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L'Editoriale » Nonnismo da Blog e Fumetti Brutti: il Bar dello Sport non si smentisce mai
di Alessandro Bottero
È nato ad aprile un blog, chiamato “Fumetti Brutti”. Lo scopo è quello di recensire le cose che non piacciono ai curatori. Certo, uno potrebbe dire “ma se non ti piace una cosa, perché ne parli?”, facendo notare che già il tempo a disposizione per le letture è poco, e che addirittura sprecarlo leggendo cose che non piacciono è sottilmente masochista, ma in fin dei conti ognuno è libero. La nobile arte della stroncatura è antica, e ha fornito esempi illustri. Roberto Cotroneo è stato un critico letterario feroce e spietato. Lester Bang idem in campo musicale. Le recensioni musicali sotto pseudonimo di Tamburini su Frigidaire scorticavano vivi autori e interpreti, quindi si possono fare recensioni cattive, dicendo che una cosa va evitata. Al tempo stesso è verissimo che nel 90% dei casi i siti/blog del fumetto mondo fanno recensioni secondo il celeberrimo Manuale del leccaculo. Teoria e storia di un'arte sottile, scritto da Richard Stengel, e pubblicato da Fazi nel 2004. Raramente si leggono recensioni libere (tra le poche quelle su Fumetti di Carta), e molto molto molto spesso le “recensioni” sono solo meri copia ed incolla dai comunicati stampa inviati dagli editori. Oppure, siccome ti hanno regalato il libro, ne parli bene, sennò l’editore non te li regala più. Insomma Fumetti Brutti ha un suo senso, e un suo perché. Però che succede? Che essendo appena nato cerca di farsi pubblicità, e quindi i curatori del blog vanno qui e lì, in giro per forum, a farsi conoscere. È un problema? È contrario alla netiquette? No. Ma anche se fosse? Lo fanno tutti, per cui evitiamo di fare le anime belle per cui “eh no. Non si fa così. Siete cafoni e non potete fare pubblicità al vostro blog qui!.” Questo “non potete fare pubblicità qui” è un TIPICO atteggiamento da fighetto snob, per cui l’universo ruota attorno al suo ombelico. TUTTI si fanno pubblicità, perché Fumetti Brutti no? Perché parla male degli autori che stanno simpatici a chi gestisce il sito X o il forum Y? E allora?
Ma il nonnismo (ossia il ritenersi in diritto di fare come cavolo ti pare perché tu HAI UNA STORIA, mentre i novellini no, e devono solo stare zitti e subire) è ai massimi livelli nel forum de Il Bar dello Sport, dove addirittura si è detto che dietro Fumetti Brutti ci sarebbe Fumetto d’Autore.
Quando una persona come Carmine Console, amministratore di Comicus, alias Count Zero, arriva a dire «O sono adolescenti in piena ribellione ormonale o sono over 40 che dopo aver fallito come autori, editori e critici adesso si riciclano dietro uno "spiritoso" anonimato», accusando chiaramente me o Giorgio Messina di essere così vigliacchi da usare un nick anonimo, siamo davvero in pieno surrealismo.
Caro Carmine Console, posso assicurare a te, a tutti quelli che perdono tempo nel Bar dello Sport e a chiunque lo voglia sapere, che Fumetto d’Autore non ha alcun rapporto con il blog Fumetti Brutti. Nemmeno sapevo che esistesse, e gli ho dato un’occhiata solo dopo aver letto questa ridicola polemica. Mi pare anche che quando siamo intervenuti fuori da Fumetto d'Autore, abbiamo sempre reso riconoscibili i nostri interventi con nome e cognome.
Il punto però è che ancora una volta mi si dimostra che il mondo del fumetto su Internet vive di nonnismo, idee fisse e preconcette, e idiozia collettiva, per cui è lecito accusare una persona di cose non vere, perché tanto è tutta goliardia. E magari le persone che agiscono in questo modo scorretto, sono le stesse che si arrogano il diritto di governare in modo inflessibile altri forum. Magari TORNANDO a fare i moderatori, dopo aver lasciato (o solo finto di aver?) il ruolo per un brevissimo periodo.
Nulla di nuovo sotto il sole. la casta generata anni fa attorno a Comicus continua a ritenersi in diritto di giudicare e decidere delle sorti di tutti quelli che scrivono su Internet. E chi gli sta antipatico viene prima dileggiato, e poi emarginato.
PS. Mi farebbe piacere sapere come e perché io o Giorgio Messina avremmo “fallito come autori, editori, critici”. Quando me lo spiegherete vi ascolterò con attenzione. Fino a quel momento vorrei capire perché alcuni si sentano in diritto di spargere merda su di me o su Giorgio Messina, certi di un’impunità assoluta visto che NESSUNO delle cosiddette “persone equilibrate” contrasta questo atteggiamento, mentre se si toccano i loro amichetti subito partono ban e reprimende. O magari anche segnalazioni all’ordine dei giornalisti o segnalazioni a Facebook, vero?