevolezza della materia. È colui che è arrivato a un livello tale da essere colui a cui si guarda come modello. Il Magister era il saggio che nell’agorà greca insegnava ai discepoli. Era l’alchimista che realizzava (riuscendoci) meraviglie. Era il professore o il sapiente che arrivato - dopo una LUNGA carriera – all’apice del suo campo non solo era bravo come singolo, ma era bravo nel rapporto con gli altri. Il Magister è colui che è AUTOREVOLE, che è saggio, che non crea divisioni nel suo campo, perché ama il suo campo e si rende conto che il suo campo del sapere è più grande di lui stesso, e che il campo del suo sapere non nasce con lui. Il Magister sa che è inserito in una continuità di sapere che lo precede e andrà avanti anche dopo lui.
In campo accademico la Lectio Magistralis si ha quando qualcuno viene riconosciuto dotato dell’autorevolezza e della capacità di arricchire il suo campo di lavoro, al termine di una carriera lunga, pluridecennale.
Allora la Lectio Magistralis di Tizio o Caio è il momento in cui Tizio o Caio rende palese al mondo le sue capacità, tramite un discorso di altissimo livello culturale e teoretico.
Il Magister quindi è colui che conosce il suo campo, lo ha arricchito, lo ha fatto per anni e anni come fatto costante (un Magister non è una METEORA che azzecca una cosa e poi niente più), e cosa fondamentale è capace di tramettere a tutti il suo sapere in modo che la conoscenza si diffonda.
E passiamo a il fumetto nell’era del digitale.
Qui il discorso è più semplice. C’è un errore colossale che annebbia la mente di quasi tutti quelli che ormai parlano di digitale che si può riassumere in una semplice frase: “Internet NON è Facebook”.
Internet NON è i social. Il mondo digitale NON è solo i social. Le possibilità creative, culturali, sociali della Rete (o se volete di Internet o dell’era digitale) NON si esauriscono nei social come Facebook, Twitter o Istagram. Sarebbe come dire che l’editoria è SOLO Sorrisi e canzoni TV o Novella 2000, e quindi TUTTA l’editoria si riduce ai settimanali o alle riviste di gossip.
Se identifichiamo Era digitale = Era dei Social Media facciamo uno sbaglio logico, concettuale e strutturale.
Volendo essere più chiari diciamo una cazzata.
E quindi identificare Fumetto nell’epoca digitale = fumetto veicolato nei e/o attraverso i Social Media è, anch’esso una cazzata. O se non apprezzate i francesismi, un’idea vagamente sciocchina.
Il fumetto nell’era digitale è tante altre cose oltre alle discussioni e alle parole usate su Facebook, Twitter sui blog o altro.
Ecco alcune delle cose che è:
-conservazione del fumetto trasponendo il cartaceo o l’analogico in digitale
-uso dei metodi narrativi possibili grazie all’Ipertestualità, per esplorare nuovi modi di scrittura e costruzione del fumetto
-uso delle possibilità offerte dalla rete per diffondere (gratis e/o pagamento) il fumetto
-riflessione se esista un quid proprio del digitale e solo del digitale, applicabile al fumetto superando i limiti fisici del fumetto cartaceo per sfruttare le possibilità del mondo digitale
- incentivazione e promozione della rete per la diffusione del fumetto
-creazione di database storici così da raccogliere e conservare la memoria storia del fumetto, tramite filmati, digitalizzazione di reperti d’epoca e altro
-interazione col le biblioteche online per far realizzare sezioni dedicate ai fumetti, consultabili dai fruitori delle biblioteche.
- sostegno e sviluppo di produzioni a fumetti direttamente in formato digitale.
Come vedete idee ce ne sono – e questa sono solo alcune - e NON si esauriscono nel essere molto presente su facebook, o su Twitter .
Insomma, fare fumetto nell’era digitale non equivale a PARLARE tanto di fumetto sui social digitali.
Ecco perché la nomina di Roberto Recchioni a Magister mi lascia perplesso. Perché la sua figura di persona molto presente sui social è appunto questa: una persona molto presente sui social, molto capace di usare i social, molto capace di far parlare di sé i social. Ma al di là dei social cosa ha fatto a livello di fumetto digitale perché gli si riconosca l’autorevolezza del Magister in questo campo?
Si potrebbero fare nomi di altre persone che nel mondo del fumetto italiano - almeno secondo me – hanno lavorato di più nel rapporto tra fumetto e digitale, e soprattutto non solo sui social.
I nomi? Eccoli
Lucio Staiano, ad esempio, che ha promosso e sviluppato la PRODUZIONE del fumetto nel mondo digitale
Gianfranco Goria, che ha creato AF News ossia una agenzia di informazioni sul fumetto totalmente digitale
Giorgio Messina, che come Staiano ha promosso e sviluppato la produzione dei fumetti in digitale
Alfredo Castelli che nel corso della sua carriera è stato forse il primo a parlare di mondo digitale nei fumetti e ha contribuito a rendere sempre più interconnessi narrazione a fumetti tradizionale e suggestioni narrative provenienti dal mondo digitale.
E potrei anche citare Laura Scarpa, che utilizza il mondo digitale per curare e realizzare corsi di fumetto, quindi TRASMETTENDO il sapere da sé ad altri.
E sicuramene molti altri mi sfuggono o li scordo.
Insomma, il Napoli comicon ha tutti i diritti di nominare Magister chi vuole, ma onestamente la scelta di Roberto Recchioni come Magister per questa edizione mi pare figlia di una visione del mondo digitale molto limitativa.
Il mondo digitale non è i social. Oltre Facebook c’è molto, molto di più