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L'Editoriale » Orfani #01 sotto le 50.000 copie in edicola
di Alessandro Bottero
Tiratura distribuita in edicola circa 120.000 copie. Venduto: arrotondato per eccesso a 49.000 copie. Proiezioni del numero 2 a 42.000. Ecco i risultati di due anni di campagna virale su blog, forum, siti. Di 60.000 copie stampate (e pagate) e distribuite del numero zero. Di una promozione sul portale Multiplayer.it (e pagata dalla Sergio Bonelli, non dimentichiamolo), e dei proclami per cui Orfani avrebbe attirato migliaia e migliaia di lettori nuovi provenienti dai videogiochi. Dopo tutto questo il risultato REALE è perfettamente in linea con quello che dicevamo noi qualche tempo fa: QUALSIASI nuovo prodotto, a parte miracoli ed eventi inaspettati ed imprevedibili ma impossibili da studiare a tavolino, pubblicato dalla Sergio Bonelli negli ultimi due anni entra nel mercato con un dato oscillante tra 49.000 e 40.000 copie. È successo per Shangai Devil (40.000) , per Saguaro (40.000) , per Le Storie (42.000), per Dragonero (49.000), e ora per Orfani (poco sotto le 49.000). Da notare che Dragonero e Organi a differenza di Shangai Devil o Saguaro avevano goduto di una tiratura maggiorata a 120.000 copie. E da notare che Orfani e Dragonero sono entrati nelle edicole con le STESSE cifre, e stanno avendo la STESSA parabola
Lo ripeto. Orfani 1 in edicola ha sfiorato quota 49.000 copie. Aggiungiamoci pure le qualche centinaia di copie che si potranno forse aggiungere quando a novanta giorni dall’uscita del numero 1 si chiuderanno tutti i conteggi. Aggiungiamoci pure 2.000 copie vendute in fumetteria (volendo essere larghi di manica) e arriviamo a un risultato sempre inferiore o pari a 51.000 copie di venduto. Era questo il risultato che volevano in casa Bonelli, e per cui hanno investito quasi tre milioni di euro per 24 albi (prima serie già fatta e seconda in cantiere)? Non mi stupisco se a precise domande si risponde “Non c’è tempo per fare una terza serie.” Non è vero che non c’è tempo. La verità è non ci sono i presupposti. La verità è che la Sergio Bonelli sperava di entrare nel mercato a 80.000 copie, assestandosi poi a regime su 50.000 copie di venduto (come dice Mauro Marcheselli nell’intervista del 16 ottobre su Il Fatto quotidiano). La verità è che questi dati erano ben noti nell’ambiente, e a Lucca chi doveva saperlo lo sapeva anche se poi teneva la bocca cucita, sperando che nessuno lo scoprisse. La verità è che le 55.000 copie di cui si parlava, e che la casa editrice non smentiva, erano la proiezione data dal distributore a 15 giorni dopo l’uscita del numero 1, proiezione che poi, l’esperienza insegna, ha uno scarto medio del 5% minimo col reale (e infatti da 55.000 ipotizzati si è scesi a meno di 49.000). La verità è che quando abbiamo lanciato l’esca delle 55.000 copie (“dai primi rilevanti sembra correre a 55 kmh….”), ben sapendo che la realtà era di 49.000, i pesci hanno abboccato sperando che avessimo confuso proiezioni e dati reali, NON smentendoci ma una volta tanto quasi avvallando implicitamente il numero che avevamo gettato per smuovere le acque. Beh, la frase era ben studiata. Ora l’autovelox ci ha fornito i dati reali. Non siamo più attendibili?
49.000 copie in edicola sono un buon risultato? Sono un risultato che sapendo i costi di realizzazione e di stampa di Orfani permette di dire al mondo del fumetto italiano “Orfani è un successo!”? E sapete una cosa? Si PUO’ ipotizzare quanto costi un singolo albo, perché se si dice e si ripete fino allo sfinimento che Orfani, ossia un progetto in DUE stagioni e VENTIQUATTRO albi, prevede un impegno per la Sergio Bonelli di circa tre milioni di euro, allora un singolo albo prevede per la casa editrice un impegno economico più o meno di 125.000 euri cadauno. La casa editrice NON incassa il 100% del prezzo di copertina, ma più o meno tra il 65% e il 68%, diciamo tra 3.10 euri e 3.20 euri. Questo in linea di massima, ma siccome non ho visto il contratto tra il distributore e la Bonelli non so se ci sono particolarità specifiche. Credo però di non andare molto lontano dalla realtà. Sapete quanto ha venduto Orfani 1, sapete più o meno quanto potrebbe essere costato, sapete quanto potrebbe essere il ricavo dalla singola copia… fatevi i vostri conti.
E questo discorso vale con 49.000 copie vendute. Che succederà quando i numeri inizieranno (come già stanno facendo) a calare? Quand’è che si capirà che ormai il bacino possibile di lettori REALE si aggira attorno a un massimo possibile di 50.000 lettori che provano un numero uno, e poi gradualmente o si assetano attorno alle 30.000 e quindi garantiscono una sopravvivenza, o scendono sotto le 20.000 e quindi si “naviga a vista” cercando il primo porto dove attraccare definitivamente? Quand’è che si capirà che non si può innescare in modo predeterminato un travaso di lettori da un campo (videogiochi) a un altro (fumetto), solo perché si realizza un “videogioco a fumetti”? Io capisco lo sforzo di raggiungere nuovi lettori, ma non è che inseguendo i cinesi o i giocatori di Halo si risolvano le cose.
Cari cortigiani, avete di fronte due strade: continuare a dire come al solito che rosichiamo e che gufiamo per avere un click in più oppure capire finalmente che noi ci limitiamo a fornire dei dati perché chi vuole si confronti con la realtà così come essa è, non come la dipingono i cortigiani dell’Re (Nudo)
PS: Questo è per chi in perfetta malafede sta facendo ammuina, dicendo che ci siamo rimangiati il dato precedentemente dato. Carissimi siete talmente meschini che fate quasi tenerezza. 55.000 era una allusione alla PROIEZIONE del distributore circa le vendite di Orfani 1 che ha iniziato a circolare poco prima di Lucca, e non la cifra del venduto. E questo era molto chiaro nel testo, se lo si leggeva avendo anche solo una capacità di alfabetizzazione pari a un bambino di terza elementare. Evidentemente sopravvaluto la scolarità diffusa. O forse sottovaluto la malafede di chi commenta.