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L'Editoriale » Di come si fa giornalismo: voci, Topolini, Dylan Dog, John Doe e altro
di Alessandro Bottero
Vengo a sapere che su Facebook un gruppo di "utili idioti" (che spero apprezzeranno la dotta citazione leninista usata puramente a scopi satirici e non per offendere nessuno), discutono sul come si debba fare giornalismo e dare notizie.
Pare che rilanciando il post di Laura Scarpa, sul passaggio di "Topolino" alla Panini nell'ultimo editoriale - e ritenendolo quindi affidabile ed autorevole al punto da dargli eco perché arrivasse al maggior numero possibile di orecchie -, noi di Fumetto d’Autore si sia commessa la solita cazzata. È interessante notare che quando un amico degli "utili idioti" rilancia post di amici di amici fa rete, o social network, o sa usare la parte buona della rete. Quando lo facciamo noi diventiamo stronzi, ma al doppiopesismo di alcuni individui ormai siamo abituati.
Pare che non si dovrebbe minimamente accennare al fatto che la Panini Comics potrebbe rilevare Topolino e tutte le varie testate Disney, perché è necessario aspettare un comunicato ufficiale della Disney Italia o della Panini. Certo. E per il caso Watergate prima di parlarne sui giornali bisognava aspettare un comunicato ufficiale della Casa Bianca. O per il caso Fiorito i giornali avrebbero dovuto aspettare un comunicato ufficiale da parte dei partiti coinvolti.
Utili idioti, se non sapete fare i giornalisti, restate a casa a fare copia incolla con i comunicati delle case editrici. Forse un posto di lavoro così lo troverete.
La voce circa "Topolino" esiste, e proviene da una fonte che abbiamo ritenuto autorevole (o vogliamo dire che Laura Scarpa dice cazzate? Aspetto quando Davide Occhicone (Lo Spazio Bianco), Gennaro Costanzo (Comicus), Riccardo Corbò (Tg3 Comics) e altri tratteranno lei, fonte del nostro articolo, con la stessa gentilezza come trattano noi. Non ci siamo inventati la notizia, e per me come direttore non era necessario confermare o controllare un bel niente. Io non sto pubblicando la notizia “Topolino è al 100% della Panini Comics”. Io sto pubblicando la notizia “Ci sono voci che noi riteniamo fondate per cui Topolino potrebbe passare alla Panini Comics”. Utili idioti, la capite la differenza tra le due cose? Se non la capite allora siete più idioti che utili.
Ma veniamo al discorso voci o confidenze. Già, perché le voci sono cose sentite in giro. Le confidenze sono cose dette direttamente a chi le riporta, e in questo caso le conferme non servono. Qualcuno ancora rompe le scatole con la storia John Doe (QUI e QUI). Benissimo. Io a settembre 2011 ricevetti una confidenza da fonte che ritenevo e ritengo tuttora autorevole, per cui l’Aurea era intenzionata a chiudere la serie col numero 94. Era una notizia che in quel momento, settembre 2011, era vera. Ovvio che poi non potevo sapere se sarebbe stata vera da lì a sei mesi, ma in quel momento la notizia era vera, e l’ho riportata. Poi le cose da settembre 2011 a febbraio 2012 sono cambiate, ma sono cose che succedono. La notizia non era la chiusura, la notizia era l’intenzione a settembre 2011 di chiuderla. Potrebbe anche essere che aver pubblicato quella confidenza, abbia messo in moto dei meccanismi per cui decisioni già prese ma non ancora rese definitive, sono state cambiate anche a causa della rivelazione. In parole povere: "mi sono girate talmente le palle che abbiano detto che John Doe chiude col 94, che adesso lo porto avanti fino al 100". E chi conosce le persone coinvolte sa che non è un’ipotesi tanto peregrina, visto che John Doe vendeva 6500 copie al mese circa, e chiuderlo non sarebbe stato una cosa del tutto assurda. Ma se io ho dei crediti presso la casa editrici magari posso spingere per chiudere la serie come ho detto e scritto pubblicamente per anni, così da non perdere la faccia col mondo intero. Qualcuno potrebbe dire” scusa, ma perché non dici chi ti ha fatto la confidenza?”. Per due motivi. Primo non posso, perché per legge i giornalisti devono mantenere segrete le fonti. Secondo, ho promesso alla persona di non dire chi è e finché posso gli impegni li mantengo. Certo, se gli utili idioti che vogliono darci lezioni di giornalismo insistono a dire “gné gné gné. Avete detto una cazzata su John Doe, vi siete inventati tutto.” la cosa mi infastidisce, ma poi penso che sono sia utili che idioti, e capisco perché lo dicono.
Sempre gli utili idioti dicono “Se su 10 voci che riporti 9 sono delle balle, allora non sei autorevole!”. Per prima cosa vorrei sapere dove sono tutte queste cose false che abbiamo detto. Ricordo a tutti che i primi a dire che John Doe sarebbe tornato in edicola dopo la sospensione, fummo noi. E non perché ce lo aveva detto con un comunicato ufficiale la casa editrice. Ma perché una fonte (non la stessa di prima) ci disse “Voglio darvi uno scoop, perché il vostro stile mi piace. Ci siamo accordati e John Doe tornerà in edicola”. Solo che ora la fonte forse si scorda di averlo fatto, e siamo diventati dei reietti. Allora quali voci sono false? Quali cose ci saremmo inventati? Esempi please, perché sennò è facile. Sennò adesso dico: “Lo Spazio Bianco su 10 voci che riporta 9 sono false”, e questa frase apodittica e non supportata da prove resterà su Internet per anni e anni. Ma Davide Occhicone potrebbe lamentarsi e dire “quali voci abbiamo riportato che sono false”, bravissimo. Lo stesso faccio io, cari Utili Idioti. Quali voci erano false? Non smentite poi dallo svolgersi degli eventi. Ma FALSE NEL MOMENTO STESSO IN CUI LE PUBBLICHI.
Se ora, maggio 2013, dico che la testa X chiuderà a agosto 2014, la voce è falsa se chi ha detto questo non l’ha detto. NON è falsa se poi ad agosto 2014 la testa X non chiude. Non è un caso di falsità, ma di cambiamento della situazione. Gennaio 2013: Bersani dice “Vinceremo le elezioni col 35% dei voti”. Febbraio. Il PD arriva al 25%. La notizia pubblicata a gennaio è falsa, perché poi non si è avverato cosa veniva dato per sicuro? No, perché le persone che magari sono utili, ma non sono idioti, capiscono che da quando uno pubblica una voce a quando dovrebbe avverarsi possono cambiare molte cose. La verità della notizia è nel momento in cui la pubblichi. Non dopo sei mesi.
E arriviamo a Dylan Dog. Avevamo detto che vendeva 148.000 copie al mese, e stranamente (devo dire che mi ha stupito) nessuno ci ha contestato. Ora ho capito. Perché in questo avevamo sì sbagliato. Ma per ottimismo. Dylan Dog non vende 148.000 copie. Il numero 319 di marzo 2013 ne ha vendute 114.119 copie. Ecco perché nessuno ci ha contestato le cifre. Perché erano tutti contenti che gli attribuissimo 26.000 copie in più del VERO dato.
Utili Idioti continuate col vostro teatrino, siete al tempo stesso patetici e teneri. E ricordate una cosa. Noi i dati li abbiamo, non ce li inventiamo.