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L'Editoriale » Lucca Comics & Games 2014 #4: Fumetti fumetti, a volte perfetti, a volte no
di Alessandro Bottero
E siamo arrivati al pezzo forte, al clou dei clou, alla madre di tutte le madri, al coso che giustifica nel nome l’esistenza della Cosa. Lucca Comics è Comics, perché ci sono i Comics. Ossia, i fumetti. Quest’anno i fumetti si sono fatti in quattro, aggiungendo al Padiglioneone di Piazza Napolone con gli editori groooooooooooossi, e il Padiglioneino di Piazza del Giglio con gli editori meno grossi, i due Pala, ossia il PalaBonelli e il PalaPanini. Che dire….i nomi fanno un po’ ridere (mi ricordano il PalaTrussardi, e mi aspettavo di vedere De Michelis che ballava, ma probabilmente questa la capiscono in tre…) ma l’idea è ottima. Spostando altrove i due centri di gravità permanente del mondo fumetti, si spostano altrove anche lettori, che altrimenti intaserebbero il padiglione di Piazza Napoleone. In realtà la cosa era già stata fatta, usando uno spazio vicino al Duomo a Piazza San Michele, ma poi la sovrintendenza alle belle arti ha deciso che il pavimento della piazza era a rischio, per la pressione del pubblico e quindi a Piazza San Michele è rimasto un cosettino piccolo. I due Pala si sono posizionati in piazze verso la zona est, e in effetti l’effetto sfogo c’è stato. Il PalaPanini ospitava anche la Disney. Ora è il caso di dire che la politica seguita fin qui dalla Panini, dopo aver rilevato il parco testate Disney Italia è stata secondo me interessante e intelligente. Al di là della produzione di storie nuove, mi concentro sulla politica di ristampe e collezioni di storie, dovela Panini ha, è giusto riconoscerlo, una capacità maggiore. I prodotti sono più curati, c’è una strategia diversa dal semplice “dobbiamo fare Estatissima Disney, prendiamo tot storie e mettiamole assieme”, e soprattutto c’è un’attenzione maggiore alla promozione degli autori. Credo siano tutte cose che derivino dall’esperienza maturata in anni di lavoro su fumetti come quelli USA dove il pubblico vuole queste cose. Edizioni curate, e un’attenzione anche a CHI realizza le storie. Oltretutto l’ingresso del materiale Disney nelle fumetterie in modo non più episodico o residuale ma studiato e pensato, è un elemento positivo. E infatti all’interno del PalaPanini lo spazio fumetti era equamente diviso tra Disney e Panini, con il pubblico che si spartiva in modo direi paritario tra le due sezioni. Interessante notare come prima dell’apertura del padiglione c’era già una fila di coloro che volevano disegni o dediche. La stessa cosa, ossia file sinceramente per me inaspettate come mole, l’ho vista al PalaBonelli, dove si potevano trovare le edizioni con copertina variant di alcuni albi. Ecco,questo delle copertine variant è una cosa che non mi trova molto favorevole. Ho già vissuto questo espediente per vendere più copie all’inizio degli anni ’90, con Star Comics e Play Press che imitando quello che succedeva nel mercato USA in occasione di Lucca pubblicavano le famose edizioni variant, ossia albi con due copertine diverse. Non so…certo, se poi la gente le compra ed è contenta liberissimi di farlo. Ma permettete a un vecchio barbogio di rimanere perplesso. Forse Barnum tutti i torni non li aveva. Comunque, basandomi su quel che ho osservato, credo che il PalaBonelli fosse sottodimensionato rispetto alle necessità. Troppo piccolo, posizionato in una piazza troppo piccola, e con file per l’ingresso troppo lunghe. È un caso in cui il successo dell’idea ha superato le aspettative. Mi permetto di consigliare l’organizzazione di Lucca di trovare un luogo più grande per l’anno prossimo, così da realizzare un PalaBonelli grande almeno quanto il PalaPanini.
Ma poi cosa c’era di interessante a livello di pubblicazioni? Beh, cose c’erano. I nuovi numeri della collana Principe Valiant per ReNoir e sempre per Renoir i due volumi che raccolgono tutti e sette i volumi Fantagraphics dedicati a Usagi Yojimbo. Sapete benissimo che Usagi ha ed avrà sempre un posto nel mio cuore, quindi ve li consiglio anche se costano ognuno 35 euri. Riflettevo con Andrea Rivi che i tempi sono proprio cambiati. Oltre dieci anni fa con la King Comics pubblicammo Usagi Classic 1, che presentava al pubblico italiano il primo volume della Fantagraphics, al costo di 10 euro circa. E per quei tempi era un prodotto medio costoso. Oggi il pubblico è cambiato a tal punto che o vendi prodotti a basso costo, o ad alto. La via di mezzo è quasi del tutto impraticabile. E quindi conviene dare al lettore in due volumi massicci i sette paperback Fantagraphics, perché si vendono meglio due prodotti a 35 euro l’uno, che sette a dieci. Se volessi fare del sociologismo spiccio potrei dire che è semplicemente il riflesso della sparizione della classe media, con conseguente divisione della società in quasi poveri e quasi ricchi, con il mercato che si struttura in prodotti a basso costo per chi non ha soldi e prodotti costosi per chi (quei pochi) che ancora ce l’hanno, e non credo di sbagliare poi di tanto, vedendo anche come si comportano i vari editori, ma non sono un sociologo e quindi taccio.
Tunué aveva cose belle tra cui il primo volume della serie I ricordi di Mamette, di Nob, un bel volume nella collana TipiTondi. Splatter ha portato il sesto numeri della versione spillata, e i due SplatterMen, ossia Altribrandi e DI Orazio mi hanno detto che dopo aver chiuso questa prima fase in sei uscite il progetto Splatter ripartirà sotto forma di volumi più massicci (vedi il discorso sui prezzi e i volumi corposi alla Usagi…) anche perché conviene di più. SaldaPress come al solito imperversava con gli zombi, anche se quest’anno non avevano la gabbia nello stand come l’anno scorso. Edizioni BD aveva due belle graphic novel, ossia Figli delle tenebre Burzum Mayehm e l’anima nera del metal e Belushi In missione per conto di Dio, e un nuovo capitolo della saga del Rinoceronte, ossia L’altro occhio del rinoceronte sempre opera di Daniele Daccò. La NPE tra le altre novità ha presentato l’edizione ampliata con nuove schede de Storia del Metal a fumetti. Kappa edizioni aveva portato molte novità tra cui segnalo il libro Parole al Vaglio di Luigi Bernardi e i tre volumi a fumetti Tutta colpa di Pupi Avati, Matteo e Enrico l’integrale , e 1945 di Keiko Ichiguchi. Star Comics come sempre aveva molte anteprime delle nuove serie da edicola tra cui As the gods will, Dusk aisle of Amnesia, Forever Bitch e Ad astra, ed in più due albi della nuova collana di graphic novel ossia 24 undeground e Le 7 meraviglie. Chiudo l’elenco degli editori presenti nel padiglione Napoleone con la Magic che aveva tra le novità Baby Jenus, Simple e Madama, e La sopravvissuta di Paul Gillon. Allo stand Magic Press /Mondadori Comics poi era disponibile anche l’albo speciale dedicato alla rinascita di Kriminal, con la prima visione del nuovo corso del personaggio che si vedrà da maggio nelle edicole. A livello di pubblicazioni di critica segnalo Nuvole nel silenzio Fumetti e cinema muto di Alfredo Castelli, pubblicato da Comicon edizioni. Passando al padiglione del Giglio la Ren Books aveva un sacco di proposte, tra cui il romanzo I guardiani delle luce, e i fumetti Aoi Hana, City e gender, I colori del vicino, Hai mai notato la forma delle mele, e L’orgoglio di leone. La Panini aveva molte novità tra cui Highway to Hell, RIgel Anedonia, Pekeros e La Guardia dei Topi
Ma c’erano anche cose particolari, sketchbook e altro che si potevano trovare nei padiglioni. Vi segnalo tre cose: Comics & Science, delle ediioni CNR, Finzy e Alberto un albo gratuito inedito con Lupo Alberto pubblicato a cura della Guardia di Finanza, e Piccioncinema sketchbook opera di Mauro Antonini.
Vi chiederete “ma non c’erano anche altri editori?”. Sì. C’erano, ma ho deciso di citare solo i titoli e gli editori che hanno dato material per recensioni. Per quel che mi riguarda gli altri editori, visto che non ritengono di voler avere un rapporto con Fumetto d’autore dando materiale per recensioni non esistono. C’erano? Mi fa piacere per loro, ma visto che non voglino avere un rapporto con noi non vedo perché parlarne. Certo mi sempre ridere pensare che n editore pensi davvero di andare in rovina se da una copia per recensioni, e potrei anche offendermi se non lo fa perché non si fida. Se un editore crede davvero che un sito chieda copie per recensioni, solo per scroccare fumetti e leggerli gratis, significa che quell’editore di solita frequenta persone che fanno così. A questo punto mi sentirei in dovere di dirgli “Cambia persone che frequenti”.
Permettete però che spenda due parole su cosa è successo allo stand Cosmo. Arrivo, mi qualifico come Fumetto d’Autore e un tipo che sta dietro il bancone mi dice “Scriva una mail”. Io chiarisco che non pretendo di avere copie o altro, ma solo sapere se esiste una procedura per un rapporto di collaborazione tra sito ed editore. E la risposta è “Scriva una mail”. Cerco di insistere, perché forse non mi ero spiegato e a questo punto mi si dice “Sa, mica possiamo dare copie ora. Le nostre sono tutte in bolla.” Ok, me ne vado. Ora vorrei dire alla Cosmo che evidentemente tutti gli editori che mi hanno dato copie delle loro pubblicazioni sono fuori legge perché EVIDENTEMENTE non avevano segnato tutte le copie che stavano agli stand in bolla. Altrimenti come facevano a darmele? E vorrei anche dire alla Cosmo che basta semplicemente segnare su un foglio “Copie date omaggio stampa” e poi riportarle come omaggi. Ma addirittura, potrebbero fare come fa la Magic, ossia con il lettore ottico dei codici a barre, scaricare la copia e segnare 0 alla voce incasso, registrandola come omaggio stampa. Ossia, cara Cosmo, la frase “non possiamo dare nulla perché le abbiamo in bolla” non significa nulla. Per completezza del discorso vi dico anche che tornato da Lucca un paio di giorni dopo ho scritto una mail alla Cosmo. A distanza di un mese attendo ancora una risposta. Evidentemente alla Cosmo non interessa se il sito Fumetto d’autore recensisce i suoi prodotti. E la cosa è strana, visto che siamo stati i primi ad dare loro spazio per un’intervista mesi fa. Vabbé, ognuno si comporta come crede.