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L'Editoriale » Lampedusa: per non dimenticare il dolore di tutti

editoriale lampedusadi Alessandro Bottero

Oggi Fumetto d’Autore si unisce al momento di riflessione e cordoglio per le vittime della tragedia di Lampedusa. Altre volte abbiamo scritto che non si vive in una bolla asettica e che lasciarsi toccare da quel che accade attorno a noi è segno di maturità. In questo caso è necessario lasciarsi toccare dal dolore ingiusto e dalla sofferenza dei bambini. A Lampedusa sono morte tante persone, e non era giusto restare indifferenti. Ecco il perché del segno che oggi sarà presente sul nostro sito.

Non vogliamo essere ipocriti o stupidamente buonisti. Ci sono state altre tragedie in mare, proprio in quel mare. A volte sono morti marinai che cercavano anche di salvare clandestini, e nessuno ne ha parlato o proclamato lutti. È vero.

È vero che spesso ci si commuove solo quanto la tragedia è eclatante e diventa spettacolo, in una pornografia del dolore che impera sulle televisioni e sui giornali.

È anche vero che molti di coloro che si trovano tra queste persone sono criminali che approfittano del “velo” dei veri rifugiati, per sbarcare in Europa.

È vero che da fastidio quando si percepisce che domani o dopodomani l’interesse del circo mediatico si rivolgerà altrove e dei morti a Lampedusa non si ricorderà nessuno, ma tutti si sentiranno la coscienza in pace per essersi indignati.

È tutto vero, ma non viviamo in una bolla, e proprio perché sappiamo di non essere ipocriti o politicamente corretti possiamo dire che la tristezza è tanta. Ma la speranza è sempre maggiore perché l’ultima parola non sarà mai della morte.

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