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L'Editoriale » Di una città toscana, e di gente che si veste in modo buffo...
di Alessandro Bottero
[09/11/2009] » Mi alzo. Prendo il treno/la macchina e vado a Siamotuttiamicopoli, città dove si tiene la manifestazione di fumetti più grande della Bultormazia, paese dove tutti sono buoni, gentili, illuminati socialmente, e tanto disponibili al dialogo.
Arrivo alla megaconvension Bultormazia Comics, che come ogni anno mi donerà gioia e letizia, novità editoriali e autori da leccare. E poi….e poi…e poi….LA CATASTROFE!
Siamotuttiamicopoli è invasa di persone vestite in modo buffo. Sono disgustosi. Sono INGOMBRANTI. Sono SUDATI! Sono BRUTTI, GRASSI, sono ESTETICAMENTE SGRADEVOLI! E poi soprattutto NON COMPRANO UN *BEEEEEEP* e allora che ci vengono a fare?
Li chiamano Cosplayer, e sono come piccoli scarafaggi, che brulicano per ogni dove, e mi danno fastidio. Ci sbatto contro, mi danno le botte con i loro attrezzi da cosplay, perché non si sanno muovere. Si fanno le foto, e mi ostacolano, mentre mi sto dirigendo a trovare i miei vecchi amici di Siamotuttiamicopoli, che sento tutti i giorni sui forum, su facebook, e per altri modi. E sono sempre di più, e occupano il mio spazio, e mi fanno fare brutta figura, perché poi i giornali di Bultormazia parleranno solo di loro, e non del mio fumetto preferito, che leggiamo in
Il fumetto verrà considerato roba per bambini, IO che leggo fumetti verrò considerato roba per bambini. Non sarò più rispettato. La gente mi additerà. Il mio cane non mi riconoscerà più, quando tornerò a casa, perché sono entrato in contatto con questa pestilenza mascherata.
Perché non li cacciano? Perché non li chiudono in una riserva? Perché non fanno un recinto tutto per loro, in una data diversa da quella dove vengo io, così non li vedo? Magari ingressi diversi. Magari gli potrebbero vietare addirittura di venire. Bloccarli all’ingresso. Sì, lo so. Si dice che anni fa gli organizzatori delle mostre di fumetti della Bultormazia, volendosi vantare l’un l’altro di avere sempre più pubblico alle proprie manifestazioni, attirassero questi cosplayer dicendo “se vieni alla mia mostra vestito da cosplayer, puoi entrare gratis.” Ma ora i tempi sono cambiati. Ora non ci servono più, e danno solo fastidio. Per cui sparatevi tutti, cosplayer puzzolenti, e dimenticatevi pure il rispetto minimo che bisognerebbe dare a chiunque. Siete un corpo estraneo, e non vi voglio. Non vi sopporto. Non vi riconosco come esseri umani, ma solo come seccature da rimuovere.
Lucca 2009. I cosplayer. Le reazioni degli “appassionati” del fumetto.
Spesso chi cita Brecht, lo cita solo quando gli fa comodo.