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- Scritto da Claudio Franchino
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Steambot: a Torino un nuovo megastore per il fumetto
di Claudio Franchino
Torino è una città particolare, patria e ritrovo di molti sceneggiatori, registi e artisti, che riesce ad attrarre quasi magicamente, come se quell’alone di mistero che la circonda fosse vero. Una città intrisa di barocco, dal clima talvolta umido, con autunni piovosi e la nebbia mattutina che avvolge gli storici monumenti, creando ambienti che evocano i vecchi romanzi gotici. E così la città si ritrova a essere luogo ideale per sognare, per fantasticare. E forse per questa ragione o per mille altre a Torino il fumetto ha trovato una sua dimensione reale, in particolare per volere dell’Editore Vittorio Pavesio, uomo lungimirante, che strizzando l’occhio oltralpe, ai cugini francesi che sanno come valorizzare l’arte sequenziale, ha ottenuto che a Torino ci fosse un Salone del Comics e una Scuola Internazionale di Comics, creando un climax favorevole a questo medium. Ma Pavesio non si è fermato solo qui, pur avendo già due spazi di vendita nella città, di cui uno all’Ottogallery (ossia in uno dei più importanti centri commerciali della città), ha deciso di aprire un nuovo megastore, una sorta di centro polivalente di circa tre piani, in pieno centro di Torino, nel salotto buono della città, tra i musei e i monumenti più importanti, al numero 53 di Via Po, la centralissima via a pochi passi dalla Mole Antonelliana sede del Museo del Cinema.
Il nuovo megastore si chiama Steamboat, e già dal nome fa subito venire in mente quello che a torto è ritenuto il primo cartone animato con Topolino, Steamboat Willie, ma che di sicuro è il cartone animato che maggiormente ha fatto conoscere il personaggio di Topolino al mondo. E forse anche il nome di questa nuova libreria sembra nato per diffondere il verbo del fumetto a tutti i neofiti. Ma in realtà Steamboat non è solo questo, è molto di più, infatti, come descritto nel volantino di presentazione, questo nuovo ambiente polivalente vuole essere: ”un nuovo e atteso spazio dove fumetto, graphic novel, cartoon, manga, anime e cosplay sono protagonisti, dai maestri del passato agli artisti del futuro, dallo storytelling d’autore alle sequenze animate 3D da cardiopalma, dalle “nuvolette” cartacee alle frontiere dell’editoria digitale, senza dimenticare mondi ed eroi della fantascienza e del fantasy su grande e piccolo schermo. Libreria, spazio espositivo, salone incontri e workshop, atelier cosplay, sala proiezioni, bar e molto altro, con la collaborazione dei migliori artisti, autori e professionisti italiani e internazionali. Il tutto immerso nell’atmosfera immaginifica di una nave volante in puro stile steampunk”. E devo dire che molti all’inaugurazione erano curiosi di vedere se effettivamente la descrizione corrispondeva al prodotto. Il pubblico fuori a fare la fila per entrare era assai numeroso e se non avevi un accredito stampa rischiavi di farti 40 minuti d’attesa. Due bodyguard regolavano l’ingresso, facendo entrare pochi visitatori per volta. Sembrava di essere all’inaugurazione di uno store della Apple piuttosto che di una libreria. Dentro il pubblico era molto vario e curioso, e capitava anche di imbattersi in qualche personaggio politico, smarrito tra i volumi con un sorriso fanciullesco. Un’inaugurazione da grandi eventi, cosa assai insolita per un avvenimento che riguarda i fumetti e difficilmente mi sarei aspettato una tale affluenza. D’altronde, osservando anche solo dall’esterno il negozio, ci si rende subito conto che è stato progettato con grande cura, tre ampie vetrine attirano l’occhio del visitatore, presentandosi al pubblico con un aspetto intrigante e una cura maniacale sia per quanto riguarda l’esposizione dei prodotti in vetrina sia per quell’allestimento steampunk, che con i suoi riflessi bronzei attira l’occhio. Appena entrati ci si rende subito conto di trovarsi di fronte a un qualcosa che vuol essere più di un negozio, più di una semplice libreria, ma la realizzazione concreta di un sogno: dentro sembra di muoversi nei corridoi del Nautilus di verniana memoria, anche il bar ha un allestimento volutamente retrò con alcuni finti ingranaggi che fuoriescono dal soffitto e i tavolini del bar hanno tutti la loro bella tovaglietta col simbolo dello store, la nave a vapore volante, mentre un antico orologio stile londinese troneggia nella piccola sala bar e lungo il corridoio vetrinette ospitano in bella mostra i vari modellini da collezione.
Questo però è solo l’inizio; superata la zona bar e i bagni, si arriva alla zona cassa da cui si dipartono le scale che portano ai vari settori distribuiti su tre piani, veri cuori pulsanti del megastore. Al pianterreno uno spazio gadget che sarà anche luogo per workshop interattivi e presentazione di giovani autori, al primo piano la libreria nonché mega sala per incontri e proiezioni, più sopra ancora la zona fumetti americani, tutti ambienti apparentemente separati tra loro ma che all’occorrenza possono interagire tra loro per creare eventi espositivi. C’è anche un ambiente atelier per cosplay, dove un sarto specializzato in costumi potrà dare consigli e presentare novità. Insomma Steamboat si presenta come un progetto molto ambizioso, una grande novità per il panorama torinese, uno di quei progetti che sembrerebbe nato in un paese molto diverso dal nostro, come per esempio la Francia, dove è normale trovare librerie specializzate in fumetti di tale livello che danno al fumetto il giusto valore culturale che ha. Verrebbe da chiedersi se quest’operazione non sia un azzardo economico, considerata la crisi del settore di cui tutti si lamentano e visto che a Torino vi sono circa due o più fumetterie per ogni quartiere, il che fa della città di Torino forse la città italiana con il più alto numero di fumetterie. O forse la famosa crisi è più mancanza d’imprenditorialità, di coraggio di accogliere nuove sfide e di organizzarsi in modo da venire incontro ai tempi che cambiano, ai nuovi lettori e le loro esigenze. Steamboat sembra nei propositi voler colmare queste lacune. Indubbiamente dietro c’è anche un forte amore per il medium fumetto e il desiderio di dargli quel rispetto che fino ad ora sembra essergli mancato, presentando il prodotto in un contesto più dignitoso, che non assomigli ad un discount, con ambienti angusti, dove i volumi sono mal distribuiti. Qui invece la cura nei particolari, il confort degli spazi, la disponibilità di un bar, di un luogo dove soffermarsi a leggere, di un elegante bagno, ne fanno un luogo estremamente accogliente e rispettoso del prodotto venduto. Allora! Siete pronti per salpare? L’aeronave Steamboat ha scaldato i motori e il suo viaggio fantastico sta per iniziare. Voi cosa volete fare, rimanere a terra o salire a bordo?