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Kriminal Omnibus
Riceviamo e pubblichiamo.
Mondadori Comics presenta “Kriminal – Agosto 1964 – Gennaio 1965”, primo volume della collana “Kriminal Omnibus”.
Mondadori Comics presenta l’edizione assoluta di Kriminal, in eleganti volumi “omnibus”.
Il primo volume di Kriminal Omnibus - Agosto 1964 – Gennaio 1965 è in distribuzione nelle edicole, fumetterie e librerie dal 6 dicembre 2013.
Per scoprire, riscoprire, collezionare una pietra miliare del fumetto italiano.
L’edizione Omnibus raccoglie in 18 volumi - mensili – tutti gli episodi della storica serie di Max Bunker disegnati da Magnus in rigoroso ordine cronologico. Ogni volume raccoglie sei albi della produzione originale.
Il primo volume raccoglie i primi 6 albi della serie “Kriminal” disegnati da Magnus pubblicati tra l’Agosto 1964 e il Gennaio 1965.
Il volume, in formato 14 x 21, è un cartonato di oltre 700 pagine, confezionato con un elegante dorso quadro e i bordi neri.
Un’eccezionale edizione integrale “rimasterizzata” e da collezione per il “re del delitto” del fumetto nero italiano.
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Dall’introduzione di Max Bunker al Vol.1 della collana”Kriminal Omnibus”
Questa è un'edizione omnibus che io definirei "monstre"!
Il progetto è quello di riproporre tutti gli episodi, in stretto ordine di cronologia, scritti da Max Bunker e disegnati da Magnus, con l'appendice delle tre parti del “Ritorno dalla zona buia” disegnata da Dario Perucca.
Kriminal a suo tempo (agosto 1964) ha rotto tutti i tabù dell'ipocrisia, specialmente quella sul sesso, parlando un linguaggio reale, concreto, vero, passando dai sussurri all'urlato a pieni polmoni.
Ora, anno di scarsa grazia 2013, la cosa è assimilata, ma una cinquantina d'anni or sono le coronarie dei benpensanti furono messe a dura prova. Ci fu un andirivieni continuo di ululanti ambulanze che andavano a soccorrere quelli il cui cuore non aveva retto. È un’immagine poetica che di tanto in tanto mi piace evocare.
Ci furono diversi tentativi di suicidio, tutti abortiti per fortuna. Un uomo si gettò giù dalla finestra del pianterreno, anche lui senza mortali conseguenze, e questa è sempre poesia, ma quella di un solerte membro del parlamento che discutendo dell'orrido fatto prese la parola per dire con voce rotta “La patria è in periglio” scopre una realtà per niente poetica.
La stampa di qualsiasi colore, tendenza o interesse fece blocco granitico, tutti solidali nel condannare quel pazzoide di Max Bunker che aveva osato infrangere i sacri tabù. Si parlava solo di quello ed erano tempi davvero beati se persino in prima pagina di qualche quotidiano veniva riportata l'indignazione e lo sconcerto della popolazione tutta davanti a quello scempio morale.
Eppure, annusando l'aria, c'erano delle avvisaglie che qualcosa stava per cambiare, o meglio, che si avvertiva l’assoluta necessità di portare un alitar nuovo. Il maggio francese era ancora di là da venire e la contestazione non aveva ancora mosso i primi passi, ma il disagio era più che evidente. La società doveva cambiare, soprattutto nel concepimento della vita condensato nel motto “Si fa ma non si dice” riferito principalmente al sesso, ma che poi si estendeva a tutte le malefatte coperte e nascoste, agli intrallazzi di chi stava in alto e che nei tempi attuali emergono abbastanza frequentemente. Chi aveva fiuto aveva intuito che l'aer non profumava più d'incenso, ma di pirite, e che a evidenziarlo con robustezza fosse un giovane allora sconosciuto scrittore di fumetti era decisamente intollerabile.
Questo volume porta l'esordio di Kriminal da “Il re del delitto” a “Il museo dell'orrore”, ma soprattutto a quell' “Omicidio al riformatorio” che scatenò una vera e propria caccia alle streghe.
Benvenuti quindi alla corte di Kriminal, e che l'appagamento sia con voi!
Max Bunker
Milano 3 ottobre 2013
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Gli autori:
Max Bunker
Max Bunker è uno dei più prolifici autori di fumetti italiani. Il suo primo personaggio, che è anche il suo primo successo, risale al 1962 ed è Maschera Nera, protagonista dalla doppia identità di un western che apportava una novità per i tempi: laureatosi in Inghilterra, ma figlio di uno sceriffo, l’avvocato Ringo Rowandt portava la procedura legale nel turbolento Far West. Lo disegnava un bravo Paolo Piffarerio. sempre con Piffarerio alle matite, Max Bunker creò nello stesso anno Atomik, di sapore fantascientifico, mentre più avanti, nel 1968, si avranno El Gringo, un western realistico, e Milord, il ladro gentiluomo. Nel 1964 crea Kriminal, seguito pochi mesi dopo da Satanik, apportando la prima vera rivoluzione del fumetto italiano. Contenuti crudi e realistici con l’abbattimento del tabù del sesso, sino ad allora intoccabile. Al disegno Roberto Raviola, in arte Magnus, che collaborerà con Max Bunker per dieci anni sfornando una serie di personaggi di successo quali Dennis Cobb Agente 018, il fantasexy Gesebel, il grottesco Maxmagnus e il grande Alan Ford, che portò a termine la rivoluzione nel fumetto italiano. Ha scritto Oreste del Buono: “…Alan Ford è una delle più riuscite, anzi una delle più folgoranti creazioni del fumetto italiano… ed è stato proprio lui, Max Bunker, il maggior artefice della riscossa del fumetto italiano”. Così ha scritto l’editore Luigi Bernardi: “Alan Ford è la seconda faccia del genio bifronte di Max Bunker, quella ironica, grottesca, ludica, sogghignante”. Nel novembre 1967, l’alter ego di Max Bunker, ovvero Luciano Secchi, fonda la rivista Eureka che ebbe subito un grande successo, portando a conoscenza del grande pubblico personaggi di livello mondiale quali Andy Capp di Reg Smythe, Spirit di Will Eisner, Sturmtruppen di Bonvi e Lupo Alberto di Silver, e scrivendo le storie disegnate poi da Magnus di Maxmagnus (nome ottenuto mettendo insieme Max Bunker e Magnus), ossia le avventure di un re despota e del suo infido amministratore fiduciario. Fu Eureka che stampò per la prima volta in Italia un fumetto giapponese, un manga in piena regola, Golgo 13, un agente segreto duro e spietato. A Luciano Secchi si deve anche la pubblicazione in Italia dei super-eroi Marvel, quali l’Uomo Ragno, Devil, i Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Capitan America, i Vendicatori e tanti altri che dal 1970 in poi ebbero un grosso successo tra i lettori più giovani, facendo diventare la Corno una delle prime case editrici del settore. Nel 1981 Max Bunker scrive una sua versione del Pinocchio di Collodi trasformando il burattino di legno in un robottino. Dieci puntate da dieci pagine l’una pubblicate su Eureka col titolo Pinocchio Super-Robot. Al disegno il giovane bolognese Giampaolo Chies, immaturamente scomparso. Col suo nome anagrafico ha scritto anche sedici romanzi gialli con protagonista Riccardo Finzi, e dai quali fu tratto anche un film diretto da Bruno Corrucci e interpretato da Renato Pozzetto, “Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective”, terzo negli incassi nel 1979. Nel 1983 Max Bunker-Luciano Secchi lascia la Corno e fonda una sua piccola casa editrice, la Max Bunker Press (MBP), portando con sé tutti i suoi personaggi e continuando a crearne di nuovi come Angel Dark (1990), Kerry Kross (1994), Beverly Kerr (2000), Padre Kimberly (2001) e Pepper Russel (2008).
Magnus
Roberto Raviola, in arte Magnus, nasce a Bologna il 31 maggio 1939. Nel 1961 si laurea all’Accademia di Belle Arti. Lavora come scenografo teatrale, illustratore di libri, grafico pubblicitario e insegnante di educazione artistica, e infine, nel 1964, incontra lo sceneggiatore Luciano Secchi, in arte Max Bunker, con cui stringe un fortunato sodalizio. Il primo personaggio chiamato a illustrare è Kriminal, seguito a ruota da Satanik, eroi neri destinati a rivoluzionare il fumetto italiano. Nel 1965 è la volta della spia Dennis Cobb, seguito nel 1966 da Gesebel, la corsara dello spazio. Datata 1968 è la serie di short stories satiriche di Maxmagnus, apparse sulla rivista Eureka. Ancora umoristico è personaggio di maggior successo illustrato dal disegnatore: Alan Ford, apparso nel 1969. Dopo 75 episodi, Magnus decide però di abbandonare Max Bunker. Le sue prime prove da solista sono quattro sexy storie per adulti più un lungo racconto horror, “Vendetta macumba”, illustrate per l’editore Renzo Barbieri. Nel luglio del 1975 appare il primo episodio de Lo Sconosciuto, un personaggio che vive storie molto crude negli scenari borderline della contemporaneità e che, in vari formati e in diverse collocazioni, viene proseguito fino al 1996. Tra il 1977 e il 1979 l’artista realizza, in collaborazione con Giovanni Romanini, la miniserie medievale de La Compagnia della Forca. Quindi, pubblica la prima parte della saga fantasy-fantascientifica (ispirata da un’opera letteraria orientale) I Briganti, ripresa poi in seguito ma rimasta incompiuta. Tra il 1981 e il 1983 Magnus firma la serie erotico-horror-umoristica di Necron, su testi di Ilaria Volpe, e tra il 1980 e il 1984 porta avanti la sofistica avventura di fantascienza Milady. La letteratura cinese ispira a Magnus i racconti erotici Le 110 pillole (1985) e Le femmine incantate (1987). Nel 1986 torna finalmente ad Alan Ford per realizzare, di nuovo con Bunker, il n.200 di Alan Ford. Nel 1989 Raviola inizia a lavorare a una lunga storia di Tex sceneggiata da Claudio Nizzi, intitolata “La valle del terrore” e destinata a uscire dopo sette anni di lavoro. La morte lo coglie prematuramente a Castel del Rio (Bologna) il 5 febbraio 1996.