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Conferenze: Fumetti Neri

comicon2010Per il ciclo di conferenze in Sala Incontri a Castel Sant’Elmo del 1 maggio 2010, alle 17.30, Giuseppe Peruzzo, Alfredo Castelli, Luigi Corteggi, Mario Gomboli e Milo Manara, hanno esplorato l’universo del fumetto nero. Ripercorrendo il primo trentennio della storia editoriale del fumetto erotico e noir, dagli anni ’60 ai ‘90, gli esperti si sono confrontati sull’impatto del genere sul pubblico e sulla sua evoluzione fino ad oggi. E’ stato Corteggi a prendere per primo la parola, raccontando dell’iniziale accoglienza di Diabolik da parte del pubblico: “All’inizio, fumetti come Diabolik, Satanik e Kriminal hanno subito numerose e profonde censure. Si raccontavano e si raffiguravano esplicitamente violenze e omicidi a cui il pubblico di quegli anni, vittima dei tabù del tempo, non era preparato; col tempo tutto è cambiato”. Su una parziale evoluzione del modo di narrare l’Eros, si è soffermato anche Manara, ma con una certa riserva: “Sicuramente si è registrata una progressiva liberalizzazione nella raffigurazione dell’Eros che, però, non è stata seguita da un’evoluzione narrativa, cioè nei contenuti. In definitiva, nei fumetti erotici degli inizi, l’obiettivo finale era mostrare le nudità della protagonista, come del resto accadeva anche nei film erotici. A me, non è mai interessato questo tipo di erotismo; a mio avviso invece l’erotismo va rintracciato in un aneddoto piccante e va espresso attraverso la vicenda”.

E’ stato Gomboli ad avviarsi alla conclusione: “Il fumetto nero è sempre stato un media che sonda gli angoli bui e tenebrosi dell’animo umano e il dolore dei suoi personaggi. Nelle storie degli inizi di questo genere, si narrava di famiglie allo sfascio, di miserie umane; su questo orizzonte si stagliava Diabolik, eroe nero e cattivo. Nella società attuale in cui il nero è ancora più buio, gli eroi di questo genere si confrontano con una degenerazione sociale più profonda e radicale. Oggi, i temi trattati sono quelli dell’omofobia, della pedofilia e della droga”.

In questa società, più nera di quella del passato, anche gli eroi cambiano e oggi più di ieri, il fumetto assurge al ruolo di veicolo di messaggi destinati ad un pubblico adulto, un ruolo che ai suoi inizi lasciò sconvolti i suoi destinatari.

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