- Categoria: Editoriali
- Scritto da Super User
- Visite: 10505
L'Editoriale » Vibranti moralismi, e boomdotti come se piovesse
di Alessandro Bottero
Nel piccolo mondo del fumetto (piccolo non solo in senso geometrico/spaziale), l’ultimo scandaletto è questo:
- Alla mostra mercato di Arezzo qualcuno vendeva un albo di 8 pagine, contenente un’avventura di John Doe, il fumetto pubblicato dall’Aurea, mai pubblicata su carta. La storia era un omaggio al personaggio, in occasione del ritorno in edicola, realizzata da Roberto Gennari e Andrea Gadaldi. L’Aurea e i creatori del personaggio avevano dato il permesso a due appassionati/autori di realizzare questa storia, e di metterla a disposizione GRATIS sul web.
Invece ad Arezzo qualcuno vendeva questa storia, dopo aver scaricato le pagine, stampate, realizzato una copertina, e spillato il tutto. Prezzo richiesto per 8 pagine: 15 euro.
Leggermente illegale, non trovate?
Quando la cosa si è venuta a sapere (perché lo sceneggiatore della storia era alla mostra di Arezzo e ha comprato uno di questi albetti) il venditore ha dato questa giustificazione:
ciao, sono il venditore del fumetto in questione.
l'ho acquistato, insieme ad una montagna di altro materiale ad un mercatino la domenica precedente (a 10 euro l'uno..).
non l'avevo mai visto e pensavo valesse la pena.
NON SAPEVO ASSOLUTAMENTE LA PROVENIENZA e non conoscevo il sito dove l'hanno pubblicato.
pensate che stamattina lo avevo messo anche su ebay...
naturalmente appena saputo, ho provveduto a togliere l'inserzione rimasta visibile al massimo per un'ora.
MI SCUSO con chunque ne abbia diritto e sono naturalmente disposto a rimborsare le 3 persone a cui è stato venduto in fiera.
naturalmente le altre mie copie (ne ho prese 14) saranno distrutte o se volete posso mandarvele.
aggiungo che NESSUNO mi ha chiesto il bigliettino come dice l'acquirente altrimente non avrei avuto problemi a darglielo essendo TOTALMENTE in buona fede.
sono a vostra disposizione.
Ora….il discorso è un po’ assurdo, non credete? Uno va a un mercatino, vede 14 copie di un albo di 8 pagine, palesemente “pirata”, e senza farsi alcuna domanda non solo ne prende 1 per la sua collezione, ma addirittura ne prende 14, a 10 euro l’uno. Ossia, spende 140 euro così…in perfetta buona fede. Poi, visto che CASUALMENTE si ritrova dei doppioni di questo strano albetto, si dice “massì… tra una settimana c’è la manifestazione ad Arezzo…che male c’è se ne vendo qualcuno? Deve essere una RARITA’ ASSOLUTA di cui non sapevo nulla, e di cui in una settimana non sono riuscito a trovare informazioni da nessuna parte, ma sicuramente non ci sarà nulla di male a venderli a 15 euro l’uno, no?”
Tutto è possibile, certo, ma diciamo che mi permetto di conservare un certo scetticismo.
Il discorso è, direi, più semplice: qualcuno ci ha provato, e gli è andata male. Capita. Non stiamo parlando di milioni di euri rubati alle casse dello Stato. Né di contraffazioni di rarissimi e pregiatissimi numeri 1. Parliamo di un modo per alzare due euri. Ci hai provato, hai beccato tre fresconi che hanno abboccato (veramente solo due, perché una copia è stata comprata dall’autore), e poi ti hanno tanato. La prossima volta la pianti, o stai più attento. E oltretutto tu DEVI stare più attento, perché le voci corrono, e magari la prossima volta di fresconi che abboccano non ne trovi nessuno.
Adesso però cambiamo approccio. Molto probabilmente ad indignarsi sono gli stessi che usano i "boomdotti" per procurarsi i fumetti americani su internet, senza pagarli. Se proprio vogliamo fare i moralisti, stigmatizzando il comportamento di chi vende l’albo “inedito” di John Doe, allora dovremmo condannare CON LA STESSA DUREZZA anche tutti quelli che scaricano albi da internet, senza COMPRARLI. E non ditemi “io non lo faccio mai”, perché non ci credo.
Allora “tutti colpevoli, nessun colpevole”? Forse sì, forse no. Io valuto le cose caso per caso. E se per me questo caso (aver venduto un albo di 8 pagine a 15 euro) è poco più di furto di polli, lo considero di conseguenza. Non mi straccio certo le vesti, né voglio il rogo pubblico per il rubagalline. Ci ha provato? Gli è andata male? Ok. Ma è poca cosa. E soprattutto mi da MOLTO fastidio (ok, per amore di pace diciamo “mi DAREBBE molto fastidio”) che chi ora si eleva a difensore del diritto d’autore (il proprio), in altre occasioni se ne freghi altamente.
“Tutti colpevoli, nessuno colpevole” no. Ma sicuramente “tutti colpevoli, nessuno può elevarsi a moralista”.
Ha fatto bene questo a vendere l’albo di John Doe? No, ovviamente.
Ha fatto bene chi (chiunque sia stato) a REALIZZARE questo albo “inedito” e a venderlo? No, ovviamente.
Dobbiamo bruciarlo sulla pubblica piazza, ritenendolo la fonte di tutti i mali del mondo del fumetto? No. Direi proprio di no.
Piccolo ricordo finale: Anni fa a una Lucca comics quando si stava ancofra al palazzetto dello sport, un amico mi regalò tre CD che aveva fatto lui, con delle sigle di serie TV. Ne aveva fatti un po’ e li vendeva sul prato fuori del palazzetto. Era illegale, attentava alla SIAE, ai diritti degli autori di quelle sigle, ai diritti delle case di produzione di quelle serie TV. Era un criminale reprobo e da condannare con paroledi fuoco, perché ledeva i diritti di tutti gli autori, e non pagava le tasse sui soldi che prendeva. CHE SCHIFO!!!!!!!
Io me ne sono fregato. Ho preso il suo regalo, e l’ho ringraziato. E spesso mi sento quei tre CD, e mi piacciono.
PS. Posso dire che il fatto che ad essere stato “scaricato” sia stato un fumetto disegnato da Andrea Gadaldi, ossia lo stesso sul forum di Comicus ha detto alla gente di scaricarsi la serie "Strange World of your dreams" di Jack Kirby, così da non comprare il volume che pubblico io, mi suona tanto di “giustizia poetica”? Posso, o qualcuno si offende?