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500mila euro in 2 anni: i contributi pubblici di Napoli Comicon
Moleskine #84
La rubrica più politicamente scorretta del fumetto italiano. Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l’informazione di settore.
500mila euro in 2 anni: i contributi pubblici di Napoli Comicon
di Giorgio Messina
Napoli Comicon
C'è da aggiungere che l'organizzazione è stata abbastanza ambigua, comunicando ufficialmente questi 50.000 visitatori. Non si capisce infatti se questo numero indica gli ingressi "unici", oppure sia calcolato tenendo conto del fatto che il biglietto dava la possibilità di entrare per tutti e 4 giorni. Se così fosse, il numero effettivo dei visitatori "unici" si otterebbe dividendo 50.000 per 4, ovvero 12.500.
Allora per levarci ogni dubbio, Fumetto d'Autore ha provato a chiedere alla SIAE di Napoli i dati di vendita effettivi dei biglietti del Napoli Comicon 2012. La SIAE del capolugo campano ci ha risposto di non poter evadere la nostra richiesta per motivi di privacy in materia di normativa fiscale, come previsto dal DPR 633/72. Il DPR citato è la legge sull'IVA e che cosa abbia a che fare la legge sull'IVA con la privacy, quando in mezzo c'è la SIAE che deve comunicare i dati di vendita dei biglietti al botteghino del Comicon, non fa altro che infittire il mistero. La SIAE di Napoli però ci tiene a farci sapere che il successo della manifestazione Comicon 2012 è stato sancito da un notevole afflusso di pubblico. Ma di numeri ufficiali non se ne parla proprio.
Prendiamo allora per buona la versione dei 50.000 visitatori "unici".
Scrive Michele Ginevra sul suo blog riferendosi al quest'ultima edizione 2012 di Napoli Comicon: «I costi fissi di una fiera (area espositiva, allestimenti, personale straordinario, ospiti, Siae, comunicazione...), in assenza di contributi pubblici, non possono essere sostenuti da un privato. Imporre il biglietto è inevitabile. Cercare di attirare più pubblico possibile anche».
Insomma, secondo il dipendente del Comune di Cremona, coordinatore del Centro Fumetto Andrea Pazienza a spese del contribuente, la polemica sul costo del biglietto del Napoli Comicon, 2012, sollevata anche da Fumetto d’Autore (QUI e QUI), sarebbe fuori luogo perché ci troviamo davanti ad un’organizzazione che non attinge a contributi statali, ma basa solo sulla forza economica di privati imprenditori e sul successo al botteghino.
Vediamo allora nel dettaglio i contributi statali percepiti negli ultimi anni dall’organizzazione del Napoli Comicon.
DELIBERAZIONE N. 184 DEL 6 FEBBRAIO 2009
AREA GENERALE DI COORDINAMENTO TURISMO E BENI CULTURALI - Procedure di attuazione dei "Viaggi 2009". "Viaggio nelle Emozioni". Determinazioni. il percorso tematico denominato “Viaggio nelle Emozioni: Pasqua
Deliberazione n. 1797 del 4 dicembre 2009 – D.G.R. N.
1094/2009 - Le Quattro Stagioni - Primavera 2010 "Ritorno al Barocco e... non solo" finanziamento, ai sensi del Manuale di attuazione del PO FESR 2007-2013 approvato dalla G.R. con deliberazione n. 1715 del 20.11.2009, per l’importo di € 150.000,00 (50% FESR, 35% Stato, 15% Regione), l’intervento “Napoli COMICON – Salone internazionale del Fumetto”
A questa deliberazione segue il relativo decreto dirigenziale attuativo: A.G.C. 13 - Turismo e Beni Culturali - Settore Sviluppo e Promozione delle Attività Commerciali - Decreto dirigenziale n. 194 del 21 aprile 2010 – PO FESR Campania 2007/2013. Asse I – Obiettivo Specifico 1d - Obiettivo Operativo 1.9. Intervento: "Napoli COMICON - Salone internazionale del Fumetto" - CUP: F68F09000310004. Soggetto Beneficiario: Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Napoli.
Il decreto recita: “Con deliberazione n. 1797 del 04/12/2009,
Il decreto infatti, sancisce “di ammettere a finanziamento, ai sensi del Manuale di attuazione del PO FESR
Ecco di seguito riportate le quattro del quadro economico allegato.
Ora: il lettore potrà sbizzarrirsi a comprendere davvero cosa ci voglia per organizzare da privati una fiera del fumetto come il Comicon e potrà anche controllare nello specifico ogni singola voce ricercando, se ne avrà voglia, quanto le cifre descritte nel quadro economico siano davvero concorrenziali sul mercato. Non vogliamo levare il piacere della democrazia di Google.
In questa sede ci limitiamo a sottolineare che il Napoli Comicon, festival internazionale del fumetto (Comicon=Comic Convention) nel 2009 fosse inserito nel progetto "Viaggi 2009 - Viaggio nelle Emozioni", nel 2010 fosse inserito nel progetto “Le Quattro Stagioni - Primavera 2010 - Ritorno al Barocco e... non solo".
A questo aggiungiamo il dato di fatto che il dirigente della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Napoli in carica per 25 anni - fino a dicembre 2010 -, cioè Nicola Spinosa, non solo è da sempre l'anfitrione del Comicon (definizione di Exibart), ma è anche il padre di uno dei membri dell’organizzazione del Comicon. Qualcuno tra gli ha addetti ai lavori del fumettomondo ha forse parlato di conflitto di interessi? Il marrano si faccia avanti, ma prima di farlo si ricordi che all'area pro del Comicon distribuiscono birra e salatini gratis...
Il semplice lettore potrà invece tirare da solo le somme di cosa c'azzecchi (ci perdonerà l’On. Di Pietro se prendiamo in prestito il suo linguaggio) il Barocco o la primavera con il fumetto. Cioè - per chi ancora non lo avesse capito – ci chiediamo: perché il Napoli Comicon, visto il massiccio uso di fondi europei, era (o è?) considerato in pratica come gli scavi di Pompei?
Non ci dilunghiamo ulteriormente su questi aspetti perché ci sono ancora da elencare i fondi che al Comicon, arrivarono pure dal Comune. Proseguiamo.
Delibere della seduta del giorno 13-06-2008
Dipartimento: DIREZIONE CENTRALE VIII SVILUPPO COMMERCIALE, ARTIGIANALE E TURISTICO Servizio proponente: PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE OFFERTA TURISTICAì
Oggetto: Adesione all'iniziativa avente rilevanza turistica Napoli COMICON - 10° Salone Internazionale del Fumetto e dell'Animazione e relativa Mostra denominata IL ROSSO in programma dal 24 aprile al 27 maggio 2008 Trasferimento di un contributo di €
Delibere della seduta del giorno 30-04-2009
Dipartimento: DIREZIONE CENTRALE VIII SVILUPPO COMMERCIALE, ARTIGIANALE E TURISTICO Servizio proponente: PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE OFFERTA TURISTICA
Oggetto: Annotazione della somma complessiva di €. 40.00,00, su intervento 1070205 (Cap. 38011), Bilancio 2009 Esercizio Provvisorio Adesione all'iniziativa avente rilevanza turistica denominata " Napoli COMICON, XI^ Salone Internazionale del Fumetto e dell' Animazione ", in programma a Napoli dal 24 al 26 aprile 2009. Trasferimento di un contributo di €.
Delibere della seduta del giorno 18-05-2010
Dipartimento: DIREZIONE CENTRALE IX^ POLITICHE CULTURALI, SPORTIVE E DEL TEMPO LIBERO Servizio proponente: PROGRAMMAZIONE E PROGETTAZIONE GRANDI EVENTI E PROMOZIONE TURISTICA
Oggetto: Contributo dell'importo complessivo di €
Quindi ricapitolando:
- Contributi pubblici per Napoli Comicon 2009: euro 200.000 + euro 40.000 = euro 240.000;
- Contributi pubblici per Napoli Comicon 2010 euro 250.200 + euro 50.000 = euro 300.200;
Totale 2009/2010: euro 540.200, cioè un miliardo e spicci del vecchio conio.
E queste cifre sono la somma dei contributi regionali e comunali. Manca ancora all’appello sapere se
A leggere il totale dei contributi erogati in 2 anni al Comicon sembra quasi di sentire il jingle della pubblicità del gratta e vinci: bonci bonci bo bo bo. Ti piace vincere facile?
A proposito. Come se non bastasse all’Associazione “Napoli Comicon” (altra costola dell’organizzazione napoletana che si articola anche in Facta Manent e VisioNa) nel 2009 arriva anche un contributo per avere partecipato alle fiere di Francoforte, Lucca e Buchon. Ecco il dettaglio:
Deliberazione n. 1918 del 30 dicembre 2009 – L.R. 7/2003 ART. 11 ES. FIN. 2007. Associazione Comicon via Chiaia, 41 80121 Napoli Na Partecipazione alle Fiere del Libro di Francoforte (Germania), Lucca (Italia) e Buchon (Corea) € 500,00
Certo, 500 euro sono poca roba, se paragonata a 500.000 euro, ma gli spicci possono sempre fare comodo, soprattutto se si va in trasferta all’estero, no?
Per chi lo avesse dimenticato, nell'aprile 2007, alla vigilia dell'edizione di quell'anno, andò in scena un mezzo psicodramma attorno al Comicon. L’organizzazione del festival napoletano si lamentava delle istituzioni locali. Secondo Claudio Curcio, il frontman dell’organizzazione del festival napoletano, e secondo l’anfitrione della manifestazione, ovvero il soprintendente Nicola Spinosa, gli Enti locali non supportavano a dovere la manifestazione, e questo si traduceva anche in ritardi dei pagamenti dei contributi. Sempre secondo le dichiarazioni di Curcio dell’epoca, Napoli e le sue istituzioni erano diventate troppo “provinciali”, non facevano rete, e quindi gli organizzatori minacciarono di portare da un’altra parte il Comicon. A guardare le delibere riportate sinora, sembra che all'epoca avere battuto sul tavolo i pugni con queste dichiarazioni abbastanza strampalate, visto il legame anche familiare con
In questo gioco di specchi in salsa politichese che andava in scena in quell'aprile 2007, rispose così a mezzo stampa l’Assessore ai Grandi Eventi del Comune di Napoli Valeria Valente:
«Sono molto sorpresa nell’apprendere dalla stampa della polemica di Claudio Curcio e del Soprintendente Nicola Spinosa. L’Assessorato ai Grandi Eventi è decisamente a fianco di Comicon, come del resto sa bene lo stesso Spinosa, presente ad una riunione nella quale, pur mancando ancora l’approvazione del bilancio, che mi sono impegnata personalmente a garantire agli organizzatori di Comicon un sostegno economico di 20 mila euro. E l’ho fatto, ripeto, a bilancio non ancora approvato. Le istituzioni, dunque, sono tutt’altro che assenti.»
Questo succedeva il 20 aprile 2007. Solo 10 giorni prima, Curcio e Spinosa presentavano a Roma l'edizione di quell'anno del Comicon insieme a Bassolino, allora Governatore della Regione Campania. Le cronache dell'epoca riportano che in quella conferenza romana le istituzioni presenti dichiaravano che "Napoli sempre di più, ha intenzione di valorizzare il fumetto come forma d'arte", Il 23 aprile invece Comicus riportava la notizia delle dichiarazioni di Cucio e Spinosa raccontando che esse erano avvenute nella presentazione del Comicon a Napoli. Che era accaduto nel tragitto tra Roma e Napoli nel rapporto tra il Comicon e le istituzioni locali?
Salto avant. Arriviamo alla fine del biennio 2009/2010, quello dei 500.000 euro di contributi. Quando a dicembre 2010, il soprintendete speciale Spinosa stava andando in pensione, Claudio Curcio lo ringraziò pubblicamente. Oggi, invece, a bocce ferme, cioè a 50.000 visitatori dichiarati, giova ricordare che lo stesso Curcio nella conferenza stampa di presentazione del Comicon 2012 del 23 aprile aveva spiegato che erano stati i tagli ai finanziamenti ad avere contribuito a riunire tutto il Comicon alla Fiera di Oltremare, dopo l'esperienza divisa con la doppia sede di Castel Sant'Elmo del biennio precedente.
Ma questi tagli dei finanziamenti dichiarati cosa significano? Dobbiamo capire che Castel Sant’Elmo era concesso dalla Soprintendenza a un prezzo tale che il canone di affitto della Mostra di Oltremare è più economico rispetto al Castello? Oppure per l’edizione 2012 quelli del Comicon non hanno ricevuto contributi come quelli degli anni precedenti perchè non possono più “valorizzare” il Castello?
A questo punto sorgono legittime diverse altre considerazioni e domande.
Fateci caso: il Comicon è gestito da un’impresa privata (Factamanent srl) che alla fine della fiera (mai metafora fu più azzeccata), ha un monopolio di mercato, grazie soprattutto ai soldi pubblici.
E allora: viste le cifre documentate, perché l’organizzazione, ad esempio, ha fatto pagare gli stand agli editori? I contributi ricevuti sono infatti erogati, come si è potuto leggere sin qui, per la promozione del turismo e della cultura, non per guadagnare due volte sulle spalle di chi cultura e libri produce e si vede venduto uno stand che in realtà viene allestito con soldi pubblici. A questo ci si aggiungono anche gli incassi dei biglietti. Insomma sembra prioprio che al Comicon si pescava per tre volte: contributi statali + vendita degli stand + biglietti=entrate.
Nessun imprenditore a capitale esclusivamente privato può competere in una tale situazione di mercato. Ovvero: i contributi statali erogati ad un solo soggetto, hanno fatto sì che a Napoli ci sia nei fatti un specie di monopolio della cultura del fumetto per quanto riguarda le mostre mercato del settore ai piedi del Vesuvio.
Si è creato una sorta di nodo gordiano. Il Comune di Napoli, rappresentato dal Sindaco De Magistris che ha passeggiato per i corridoi dell’ultima edizione del Comicon, finanzia il festival napoletano perchè è un grande evento, ma il Comicon è un evento che è diventato grande grazie ai finanziamenti pubblici. Se non siamo davanti a schizofrenia statale, poco ci manca. Vuoi vedere che a Napoli pagheranno l’IMU per finanziare il Comicon 2013?
E come abbiamo visto a dicembre 2011, il Comicon si sta allargando in Campania, figliando il Salerno Comicon. Soldi pubblici chiamano altri soldi pubblici? Sembrerebbe di si.
E ancora, viene da chiedersi: perché i compagni del giro, come ad esempio il solito Michele Ginevra (chissà come mai quando ci sono soldi pubblici per il fumetto lo ritroviamo sempre in mezzo questo nome…) vogliono raccontarci la favoletta che il Comicon è organizzato da privati imprenditori che non percepiscono soldi pubblici?
Con 300.000 euro di budget a disposizione quanti soggetti sarebbero all’altezza di eguagliare, se non addirittura superare, i risultati culturali e commerciali del Comicon?
Ma perché tutti quei soldi, tra l’altro? 500.000 euro in due anni! Con le stesse cifre lo Stato non avrebbe potuto favorire anche molte altre iniziative? E quanto costa davvero realizzare una fiera mercato? E soprattutto: perchè una fiera mercato, che viene venduta come tale, nonostante la patina culturale in superficie affidata alla parola “festival”, riceve soldi per il turismo e i POR FESR, cioè i fondi europei?
Forse è ora che editori, addetti ai lavori e pubblico aprano un po’ gli occhi: il Comicon, il salotto buono del fumetto italiano, lo ha pagato il contribuente. Lo hanno pagato la seconda volta gli espositori. Lo hanno pagato la terza volta i visitatori. E in fondo, non siamo tutti degli ottimi organizzatori quando paga lo Stato le spese di allestimento e non ci rimane che contare i soldi provenienti dalla vendita degli stand e dei biglietti? Ah, saperlo.