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La graffiante satira d'oltralpe di Wolinski

wolinskiGli incontri della prima giornata di fiera napoletana, si sono conclusi con George Wolinski, disegnatore satirico per numerosi quotidiani, tra cui Paris-Presse, Hara-Kiri, Hebdo, Charlie Hebdo, L'Humanité, Libération e Paris-Match. Il suo intervento è coordinato da Marassi e Natangelo che curano, all'interno della ComiCon, una rassegna dedicata alla satira.

Non è stata una sfida facile portare questo tipo di arte all'interno della manifestazione fumettistica, affermano gli stessi curatori, perché spesso gli addetti ai lavori non considerano la vignettistica parte integrante del mondo del fumetto; eppure l'interesse del pubblico per il secondo anno consecutivo, sta dando loro ragione.

Wolinski è considerato, in Francia, uno dei maestri della satira e fonte d'ispirazione per molti italiani che svolgono la stessa attività, che spesso guardano alla cultura francese come un modello di apertura in tal senso.

“In Francia è molto più facile fare satira in maniera libera e superare certi limiti” afferma, “non vi è una censura né velata né diretta ed è molto raro che un disegnatore di stampa sia contestato per un attacco al potere. Certo, vi è la possibilità che un direttore di testata chieda di modificare talune cose, ne ha il diritto di farlo se la vignetta proposta non è del tutto in sintonia con la linea editoriale della rivista che dirige, ma è una cosa rara e comunque sempre concordata con il disegnatore, il quale ha comunque il diritto di mantenere una sua identità, anche dal punto di vista politico o di orientamento religioso. Esiste una differenza abbastanza sostanziale tra destra e sinistra anche nella satira: chi è di sinistra tende a dimostrare una maggiore “autoironia”, ma è anche più pungente e sostanzialmente ateo. Quindi gli elementi ricorrenti nelle vignette appartenenti a tale corrente saranno in prevalenza questi.”

Durante l'incontro vengono messe in luce le differenze con il mondo giornalistico italiano, in cui la satira è presente ma non così diretta o graffiante. È sempre molto filtrata, ma più per un'attenzione alla sensibilità del lettore, che non verso le figure politiche in sé. Paradossalmente, si è detto, è più facile che un giornale riceva una querela per i contenuti di una notizia, che per quelli di una vignetta.

Dinanzi alla domanda su chi sia, in Italia, il vignettista che maggiormente corrisponde al suo modo di fare ironia, Wolinski afferma, senza ombra di dubbio, Staino e Altan. “Siamo anche piuttosto amici”, afferma in fine.

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