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L'Editoriale » Lucca Comics & Games 2014: a un passo dal baratro?
di Alessandro Bottero
Comune di Lucca: circa 90.000 abitanti. Provincia di Lucca: circa 395.000 abitanti. Presenze a Lucca Comics & Games 2014: circa 400.000, di cui 240.000 biglietti certificati e 160.000 presenze vaganti per la città, ma non conteggiate nei calcoli dei biglietti (la fonte di questi numeri è Il Tirreno, quotidiano locale). Perché ho iniziato questo editoriale con questi numeri? Perché servono ad inquadrare il fenomeno Lucca nella sua dimensione più terra terra, ossia la presenza dentro una struttura cittadina con una logistica pensata per gestire un numero tot di persone, un numero triplo. Per quattro giorni è come se la popolazione della provincia di Lucca si trasferisse tutta intera all’interno della città di Lucca. Lo so, sono cose che ai lettori o ai blogger interessano poco o nulla. I commenti successivi a questa edizione, che hanno alimentato la rete in queste tre settimane trascorse dalla fine della manifestazione sono stati nella quasi unanimità entusiasti. Il surplus di emozioni sensoriali provocato dalla sovrabbondanza di eventi ha travolto tutti. Quasi una Sindrome di Stendhal fumettistica. Ragioniamo però a mente fredda. Diciamo subito che Lucca Comics & Games 2014 me la sono girata in lungo e in largo, vagando per le varie istallazioni da giovedì a domenica. Comics, Games, Junior/Family, Japan, PalaPanini, PalaBonelli, e altri punti qua e là.
Lucca ha raggiunto il traguardo che pochissime manifestazioni in tutto il mondo raggiungono, ossia non basta un giorno per vederla tutta. È l’unica manifestazione di fumetti in Italia che possa dirlo, e la cosa è al contempo un trionfo, ma anche un limite.
Un trionfo perché significa che l’offerta è ormai a 360° gradi e copre tutti o quasi gli aspetti dell’intrattenimento. Pochi ci fanno caso ma ormai anche l’editoria di varia è presente in modo piccolo ma significativo, grazie agli editori che trovano spazio all’interno del padiglione Games. Lucca può benissimo essere considerato uno dei momenti in cui l’editoria di fantascienza o fantasy è presente, e la cosa è destinata a crescere. Quindi ai fumetti e ai giochi in futuro potrebbe essere da considerare anche il settore libri. C’è poi ancora molto spazio a disposizione per il settore film/serie TV, avendo come obiettivo la sinergia che il San Diego Comicon ha attivato da anni tra il settore comics e visual entertainment. Sotto questo punto di vista (quello legato ai film) Romics riesce ancora a tenere il passo e in certi casi col Movie Village ad essere ancora un punto di riferimento, ma è prevedibile un incremento dell’interesse di Lucca per questo settore.
Però tutto questo è anche un limite. Se io non riesco a fruire di tutta l’offerta in UNA giornata, è probabile che mi fermerò due o tre giorni, andando così a gravare ancora di più sulla logistica della città. E questo porterà ad un aumento delel presenze, e ad un aumento dello stress sistemico sulla struttura logistica cittadina.
Il problema infatti non è se Lucca Comics & Games ha toccato i limiti logistici della manifestazione. Se il padiglione Games può ospitare al massimo 3200 persone in contemporanea questo è un limite logistico della manifestazione. Posso intervenire sul limite allestendo un padiglione più grande, e quindi ampliando il limite e superando il problema. Il dato preoccupante è che Lucca Comics & Games si sta avvicinando ai limiti logistici della struttura urbana di Lucca. Sia venerdì pomeriggio che sabato pomeriggio nella zona compresa tra piazza san Michele e la svolta per via Fillungo la strada era intasata da persone che non si muovevano. E tu non puoi superare i limiti logistici allargando la larghezza della strada.
In un sistema complesso articolato in snodi e vie di scorrimento la solidità del sistema stesso è pari a quella dello snodo più fragile. O per usare un’immagine più chiara: una catena è forte solo quanto il suo anello più debole. Il sistema di Lucca Comics & Games, essendo la manifestazione sparsa per la città (cosa valida, ma anche scelta inevitabile), è diventato la città stessa, con il sistema di snodi e vie di scorrimento usati dai partecipanti alla manifestazione che si identifica con il sistema di vie della città di Lucca. E questo significa che chi pianifica la disposizione dei luoghi che costituiscono la manifestazione deve pensare anche ad una rete di snodi e vie di scorrimento e passaggio da un punto all’altro, più articolata di quanto sia stato fatto, proprio per evitare che nello snodo più debole confluiscano flussi provenienti da più direttrici, mandando il tilt tutto il sistema. Vi sembra noioso? Forse, ma spero che chi deve capire capisca. Per adesso basta così. La prossima volta parliamo di cose meno tecniche e più fumettose.
La foto a corredo dell'articolo è tratta dalla rete.