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L'Editoriale » Molotov contro Charlie Hebdo
di Alessandro Bottero
Nella notte tra martedì e mercoledì la redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo è stata distrutta da un incendio. La causa scatenante dell’attentato pare sia stata l’ultimo numero pubblicato da Chalie Hebdo, uno speciale sulla primavera araba. In particolare la copertina, che raffigurava Maometto che diceva “Cento frustate se non morite dal ridere”, pare non sia stata gradita da alcuni, che prima hanno espresso disapprovazione su Internet, arrivando a formulare chiare ed esplicite minacce contro gli infedeli che osavano sbeffeggiare l’Islam e il Profeta, e poi pare abbiano effettivamente dato corso alle minacce, distruggendo la sede del giornale. Qui un articolo sull’argomento e qui la copertina.
Perché ne parlo? Per molti motivi. Prima cosa la notizia è passata quasi inosservata sui siti di informazione sui fumetti che operano in Italia. Una notizia che se permettete mi pare un pelino più seria del sapere se l’autore X ha ricordato Sergio Bonelli sul suo blog. Nemmeno i blogger (siano essi accademici o autori), se si esclude Luca Boschi, hanno ritenuto di dover parlare di questa cosa. Perché? Bella domanda, eh?
Seconda cosa (che si lega alla prima), in questo silenzio vedo una conferma della ipocrisia dominante nel mondo della satira Italia, quando si tratta di porsi di fronte alla religione. Oggi fa figo essere autore satirico contro la chiesa e il cattolicesimo. Don Zauker è il santino della laicità a fumetti, si leggono commenti idioti del tipo “vedendo che a Lucca c’era uno stand con Zombie Gay in Vaticano ho capito che era finalmente la manifestazione giusta!”, e così via. Se fai un volume in cui prendi per il culo il papa, la chiesa, i santi, la madonna, eccetra, diventi AUTOMATICAMENTE un benemerito del’intellighenzia a fumetti, e puoi fare il fico “Visto che coraggio che ho? Anche io parlo male della chiesa!!!”
Beh, tutto questo è da ipocriti. Cari autori di satira, cari Spataro, cari Makkox, cari Recchioni (che dice sul blog che Giovanni Paolo II era malvagio), cari Pagani e Caluri, carissimi autori tutti, quand’è che farete come Charlie Hebdo e inizierete a fare DAVVERO della satira sulla religione a 360°, attaccando ANCHE l’Islam? Forse avete paura? Eh sì, perché i fondamentalismi islamici non scherzano. Incendiano le redazioni. Oppure emanano le fatwa (vedi cosa successe in Danimarca) e allora sono cavoli acidi.
In Italia invece tutti bravi e coraggiosi ad attaccare chi non ti risponde, perché è “satira senza conseguenze”. E allora è tanto, troppo facile. Anche in Italia c’è l’Islam. Anche in Italia si potrebbe benissimo fare un numero come quello di Charlie Hebdo dove non si fanno sconti a nessuno. Però non si fa. Perché?
Per vigliaccheria. Semplicemente per vigliaccheria, perché i musulmani, se non gli sta bene la tua vignetta, si incazzano. E non abbozzano.
Io da Charlie HEbdo accetto la satira sulla chiesa cattolica. Anche pesante. Anche sgradevole. L’accetto perché è coerente. Perché non è “forte coi deboli, e debole con i forti”.
Dai sedicenti “liberi pensatori della satira italiani”, no. Quando dedicheranno le loro energie all’Islam, correndo gli stessi rischi di Chalie Hebdo, allora gli concederò un minimo di credibilità. Fino ad allora non sono “liberi e coraggiosi pensatori”.
Sono solo tristi. Tristi e vigliacchi.
Ps. È vero. C’è stata Lucca. Ma ne parleremo.