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Davide Castellazzi: "perché gli editori di manga non dichiarano i loro dati di vendita?"
[02/04/2010] » L'Editor ed esperto di fumetto giapponese ritorna a parlare della crisi dei manga in Italia
A fine gennaio di quest'anno vi avevamo riportato due (1 e 2) interessanti e realistici interventi di Davide Castellazzi sulla crisi di vendite dei manga in Italia. Il 26 marzo Mangaforever.net ha intervistato Luca Baboni, il coordinatore editroriale della GP Publishing.
L'intervistatore Roberto Addari fa a Luca Baboni una domanda prendendo spunto dagli interventi di Davide Castellazzi:
Che riscontri avete avuto in termini di vendite, dopo questi primi mesi, in fumetteria e soprattutto in edicola? Ha fatto discutere un intervento sul blog di Castellazzi, il quale parlava di “voci di dati di vendita disastrosi” (salvo poi correggere il tiro in un secondo post in cui ha scritto che la crisi c’è per tutti).
Preferisco non commentare l’intervento di Davide, anche perché non mi pare abbia citato la fonte dei suoi dati, e ha trasformato in questo modo un intervento serio in un pettegolezzo, almeno per quanto ci riguarda. La mia fonte si chiama Vivalibri per le fumetterie e le librerie di varia, e Press-di per quanto concerne le edicole.
Nel 2010 continueremo a pubblicare i nostri albi portando a compimento tutte le serie.
Davide Castellazzi, esperto di Manga, editor e consulente ediroriale, ritorna a parlare, sempre dal suo blog, della crisi del mercato italiano dedicato al fumetto giapponese rispondendo direttamente a Luca Baboni e al suo intervento di tranquillizzare i lettori sulle vendite ma omettendo del citare i dati di vendita dei distributori di GP Publishing, e indirettamente a tutti gli altri addetti ai lavori ed editori che lo accusano di restituire una situazione del mercato peggiore rispetto alla realtà effettiva:
Questo Mumble Mumble... è dedicato alla (presunta) crisi dei manga, su cui si è già parlato su questo blog. Perché presunta? perché le mie considerazioni in materia sono state bollate da molti come "esagerate", "apocalittiche", "pettegolezzi" e altro ancora. Quella che consideravo semplicemente una fotografia della situazione è stata più o meno contestata dagli editori, che, curiosamente, hanno all'incirca risposto in questo modo: è vero, il mercato non è florido, ma i nostri manga vanno molto bene (insomma vanno male solo quelli degli altri). OK, può darsi che mi sbagli. Può darsi che i tabulati dei distributori da edicola siano errati. Può darsi che i commenti che mi arrivano dai distributori da fumetteria siano falsi. Può darsi che i librai e gli edicolanti con cui parlo ogni giorno mentano quando dicono che non vendono neanche una copia di taluni titoli. Può darsi anche che i lettori, molti dei quali miei amici, mi prendano in giro quando affermano di aver ridotti gli acquisti. Può anche essere che nel corso di questi ultimi anni gli editori abbiano abbassato le tariffe dei traduttori solo perché sono avidi. Può darsi pure che gli editor si spostino da un editore all'altro solo perché non hanno niente da fare e non perchè ci sono problemi economici. Può darsi pure che i minimi garantiti pagati agli editori giapponesi siano bassi perché i giapponesi sono rimbambiti e si accontentano di pochi soldi. Può darsi che di certi titoli si stampino solo mille copie per indurre in inganno me e non perché si pensa di venderne solo mille copie. Può darsi anche che i prezzi di copertina si alzino per rendere ricchi chi li stampa. Insomma, tutto è possibile. Ma per togliermi l'ultimissimo dubbio, e per sbugiardarmi pubblicamente dimostrando che i manga vendono moltissimo, perché gli editori di manga non dichiarano i loro dati di vendita? I grandi editori lo fanno, sulla fascette dei bestseller viene riportato quante copie ha venduto un libro, riviste di settore conoscono i fatturati delle grandi imprese. Insomma, diteci (con i numeri, non con belle parole) quanto vendono i vostri manga. Così, se vendono tanto, quando un editore mi offrirà, per il medesimo lavoro, meno soldi rispetto all'anno precedente gli sventolerò in faccia i dati e gli dirò: "eh, no, i manga vendono tanto quindi mi devi pagare di più". Sarei il primo a essere felice.