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Africa a fumetti

congolese[21/06/2010] » I bambini di strada delle periferie degradate delle città del Senegal raccontano le loro esperienze attraverso il fumetto in una mostra a Dakar.

I lavori sono esposti a Dakar alla Casa della Cultura "Douta Seck". Sono bambini ospiti di case di accoglienza. La mostra è stata promossa dall'Ufficio internazionale per le Migrazioni e coordinata da un giovane pittore e autore di fumetti di Dakar, Amidou Badji. "Servendosi della tecnica fumettistica - ha spiegato Badji - i bambini hanno raccontato il loro vissuto in famiglia o in strada e questo è servito anche a liberarsi delle loro paure".

Il fumetto africano ha una storia relativamente recente. Fino all'Ottocento i fumetti che si ritrovavano nelle colonie provenivano prevalentemente dai paesi colonizzatori. Ciò nonostante, il fumetto africano oggi vive una crescita interessante e, anche attraverso uno scambio continuo e un interesse intatto per il fumetto europeo, sta trovando una sua particolarissima identità. Finiti i mondiali magari parleremo ancora dell'Africa con lo stesso identico interesse o forse (è auspicabile) con un pizzico di interesse in più.

La tavola a fumetti a corredo dell'articolo è di Anton Kannemeyeranzi, fumettista di fama internazionale che con il nome d’arte Joe Dog fondò, nel 1992, con Conrad Botes, la storica rivista Bitterkomix, appartenente al genere underground, famosa per i suoi attacchi alla cultura e alla lingua afrikaner, e per la feroce critica alla società sudafricana, all’ipocrisia delle convenzioni morali, alla violenza nascosta sotto l’ordine delle strutture familiari.

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