Fumetto d'Autore ISSN: 2037-6650
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L'Editoriale » Lucca Comics & Games 2011: che dire?

lucca2011di Alessandro Bottero

Che dire di una manifestazione che si svolge nell’epicentro di una crisi economica devastante, con rincari  di tutto, beni essenziali e meno necessari, e malgrado questo registra il record di visitatori (e presumo anche di biglietti staccati)? 155.000 biglietti. 219 standisti. Alberghi e ristoranti pieni. Cinque giorni, diciamo senza nessun giorno di totale deserto.  Insomma, a guardare SOLO Lucca Comics & Games parrebbe che il mondo del fumetto sia sano, vitale, in forze, e rigoglioso.

O meglio a guardare Lucca Comics & Games SOLO con un occhio superficiale.

Certo, se uno chiede in giro sente che la Panini Comics domenica si fa arrivare materiale da modena, perché in due giorni ha finito dei titoli. Che la Star Comics fa lo stesso, e che martedì le copie di Dragonball, e di altri prodotti portati in fiera sono finiti. Senti che Tunué, Magic, NPE, Absolute Black, GP Publishing, ReNoir, Kappa, 001, e altri si dichiarano sostanzialmente soddisfatti. Male che va uno ha confermato gli incassi dell’anno prima, e già questo è un bene.  Certo, ci sono anche realtà che hanno incassato MENO del 2010 (non faccio nomi  per discrezione), ma su 219 qualcuno a cui capita il cetriolo ci deve pure essere, no?

Senti che Erotico Nero, della Absolute Black, vende 150 copie in fiera. Senti che Materie Oscure, della NPE, deve essere ristampato, per coprire le richieste delle fumetterie, visto che la tiratura iniziale è quasi esaurita solo con le vendite in fiera.  Senti che l’edizione da 40 euri de L’Eternauta di 001 è andata via come il pane, e certo ti chiedi “ma perché questi che l’hanno comprato qui, non l’hanno preso in fumetteria?”. Senti che il volume di Geppo, pubblicato da Andrea Leggeri, è andato alla grande, e ti dici “allora c’è un mercato per questi prodotti, per il recupero di classici del fumetto, stampati in piccole tirature”.

Certo, poi vedo che di Steve Ditko io ne ho venduto DUE copie in cinque giorni, e mi dico “Ma sono io che mi hanno fatto il vudù?”.  Anche perché è buffo… se tutti quelli che mi hanno detto “25 euro? Troppo! Che mi fai lo sconto?” e quando invece di rompergli amichevolmente una tegola in testa, giusto per ricordargli che il tipografo NON mi fa lo sconto, e gli dico “ok. Ti faccio lo sconto del 20%, invece di 25 euro, me ne dai 20, e ti REGALO pure un altro volume”, e loro dicono “ah. Ma sai… sono appena arrivato. Voglio fare un giro, ma poi passo, eh?  Ci vediamo dopo, eh? Sicuro, eh?”. Ecco se tutti questi CACCIAPALLE fossero tornati, come avevano detto, io di volumi di steve Ditko ne avrei venduti almeno una decina.

Insegnamento tratto?

Prima regola delle mostre: chi ti dice “faccio un giro e poi torno”, nel 99% dei casi non tornerà mai più. In realtà lui voleva uno sconto almeno del 50%. E se non glielo fai sei anche “scortese e non tieni conto dei problemi dei lettori”. Io dei problemi dei lettori mene frego. Ho già i MIEI problemi. Vuoi Steve Ditko? Il prezzo è quello. Mi chiedi uno sconto? Ok, ti vengo incontro. Ma dopo che ti ti sono venuto incontro, se DAVVERO lo vuoi, caccia i soldi e zitto. Tanto se mi dici “poi ripasso”, sappi, lettore ignoto, che nella mia testa ti ho già etichettato come un grandissimo contapalle.

Una volta resivi partecipi di questo mio piccolo (ma giustificato) sfogo, torniamo all’analisi di Lucca.

Situazione apparentemente florida, quindi. gente, vendite, incassi, quindi, tutto è bellissimo, e che cavolo vuoi Bottero? Zitto e  lavora.

E invece no.

E invece le crepe nella fortezza dorata ci sono.

Meno del solito, ok, perché bisogna riconoscere che gli organizzatori non sono dei pellegrini scesi dal pero, e sulle cose ci riflettono, ma problemi ce ne sono sempre.

1 – quest’anno almeno a livello di fumetti mancava un evento epocale, che fosse L’EVENTO. David Loyd, per quanto bravo e famoso, non è un nome da primato. È un ottimo autore, ma non calamita le masse.

2 – perché non mettere in un qualche luogo (magari all’interno del padiglione Napoleone, o San Michele, o altrove, uno schermo che trasmetta in contemporanea gli incontri che si svolgono altrove?  Voglio dire creare una postazione dove assistere a quel che accade altrove, un po’ come le “università” a distanza. In questo modo sarebbe possibile far fruire di momenti interessanti, anche chi è all’interno del padiglione X e troverebbe scomodo trasferirsi armi e bagagli altrove.

3 -  Perché le polemiche sul soldi, dopo i risultati mirabolanti che si diffondono? Non capite di cosa parli? Leggete QUI, e QUI. Che succede? Che in realtà 155.000 visitatori, 219 stand, e altro ancora, sembra rendano poco agli organizzatori. Facciamo due conti alla buona. 155.000 biglietti. Diciamo una media di 8 euro a biglietto, tra prezzo pieno, ridotti, abbonamenti e omaggi.  Fa circa 1.240.000 euri. Diciamo che 219 stand, tra grossi, medi, piccoli, self area, ecc. ecc.. pagano una media di 1.000 euro cadauno. E fanno altri 219.000 euri. Diciamo 220.000 per cifra pari.  Ossia, solo da biglietti e stand abbiamo 1460.000 euri circa.

Diciamo che alla fine il malloppo risultante da biglietti, stand, e altro possa essere 1.500.000 euri. UN MILIONE CINQUECENTOMILA euri di incasso presuntivo (e probabile) per Lucca Comics & Games 2011. Mi sbaglio? Vaneggio? Mi pare che le cifre siano sicuramente non precise, ma perlomeno plausibili, o no?  L’anno scorso, con un po’ meno biglietti venduti e forse qualche stand in meno è probabile che si sia incassato diciamo 1.300.000? 1.400.000? bene. Alla resa dei conti si dice che nel 2010 l’attivo di Lucca Comics & Games 2010, tolte tutte le spese sia stato di 25.000 euro. VENTICINQUEMILA.  Da cui deduco, sia pure con dei numeri ipotizzati (ma che ritengo plausibili) incassi UN MILIONE e TRECENTOMILA euri, e ne spendi UN MILIONE DUECENTOSETTANTACINQUEMILA????? Eh sì, perché se ti restano in cassa come attivo solo 25.000 euri, significa che tutti gli altri che hai incassato (dai biglietti, dalla vendita degli stand, e altro) sono andati a ripianare le spese. E in teoria, se il modello è questo, sarà la stessa cosa anche quest’anno. Ossia un evento che spende circa l’98% di quello che incassa. Scusate, mi ripeto. Pare che Lucca Comics & Games spenda il NOVANTOTTO per cento di quello che incassa. E la cosa va anche bene, perché mica si deve fare tutto solo per i soldi. Ma allora entriamo nel campo delle organizzazioni senza fine di lucro. L’ente che organizza Lucca comics & games lo è? Se lo è, allora che gli restino 25.000 o 250.000 euro  non gli deve interessare. Se invece per l’ente che organizza la fiera è un problema, allora significa che il discorso è chiaro: Lucca Comics & Games è una manifestazione che deve generare profitti per chi la organizza. Se non li genera non va bene. E la cosa (ripeto) va bene. Organizzare una cosa del genere è un lavoro, mica uno scherzo. C’è un gruppo che lavora tutto un anno, e non è che puoi dire “ok. Adesso vai a casa e non ti paghiamo. Poi a marzo torni e ti paghiamo.”. Se hai un gruppo, un’organizzazione di professionisti, devi pagarli tutti i mesi. E presumibilmente conti sul fatto che dall’evento massimo del calendario entrino soldi per coprire le spese dell’organizzazione per 12 mesi.  Va bene, ripeto, lo capisco, e non ci vedo nulla di male. Ma almeno lo si dica, e se le cose stanno come ipotizzo, si deve ASSOLUTAMENTE rivedere il modello economico. Un evento che usa il 98% di quello che incassa, solo per esistere nei giorni della manifestazione non va, perché se le spese sono sempre le stesse. Basta che Lucca Comics & Games scenda sotto i 100.000 visitatori, per passare da un attivo del 2% degli incassi a un passivo. Perché se con 140.000 presenze (stima del 2010) hai un attivo di soli 25.000 euri, allora con 120.000 presenze ti tagli le vene. O sbaglio?

4 – e qui veniamo al punto topico. Si dice “i cinque giorni sono stati un successo”. E dietro questa frase io vedo chiaramente gli albergatori e i ristoratori di Lucca che si sfregano le mani. Grazie che loro sono contenti. Sono LORO i veri vincitori di Lucca Comics & Games 2011. Gli unici che non hanno spese di alcun tipo, e si sono ritrovati un giorno in più di utenti. Ma per gli standisti cinque giorni sono stati una PESSIMA idea. Diciamo le cose con molta chiarezza. Io non vengo a una manifestazione per far contenti gli albergatori o i ristoratori della città dove vado. Io ci vado per vendere. Ci vado per sperare di incassare più di quello che spendo. E se tu organizzatore, mi OBBLIGHI a stare un giorno in più, aumentandomi i costi di albergo e di vitto, allora tu mi aumenti le spese. Non tu direttamente, ma cedi al ricatto di albergatori e ristoratori, e in pratica mi imponi di stare un giorno in più. Che il sindaco di Lucca dica che i cinque giorni sono stati un successo lo capisco. Lui deve essere votato dai residenti, e i residenti che hanno ristoranti, bar,m pizzerie, alberghi, pensioni e altro, vogliono che queste 155,000 persone restino il più a lungo possibile. Così dormiranno a Lucca, così mangeranno a Lucca, così genereranno un indotto che andrà ad esclusivo vantaggio di alberghi e ristoranti, ma che non porterà un euro che è uno al fumetto.  Allora personalmente, a me Alessandro Bottero, che il sindaco di Lucca dica “i cinque giorni sono stati un successo”, provoca un brivido lungo la schiena. Perché già vedo altre edizioni gonfiate, solo per soddisfare le richieste dei commercianti di Lucca, ma a scapito degli espositori. Vi sembro tragico? Probabilmente perché non siete voi a dovervi pagare sei giorni di albergo. E probabilmente perché non avete fatto caso al fatto che quest’anno molti più espositori del solito sono arrivati tra la mattina e il primo pomeriggio del primo giorni di mostra, mentre di solito sono solo poche e rare eccezioni.

5 – Un altro punto è la ormai totale e chiara separazione tra Comics & Games. E non parlo solo a livello di spazi. Se è giusto che le due realtà vivano anche due percorsi culturali diversi, perché non è possibile ideare, pensare, progettare, inventare spazi dove riflettere su quello che accomuna i due settori? Parlo di incontri. Parlo di convegni. Parlo di discussioni sulle diverse modalità ideative, produttive, e anche –perché no?- DISTRIBUTIVE. Parlo di CONOSCERSI tra mondo del fumetto e mondo del gioco. Parlo insomma di dare un senso a  quella “&” che troviamo tra “Comics” e “Games”.

E con questo chiudo. Ci rivedremo a Lucca 2012? Boh. Forse sì, forse no.

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