Fumetto d'Autore ISSN: 2037-6650
Dal 2008 il Magazine della Nona Arte e dintorni - Vers. 3.0 - Direttore: Alessandro Bottero
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L'Editoriale » una modesta proposta per gli Esordienti (alla maniera di Swift)

edicoladi Alessandro Bottero

Un argomento che sta furoreggiando nel mondo online del fumetto , è il seguente: arriveremo anche noi del mondo del fumetto ad ospitare al nostro interno editori che si fanno pagare per pubblicare il libro di tizio o caio?

A parte (primo) che “farsi pagare” può assumere tante forme tra le quali:

- obbligo di acquisto di tot copie da parte dell’autore/autori;

- pagamento di tutte o parte delle spese di stampa da parte dell’autore/autori, al posto dell’editore;

- nel caso che le spese di stampa siano tutte e carico dell’autore/autori, trattenimento da parte dell’editore di una parte degli incassi;

- pagamento del servizio di editing da parte dell’editore sul testo grezzo;

-  ed altri modi che al momento non mi vengono in mente.

Ed a parte (secondo) che in Italia, in QUESTO MOMENTO, ci sono soggetti editoriali esistenti, conosciuti da tutti, che adottano almeno una di queste forme (ma non vi dico chi. Fate un’indagine voi), e quindi in base a queste definizioni si “fanno pagare”, per pubblicare il fumetto di tizio o caio (e vi dico subito che non siamo né la Bottero Edizioni, né l’Associazione Culturale Cagliostro E-Press, tanto per essere chiari).

Ed a parte (terzo) che a me se un autore ACCETTA le condizioni proposte poi deve stare zitto perché le ha sentite, ci ha riflettuto, e le accettate, ed a parte (quarto) che  io non mi metto a fare il crociato vendicatore dei torti e degli oppressi, additando tizio o caio come coloro che rovinano il mondo del lavoro in se stesso, ed il mondo del fumetto in particolare, ma se penso che qualcuno faccia qualcosa di sbagliato io FACCIO qualcosa di corretto. Tanto per essere chiaro: se penso che tizio o tizia sfrutti i poveri esordienti, allora se la cosa mi da così tanto fastidio da sentire un dovere etico l’intervenire, organizzo un progetto dove io in PRIMA PERSONA pago i poveri piccoli esordienti, altrimenti meglio che stia zitto, visto che a pontificare coi soldi altrui sono bravi tutti.

Posti tutti questi “a parte”, qui il discorso è serio. SI dice “la soluzione, grazie ad internet ed ai servizi di AUTOPUBBLICAZIONE, è saltare direttamente gli editori rapaci ed avidi, e stamparsi da soli le copie del proprio volume”. Ricordate Lucca 2010? Sembrava che la soluzione di tutti i mali del mondo fosse mandare una settimana prima della manifestazione una mail a un servizio di pubblicazione online, stampare 50 copie del proprio volume, e a Lucca le vendevi tutte e diventavi ricco alla faccia dell’editore avido, e vivevi nel lusso e negli agi.

Va detto che poi a Lucca 2011 di volumi di questo tipo non ne ho visto nessuno. Un po’ come Picnic 2. Voi l’avete visto? Le “risposte ai problemi del mercato”, magnificate sui blog hanno questa strana tendenza. A svanire nel nulla dopo pochi minuti. Ma sto divagando…

Autopubblicazione si diceva. Bene. Stampare un volume A5, ossia più o meno il formato di un volume normale, in 50 copie ha dei prezzi che più o meno partono minimo da 5 euro a copia. Ecco un esempio tratto da Unibook (http://www.unibook.com/it/prezzo-libro)

A5 50 pagine

Bianco & Nero - brossura: 6,82 Euro

Bianco & Nero - copertina rigida: 9,09 Euro

Colore - brossura: 14,09 Euro

Colore - copertina rigida: 16,36 Euro

Prezzi di Vendita (escluso 6% IVA)

Un altro esempio è Lulu.  Lulu.com stampa solo gli esemplari che vengono venduti. C’è un prezzo fisso per i costi di produzione, dai 5 ai 10 euro e una commissione pari al 20% sui diritti d’autore. Come vedete i costi sono similari e in ogni caso difficilmente inferiori ai 5 euro a copia (più iva al 20%, visto che non siete editori).

Allora mi dovete spiegare una cosa (e qui arrivo alla proposta):  tu sei Alessandro Bottero, hai nel cassetto una grafic novel (esatto UNA grafic novel, con buona pace di chi sbaglia articolo) e la vuoi pubblicare.

Tu vieni da me, editore, e io ti dico: “Vuoi pubblicare questo fumetto? Ok. A me non interessa se è fatto bene, o fatto male. È il tuo fumetto, l’hai fatto tu e io non ci metto mano. Se è bello merito tuo, se è brutto colpa tua. Io Ti stampo 50 copie del tuo fumetto, NON ti faccio nessuna revisione od editing perché sennò me la paghi, ti faccio una IMPAGINAZIONE, al limite ti rifaccio il LETTERING, ti curo la grafica di copertina, e basta. TI stampo 50 copie. Me le paghi 3 euro l’una, ed hai un volume impaginato, con una copertina graficamente migliore di quella che faresti da solo. Hai un codice ISBN, e il marchio di un editore che è sicuramente più prestigioso del non averlo. Ti do le copie, sono tue, e ci fai quello che ti pare. Le regali, le tieni, le vendi. Fatti tuoi.”

Ora, mi spiegate in cosa questa proposta sia PEGGIORE dell’autopubblicarsi lo stesso volume pagandolo il doppio?

In cosa io editore SFRUTTO il povero piccolo esordiente se gli dico “Vuoi che questa storia che hai nel cassetto assuma una forma di volume? Ok. Avrai il tuo volume. E poi ci fai quello che ti pare.”

Perché tanto con l’autopubblicazione è ESATTAMENTE la stessa cosa. Ti ritrovi in mano un tot di copie e te le devi gestire te.

Almeno passando per un editore (nella mia modesta proposta) ti costa meno, e hai qualche benefit in più.

Se invece preferite pagare 6,82 a copia, più iva, pur di dire all’editore cattivo “cicca, cicca, cicca. A te i soldi non te li do’!” fate pure. A me che mi frega?

PS. Prima di lasciarvi volevo fare dono a un gruppo di fedeli lettori di un pezzo che sono sicuro incontrerà il loro plauso.

Qual’è il discorso in sé stesso? È quello in cui un pò di elementi si mettono insieme. Ed allora, se vuoi, puoi stabilire qual’è il migliore. Se un pò di più o un pò di meno. Ed anche, od a volte anche no, se ci dovete sfragolare i maroni sull’ortografia, la grammatica, la morfologia, e tutte le minutaglie anali-retentive che popolano le vostre giornate. Il tutto per la somma di due o tremila euri.

E questo è tutto, piccoli lettori. Fate tanto SPORT e cercate di frequentare i BAR più signorili, perché ve ne sono di certi che te li raccomando.

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