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L'Editoriale » Lo sport di fine estate del fumettomondo: Insultare i colleghi
di Alessandro Bottero
C’è un ritmo ormai ben chiaro nel mondo del fumetto, e in particolare nel mondo del fumetto che vive sui blog (perché poi quello vero vive nelle edicole, ed in genere è fatto da persone che lavorano e non perdono tempo su blog/forum ed altro). Luglio & Agosto sono placidi, sonnacchiosi, quasi pigri. Poche cose da dire, e da fare. Poca merda da sputare sugli altri. Poi arriva settembre, ci si avvicina a Romics e Lucca, ed allora la voglia di insultare qualcuno sale prepotentemente.
Uno dei massimi esponenti di questo ciclo sociale è Roberto Recchioni (io i nomi li faccio), che sul suo blog, ogni tanto dispensa giudizi diciamo “poco Lusinghieri” su chi non appartiene alla ristretta cerchia degli amichetti, o a chi gli sta molto semplicemente sul BEEEEEP.
Prima abbiamo avuto il giudizio poco lusinghiero su Enzo Troiano, e ora Recchioni scrive un post in cui gagliardamente e coraggiosamente denuncia (senza fare nomi) i soliti che da anni falliscono nelle edicole, insegnano a cazzo nelle scuole, eppure riescono ad abbindolare gli editori.
Dice Recchioni che ha visto un nuovo prodotto in edicola, ha LETTO I NOMI NEL COLOPHON (attenzione al maiuscolo perché è importante) e dopo aver letto i nomi si è messo a ridere, per difendersi dalla triste realtà che persone che hanno fallito più volte in edicola ancora riescono a lavorare.
Ora, in edicola sono uscite alcune novità:
1 - "STORIA DEGLI UFO A FUMETTI", e nel colophon troviamo i nomi di Giuseppe Di Bernardo (testi) Rosario Rhao (Disegni), ma NON quello di Dario Gulli (giusto per dircelo) quindi se Recchioni nel suo post parla di una persona il cui nome ha LETTO IN UN COLOPHON non può alludere a Gulli. Oppure ha scritto una cosa non vera.
2 – "Gardfield Show", dell’Aurea. E qui si leggono i nomi di Andrea Domestici (curatore) e Paolo Di Orazio (grafica). Domestici poi insegnava in una scuola del fumetto. Vuoi vedere che si riferiva a lui, forse per il buco fatto da Alice Dark?
3 – 2012: Cagliostro Agency 2 della 7age, e sappiamo bene quanto Stefano Dessalvi e Antonio Mannoni stiano sul BEEEP a Recchioni. Peccato che sulla base delle cifre dei distributori i prodotti della 7age in realtà abbiano venduto nella media di un bonellide, compreso John Doe (paragonando le uscite dello stesso periodo, ovvio). "Cagliostro Agency 1" ad esempio ha venduto di più o perlomeno le STESSE CIFRE di quanto abbia venduto John Doe degli ultimi numeri. Se la 7age ha fallito in edicola, allora ha fallito anche John Doe.
Quindi è palese che i dati “nomi” + “insegna ” + “fallimenti” possano essere attribuiti SOLO ad Andrea Domestici, e la logica porta a concludere, in assenza di prove concrete che mi smentiscano, che Recchioni ha visto Gardfield, e che ha deciso di scrivere un pezzo attaccando Domestici.
Il punto è : perché?
Non lo so, e non lo capisco. Ma dirò di più: è un comportamento che non ha alcuna giustificazione.
I lettori che dicono “Recchioni ha ragione a dire queste cose!”, sono degli idioti, perché avvallano un modo di “denunciare” molto comodo e furbetto. A denunciare così i mali siamo capaci tutti. Ma se a farlo non è Recchioni, se a farlo magari siamo noi di fumetto d’autore, subito arrivano gli esperti di etica giornalistica a sfrangerci i pippirippi dicendo “dovete fare i nomi! Dovete contattare l’altra parte!” e tutte le idiozie che i vari esperti di giornalismo ci hanno propinato. Invece Recchioni non fa i nomi e nessuno dei cosiddetti esperti di giornalismo glielo fa notare. Perché la sua è una vibrante e coraggiosa denuncia dei mali del fumetto. Perché CAZZO era ora che qualcuno parlasse chiaro! Che dicesse le cose come stanno! Che uscisse allo scoperto! Che facesse nomi e cognomi, mettendoci la faccia! ECCO!
Peccato che non l’abbia fatto, e peccato che ci sia ancora gente che approva questo modo di fare.
E sapete un’altra cosa? Anni fa Roberto Recchioni sempre sul suo blog beccò Mario Taccolini, l’editore di Arcadia, perché Taccolilni, pur essendo editore, si permetteva di parlare di altri editori. Recchioni disse che l’etica professionale avrebbe richiesto che Taccolini stesse zitto e non parlasse dei prodotti altrui.
E ora che è cambiato? Ora che Recchioni è il novello salvatore del fumetto italiano, visto che pubblicherà la grande, favolosa, stupenda miniserie "Orfani", tutta a colori e che ha un budget di 4 milioni di euro (o forse meno, non so), e che scrive Tex, e che trova il lavoro agli amici, perché poverino non ha tempo di scrivere le serie per l’Aurea, e che realizza storie porno e le fa leggere ai suoi lettori così, gratis, tanto che mi frega… ora che Recchioni è tutto questo, lui ovviamente può parlare dei prodotti altrui, perché bisogna salvare il mondo del fumetto da Domestici.
L’onnipotenza è una bella cosa. Essere bene educati anche.
Peccato che spesso non si sia né onnipotenti, né educati.
La foto a corredo dell'articolo è presa da QUI.