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L'Editoriale » Aspettando la Campagna d’Autunno
di Alessandro Bottero
È stato un tempo di riflessione e collegamento di tanti indizi che girano nell’aria. Anche un momento di riposo, visto che già è stato difficile sopravvivere ai primi sei mesi del 2012, figuriamoci ai prossimi con tagli ai servizi, aumento della benzina, IMU, aumenti occulti della tassazione reale, e soprattutto meno soldi in giro per comprare fumetti. Probabilmente alla fine tutto si risolverà, le banche saranno felici, e i dividendi delle trimestrali resteranno in linea con i desiderata degli investitori, ma ho tanto l’idea che si tratti di una situazione alla “Operazione riuscita perfettamente, il paziente è morto”. Evabbé. Warren Ellis su Doom 2099 aveva capito tutto, e infatti è l’unica cosa dello scrittore inglese che non è mai stata ristampata in volume, assieme alla miniserie Vertigo The Unseen Hand di Terry Labam, gli unici due fumetti che avevano capito davvero tutto della crisi economica. Di cosa sarebbe successo e soprattutto del PERCHE’ è successo.
Ma è stato anche un periodo di attesa. Tradizionalmente agosto, dopo Rimini Comix, è il tempo in cui il mondo del fumetto si ferma, aspettando gli appuntamenti tardo-estivi ed autunnali, iniziando con la mostra mercato di Narnia agli inizi di settembre.
Un anno fa (settembre 2011) debuttava ufficialmente a Narni la RW-Lion, con un incontro con alcuni gestori di fumetterie, per poi uscire con i primi albi a Lucca 2011. Sicuramente un anno dopo c’è molta curiosità per i risultati. Non tanto del programma editoriale (quello si muove sul solco della programmazione classica all’italiana, con un mix tra albi da edicola e prodotti da fumetterie), quanto per i risultati economici. L’investimento ha pagato? La RW-Lion è riuscita a dare vita ad un meccanismo virtuoso per cui i suoi prodotti generano più utili che passivi? Certo il reboot dei Nuovi 52, e l’interesse del popolo delle fumetterie sicuramente ha aiutato, ma le difficoltà che ci sono state con gli arretrati Planeta hanno sicuramente pesato. Personalmente poi resto un po’ perplesso per alcune cose inerenti alla cura redazionale, ma non voglio aprire polemiche.
Una cosa che sicuramente mi aspetterei dalla Lion è un’espansione nel settore delle ristampe di opere classiche, ed una nuova edizione dei classici già pubblicati dalla Planeta e non più disponibili. Insomma, mi aspetto una strategia sui long seller, più che sulla novità del momento, invocata da quattro nerd e che poi resta nei magazzini.
Al tempo stesso mi aspetto una conferma della strategia estremamente aggressiva sul mercato da parte della Panini, che ad oggi è l’attore principale e di maggior peso nelle fumetterie. Può piacere o non piacere, ma è così. Una cosa che sicuramente mi aspetto, sempre in un’ottica di strategia e non di tattica alla prendi i soldi e scappa, è un incremento delle ristampe cercando però di andare un poco oltre al puro e semplice “prendo dieci albi della serie XXX, li piazzo dentro un volume ed ecco fatto!”. Mi aspetterei un salto di qualità, pensando a volumi dedicati ad autori, o a generi. Ad esempio, perché non fare volumi dedicati ai fumetti horror pre-super eroi di Jack Kirby o Steve Ditko, mirati non al pubblico giovane, ma a quello over-40, dotato di capacità monetaria? I primi 14 numeri di Amazing Fantasy sono una miniera di storie deliziose, totalmente ignote da decenni.
Passando alle edicole mi aspetto una proliferazione di bonellidi, sia scritti da italiani, sia derivati da opere francesi.
Mi aspetto anche la chiusura di qualche fumetteria, perché l’aumento delle utenze e del puro e semplice costo della vita porterà al non poter pagare alla consegna i fumetti che arrivano dai distributori (perché a volte è così… dare soldi, avere fumetti. Niente soldi, le casse non scendono dal camion) o anche a saltare qualche pagamento. E allora i distributori non manderanno più la merce, e si innescherà una spirale perversa per cui non avrò più il materiale da vendere, per poter sperare di rientrare dei soldi da dover dare, e quindi non avrò più i soldi, e quindi andrà sempre peggio, e alla fine tenterò in tutti i modi di reperire liquidità con offerte, svendite, e saldi, e alla fine chiuderò.
E mi aspetto che i distributori abbiano problemi a rispettare i pagamenti agli editori, perché è così che prosegue la catena. Lui non da i soldi a me, io non posso darli a te, e magari traccheggio, tergiverso, aspetto, e i tempi di pagamento si dilatano. Nulla di nuovo, certo, ma temo (mi aspetto) un aggravamento della situazione.
Mettiamola così. Partiamo da una situazione in cui molte realtà stanno in ginocchio. Vediamo come saranno le cose a dicembre, dopo la seconda rata IMU, dopo le manifestazioni autunnali, e dopo le decine di uscite nelle edicole.