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Le precisazioni del Centro Fumetto Andrea Pazienza e la risposta di Fumetto d'Autore

cfapaz[28/05/2010] » Dopo l'ultimo editoriale, il Centro Fumetto Andrea Pazienza scrive a Fumetto d'Autore che risponde.

Riceviamo e pubblichiamo:

Egregio sig. Messina,
a seguito di quanto pubblicato sopra, come Presidente del Centro Fumetto "Andrea Pazienza" sono obbligato a intervenire per correggere una serie di inesattezze e precisare ciò che segue per evitare equivoci:
- il CFAPaz è istituito nel 1988 dal Comune di Cremona e gestito in convenzione con Arcicomics (attiva dal 1983 con la fanzine Schizzo, con una piccola biblioteca e con diverse iniziative locali e autrice del progetto del Centro). Nel 2001 si costituisce in associazione di secondo livello, i cui soci sono i comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore, la Provincia di Cremona e l'Arcicomics, e non più gli iscritti che diventano utenti o abbonati. Non riceviamo finanziamenti statali, purtroppo, ma semplicemente 1.000 euro di quota associativa dagli enti di cui sopra. Il Comune di Cremona conferisce, secondo la convezione vigente, 25.000 euro annui di contributo, un operatore full time con compiti di coordinamento, paga l'affitto della sede e le utenze telefoniche. La convenzione prevede ovviamente dei doveri da parte del CFAPaz: collaborazioni da svolgere, adempimenti da osservare, eccetera. Gli altri costi sono a carico della struttura, e sono coperti dalle diverse iniziative che mettiamo in campo grazie ad altre professionalità e anche ai volontari. Anche il sottoscritto è volontario e non percepisce alcun emolumento o gettone di presenza, e così i membri del Consiglio Direttivo e dell'Assemblea, organi cui spetta la gestione del Centro. L'operatore dunque non gestisce alcunché al di fuori di quanto deciso dagli organi direttivi. E ovviamente, in quanto operatore, non può ricoprire cariche né avere potere decisionale. Lo statuto è pubblicato sul nostro sito web; per ulteriore chiarezza, i nostri bilanci si attestano in media sugli 80.000 euro annui, per cui i contributi cui accediamo vengono evidentemente impiegati bene, e tutto viene reinvestito per le attività. Il bilancio è sottoposto a tre revisori dei conti e poi approvato in un'apposita assemblea. Dunque nessun "tabù": semplicemente secondo la normativa vigente non abbiamo l'obbligo di pubblicazione del bilancio, ma le cifre sono quelle qui citate che vengono discusse e approvate dagli organi preposti.
- Purtroppo per noi non vale il binomio "enti statali - fumetto"; fin dall'inizio abbiamo avuto, ovviamente, rapporti con le istituzioni locali. Non vedo però dove stia il "peccato", dato che non siamo un soggetto privato e non traiamo alcun profitto dall'attività svolta. Non solo cerchiamo di consolidare questi rapporti, ma li dobbiamo consolidare, proprio per obblighi statutari e per le finalità che si è dato il CFAPaz fin dal 1988, quando Arcicomics e il Progetto Giovani del Comune di Cremona diedero vita alla struttura. Non siamo nati da una iniziativa imprenditoriale privata.
- Non credo che la nostra associazione sia "geneticamente diversa" da altre citate, come provano le finalità statutarie (cfr. sopra) e la nostra attività ormai ventennale. O comunque la "diversità" rispetto all'identità dei soci non può certo apparire come un valore negativo o meno nobile rispetto ad altre realtà. Quanto a "diffusione del fumetto e degli autori, soprattutto emergenti", il CFAPaz è orgoglioso di aver scoperto o rilanciato i talenti di Bruno, Ribichini, Corona, Costantini, Misesti, Todisco, Zattera, Mabel Morri, Anna Merli...; di aver tradotto per primo Trondheim, Zograf, Jessica Abel e Matt Madden; di aver sostenuto diversi talenti locali (tra cui Marco Morandi la cui saga "Gaki", in corso di pubblicazione, verrà tradotta in Francia dall'editore Clair de Lune). Senza finanziamenti statali e senza peraltro aver guadagnato un euro con la vendita degli albi prodotti. Non mi pronuncio sull'attività delle associazioni da Lei citate: se non godono di finanziamenti pubblici è perché non ne hanno il diritto o perché non hanno forse ancora avuto occasioni per chiederli. Se qualcuno si sentisse discriminato rispetto agli enti di riferimento, lo rivendichi e se potremo sostenere cause degne lo faremo volentieri.
- concludendo, se il CFAPaz cerca di non far mai mancare la propria presenza in vari ambiti è perché nel mondo del fumetto italiano c'è molta ignoranza (nel senso di "non conoscenza"), molta autoreferenzialità, e perché spesso ci si scorda (talvolta maliziosamente) l'apporto dato dalla nostra associazione alla crescita del settore in tutti questi anni. Desidero pertanto affermare che è vero, "c'è chi i fumetti li fa, e chi fa cose legate al fumetto cercando di coniugare “Fumetto e Istituzioni”":il CFAPaz fa entrambe le cose, e cerca di partecipare ai progetti e alle iniziative che ritiene valide e rispondenti alle proprie finalità statutarie.

Mi scuso per essermi dilungato e colgo l'occasione per invitarLa a visitare la nostra sede
dott. Andrea Brusoni
Presidente Centro Fumetto "Andrea Pazienza"

 

Egregio Presidente Brusoni,

mi sembra di evincere dalla sua missiva che lei abbia appunto equivocato il mio editoriale ma che, comunque con questa sua articolata risposta, lei stesso, a ben vedere, ne confermi la tesi di fondo. Come avrà potuto notare,  nell'articolo, ho analizzato un gruppo di soggetti eterogenei che si trovavano insieme a formare un Comitato Organizzativo di una manifestazione nazionale, il Comics Day, svoltasi con contributo statale e come avrà potuto altresì notare non ho mancato di fare rilievi anche agli altri soggetti coivolti, non solo a CFApaz, ma, nel fare le mie critiche, non ho mai usato il termine "peccato" riferendomi a realtà che accedono a vario titolo a finanziamenti statali.

Ribadisco inotre il fatto che il CFAPaz è "geneticamente diverso". La diversità è strutturale e non superabile dalla semplice comunanza di statuto. Mi spiego ancora meglio anche se dovrò addentrarmi un un certo tecnicismo associativo. Il CFAPaz, caso più unico che raro nel mondo del fumetto italiano, è una associazione culturale di secondo livello i cui soci fondatori sono degli Enti Locali che finanziano l'associazione con contributi statali erogati sotto forma di quote associative. Le associazioni culturali citate nel mio articolo, compresa quella di cui io sono  fondatore e Presidente, sono associazioni di primo livello i cui soci sono privati cittadini che finanziano di tasca propria le attività associative  e divulgative ove l'autofinanziamento non basti e tutto questo sotto la bandiera del no profit e della semplice passione senza secondo fine alcuno. In termini più sintetici, voi usate i soldi dei contribuenti, noi usiamo i nostri soldi, ma senza dimenticare che siamo sempre noi i contribuent. In termini più "calcistici", giochiamo per vincere il campionato entrambi, ma in due campionati di categorie diverse.

Egregio Presidente, senza tediarla troppo con la storia della Cagliostro E-Press, l'Associazione Culturale di cui, come le dicevo, sono anche il Presidente, cosa di cui vado molto fiero e di cui potrà chiedere maggiori informazioni all'operatore che la coadiuva, visto che dalla sua lettera mi sembra di capire che lei ne ignori l'esistenza e l'attività,  le dico in sintesi che in 4 anni di attività associativa abbiamo prodotto più di 100 albi a fumetti di emergenti ed esordienti utilizzando un budget annuo che nemmeno si avvicina al 5% del vostro, riuscendo comunque ad  autofinanziarci per presenziare a quasi tutte le fiere di settore, anche le più piccole, sempre pagando gli stand e le spese, senza sconti particolari, alloggi e stand regalati, e producendo una media di 30 volumi l'anno, incontri, conferenze, mostre ecc. ecc.. Mi darà quindi atto che forse qualcosa di meritevole siamo riusciti a fare anche noi, anche in termini di talentscounting, nonostante rispetto alla vostra prestigiosa storia, possiamo realisticamente considerarci come i penultimi arrivati. Mi darà atto anche, che, forse, alla luce di quello che le ho brevemente esposto e che siamo stati in grado di fare con le nostre sole forze, non abbiamo poi molto da imparare o nulla da invidiare a chi, a differenza nostra, basa la spina dorsale della propria attività di divulgazione del Fumetto sui contributi statali e che, giocoforza, a causa della propria natura, "diversa" è costretto ad inseguire gli Enti locali e le Istituzioni per ottenerne i finanziamenti e i servizi essenziali senza i quali gli verrebbe a mancare il principale sostentamento.
Non è un caso se come Cagliostro E-Press non abbiamo aderito al primo Comics Day, prendendone anche le distanze, proprio perchè per noi, soci, redazione e autori, è Comics Day ogni giorno da 4 anni a questa parte e qualcosa nell'evento, a cui anche voi avete contribuito all'organizzazione, pur riconoscendone affinità di intentiti, ci suonava comunque male nel suo complesso. Non so lei che pensi in merito alla riuscita finale del ComicsDay, ma il lavoro di frontiera di Cagliostro E-Press svolto in questi anni per promuovere tutti i nostri autori, non può e non deve identificarsi con un GULP! gigante in piazza. Non è questo che intendiamo per giornata nazionale del fumetto, non è questo che deve rappresentare i nostri sacrifici e le nostre idee, sia come linea editoriale di Cagliostro E-Press che di Fumetto d'Autore.

Concludo dicendo che come giornalista, poi, ho espresso nel mio editoriale il diritto di critica  argomentandone le motivazioni, diritto questo che si accompagna, democraticamente, al diritto di replica, che qui stiamo esercitando entrambi, valolri questi che nulla hanno a che vedere con la rivalsa, il livore o l'uso personalistico di questo sito per antipatie personali immaginarie, tutte cose che Michele Ginevra, l'operatore comunale che la coadiuva, ha cercato di imputare a questo sito e alla mia persona ritenendo di trovarsi sotto l'attacco di una fantomatica campagna diffamatoria. Quando faccio il giornalista, attività che svolgo dal 1996, agisco in completa autonomia critica, senza farmi influenzare da altri ruoli da me ricoperti e senza farmi influenzare dalla necessità di portare acqua al mulino delle altre attività che svolgo.

Per farle capire che quanto sostengo sul Centro Fumetto da lei presieduto è frutto di attenta documentazione su di esso, le segnalo questo mio  altro articolo risultato di un discreto lavoro di ricerca che racconta le polemiche che hanno visto protagonisti il Centro nella vostra  più o meno recente cronaca locale. Ma qui su Fumetto d'Autore siamo tanti, tutti validi e tutti dotati di autonomia critica ed è per questo che del Centro sappiamo cogliere tutti gli aspetti,  come potrà ben constatare leggendo la recentissima recensione del vostro "Rose" scritta da Ilaria Ferramosca.

Infine, comprendendo giustamente che tra le righe della sua lettera lei chiede rispetto per l'Associazione che presiede, per la sua lunga e prestigiosa storia, e per gli Enti istituzionalmente importanti che ne onorano il blasone con la loro presenza associativa,  le ricordo che analogo rispetto lo vogliamo anche noi per la nostra piccola Associazione, visto che Fumetto d'Autore non è il mio sito personale , ma l'organo ufficiale di informazione dell'Associazione Culturale Cagliostro E-Press.

Non mancherò, quando mi sarà possibile, di visitare la vostra sede. Sarà un onore e un vero piacere.

Per qualunque ulteriore chiarimento privato, resto a sua completa disposizione ai mie recapiti personali.

Cordialmente

Dott. Giorgio Messina

Presidente Cagliostro E-Press
Webmanager Fumetto d'Autore
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