di Giorgio Messina
Il Napoli Comicon 2013 è stato il palcoscenico di un deplorevole fatto di cronaca. Un cosplayer è stato aggredito all'interno della Fiera di Oltremare da un gruppo di persone nella giornata di sabato 27 aprile.
Ecco il post di denuncia dell'accaduto che la vittima dell'aggressione, Gennaro A., ha affidato alla sua bacheca di FB:
«Il mio giudizio riguardo la giornata di oggi.
Bene volevo solo dire di quanto sono deluso, incazzato, di quanta rabbia provo in questo momento per cio' che e' accaduto oggi. Oggi al napoli comicon sono stato aggredito da un gruppo di ragazzi mentre giravo in cosplay, per la cronaca ero il power ranger rosso, bene, ero appena entrato in fiera e stavo sul viale delle fontane quando un gruppo di ragazzi mi hanno accerchiato e stringendomi hanno iniziato a darmi schiaffi e calci. Ovviamente il costume e' andato distrutto, sono andato dalla sicurezza per spiegare l'accaduto ma i colpevoli ovviamente non sono stati trovati dato che erano tanti e con il casco addosso vedevo poco e soprattutto respiravo male data l'agitazione, siccome non sapevo chi fosse stato mi sono rivolto a un commissariato di polizia per sporgere denuncia contro l'organizzazione ma mi hanno detto che non potevo......morale della favola non posso far nulla per ottenere giustizia....me ne sono andato pieno di rabbia, e non posso credere a cio che e' successo, ero venuto per divertirmi e per stare tra la gente con un bel costume ma sono stato solo danneggiato. Volevo ringraziare l'organizzazione del napoli comicon per permettere che accadano queste cose, perche' ovviamente e' successo a me ma ricordo che c'erano anche dei bambini li, e se fosse successo a un bambino sarebbe stato molto peggio. Volevo ringraziare la sicurezza soprattutto che controlla davvero con il culo chi entra in fiera, complimenti davvero, inutile dire che non verro' mai piu' a una fiera del genere e esorto a non andarci anche chi come ama divertirsi e fare cosplay, ormai il comicon e' solo un covo di vandali, e spero vivamente che tutti seguano il mio consiglio.
Detto cio' basta cosi, spero che vengano presi seri provvedimenti, perche' a uscirne danneggiato sono stato io sia moralmente e sia economicamente dato che per realizzare il mio costume ho speso molti soldi...ora non mi rimane piu' nulla, solo rabbia nel cuore. Buona giornata a tutti.»
La notizia ha fatto in breve il giro della rete, e quelli di Orgoglio Nerd sono riusciti a intervistare in esclusiva Gennario A. Ecco di seguito riportata l'intervista realizzata da Daniele Daccò (reperibile QUI).
ON: Ciao Gennaro, prima di tutto grazie per la tua disponibilità. Come stai? Raccontaci cosa è accaduto.
G: Grazie, io sto bene, non sono stato ferito, almeno non fisicamente, moralmente tantissimo, e' successo nel primo pomeriggio, ero appena entrato in fiera e mi stavo dirigendo verso il viale delle fontane dove qualche attimo prima avevo fatto delle foto con delle persone, ero solo perché' stavo andando a raggiungere i miei amici, all'improvviso vedo da lontano un gruppo di persone che corre verso di me, io mi sono spaventato e la prima cosa che ho fatto le ho bloccate davanti a me dicendo di fermarsi, ma loro mi hanno accerchiato e stringendomi nel mezzo hanno cominciato a urlare, dandomi schiaffi e calci, mio malgrado avevo un casco integrale e non avevo molta visibilità' dato che la visiera era appannata e vedevo poco.
Quando sono riuscito a venir via ho constatato che il mio costume si era danneggiato e facevo fatica a respirare dato che avevo ancora il casco in testa, me lo sono tolto, e pieno di rabbia sono corso a cercare qualcuno a cui poter dire dell'accaduto, la sicurezza non c'era durante il fatto perché' era all'ingresso a controllare chi entrava, nel viale non c'era nessuno, sono corso all'ingresso e ho spiegato tutto alla sicurezza che non faceva altro che dirmi di calmarmi, volevano che dicessi loro chi fossero, ma a malapena ci vedevo come avrei potuto identificarli?
Cosi hanno iniziato a girare per la fiera prendendo ragazzi a caso e portandoli fuori dove c'era una volante della polizia, questi ragazzi hanno negato tutto e non credo che avrei potuto incolparli dato che non ero in grado di riconoscerli, cosi i poliziotti mi hanno indirizzato verso il comando di polizia più' vicino per sporgere denuncia contro l'organizzazione, quando sono arrivato li mi hanno detto che non potevo perché' sarei dovuto andare prima in ospedale a fare un non so quale referto, anche se ho detto più' volte di star bene fisicamente.
Morale della favola non ho potuto far nulla, sono andato via....da poco l'organizzazione Comicon mi ha contattato dicendo di aver identificato e fermato i colpevoli, resto in attesa che mi si forniscano i loro dati cosi da poter sporgere denuncia.
ON: Ora, a mente più fredda, cosa pensi di tutto quello che è successo?
G: Bhe provo rabbia e un immensa delusione, il comicon era un po come casa mia, 4 anni fa iniziai a far cosplay proprio li, ho vissuto grandi emozioni li e ogni anno ci andavo eprimendo al massimo la mia passione, cercando di omaggiare la manifestazione con costumi degni dell'evento che mi aveva visto crescere come cosplayer, ma ora non ho piu' intenzione di andarci, ora mi resta solo rabbia, e' da un po che e' questa fiera ha raggiunto un degrado molto forte, sopratutto per la gente che non centra affatto con il nostro mondo...
Quest'anno e' stato l'apice, mi duole dire che non ho piu' intenzione di andare in un posto simile .
ON: Da quando hai reso pubblico l'accaduto stai ricevendo molta solidarietà da Nerd, Otaku e Cosplayer di tutta Italia. Cosa ne pensi?
G: Penso che sia una cosa stupenda, non ringrazierò' mai abbastanza chi mi sta offrendo solidarietà', se tutte le persone fossero come questi ragazzi sarebbe davvero un mondo migliore, ringrazio davvero tutti con tutto il cuore, sperando che questa sia l'ultima volta che accadono cose simili, inaccettabili, in un luogo dove ci si dovrebbe divertire e non avere paura.
Successivamente l'organizzazione del Napoli Comicon, sempre sulla bacheca FB della manifestazione partenopea, ha dichiarato quanto segue:
«Comunichiamo a tutti che ieri (domenica 28 aprile, ndr) subito dopo la segnalazione di Gennaro A. la nostra security ha rintracciato i colpevoli che hanno danneggiato il costume del ragazzo, che fortunatamente non ha subito alcun danno fisico! Gennaro potrà procedere con la regolare denuncia quindi.
Ci dispiace per quello che è successo, non è questo lo spirito di Napoli COMICON e sappiamo che la maggior parte di voi viene solo per divertirsi e non per dare fastidio. Quindi se vedete anche solo un anomalia riferitelo subito alla sicurezza, come ieri l'intervento sarà immediato! Il nostro personale sarà, come sempre, presente sia all'interno che all'esterno per assicurarsi che tutto proceda per il meglio.
Grazie.»
Successivamente però Claudio Curcio, "patron" della manifestazione napoletana, ha aggiunto al Corriere del Mezzogiorno (QUI):
«Non è stato picchiato - precisa Claudio Curcio, patron del Comicon - ha subìto un cosiddetto "cappottone". Lo abbiamo contattato, ci ha detto solo che si è spaventato molto ma parlare di aggressione e violenza è assolutamente falso e diffamatorio. Gira addirittura un video su You Tube intitolato "pestaggio al Comicon", ovviamente falso, che stiamo provvedendo a far rimuovere. Se ci fossero state lesioni sarebbe scattata la denuncia alla polizia. Così non è, non c'è nulla. Forse qualcuno più scalmanato si sarà messo a giocare pesante rifilando schiaffi. su sessantamila ragazzi qualche stupido c'è sempre purtroppo. Ma tutto è filato liscio, i nostri agenti di sicurezza sono stati perfetti».
Quest'anno il Comicon ha dichiarato di avere registrato 60.000 presenze. Fumetto d'Autore ha documentato che la manifestazione napoletana ha preso nel triennio 2009-2011 contributi statali per più di 700.000 euro, per fare cultura del fumetto e promuovere il turismo a Napoli. Evidentemente, leggendo le parole di Curcio, possiamo forse concludere che adesso il "cappottone" è entrato a far parte della cultura fumettistica made in Napoli Comicon? Speriamo che gli organizzatori non trovino troppo diffamante questa domanda.
Una considerazione a latere: forse bisognerebbe iniziare a riflettere sul fatto che tutte le manifestazioni di fumetti, quindi non solo il Comicon, che attirano decine di migliaia di visitatori dovrebbero iniziare a dotarsi di servizi di sicurezza all'altezza del numero di visitatori che ricevono Perchè è vero che sono eventi festosi, ma più aumentano i visitatori, più aumentano le possibilità statistiche dell'imbecille che paga il biglietto ma che non è venuto a divertirsi ma a dare fastidio a chi si diverte. Perchè finchè non succede niente va tutto bene, ma quando succede qualcosa non è bello dire a chi ha subito che si è trattato di un cosiddetto "cappottone". I visitatori non sono solo un numero di cui vantarsi nei comunicati stampa, ma sono anche persone di cui va garantita la sicurezza. O forse Gennaro avrebbe dovuto tacere quello che ha subito perchè i "cappottoni" ad un fiera del fumetto sono normali? Al lettore, l'ardua sentenza.